“Con una lettera del 10 giugno 2022, l’avvocata della UilFpl Toscana Sud Est, Giuliana Romualdi, ha richiesto chiarimenti per nove dipendenti della Provincia di Grosseto, iscritti alla scrivente organizzazione sindacale, sulla mancata comunicazione, relativamente alla valutazione ricevuta nell’ambito della progressioni orizzontali (Peo) di carriera prevista dal contratto decentrato integrativo anno 2021 (siglato in data 30/12/2021), con criteri definiti con accordo del 27/12/2021”.
A dichiararlo, in un comunicato, è la segreteria della UilFpl Area Vasta Toscana Sud Est Siena–Arezzo–Grosseto.
“Nella nota ‘de qua’, l’avv. Romualdi rappresentava che le progressioni economiche sono uno strumento di valorizzazione della professionalità del dipendente, pertanto, stante il principio di trasparenza e imparzialità dell’operato della Pubblica Amministrazione, è diritto di tutti i dipendenti ricevere copia della propria valutazione, così come conoscere il risultato acquisito dagli altri colleghi – continua la nota -. A ciò si aggiungeva, che alla data odierna la progressione di carriera era stata garantita soltanto al 75% del personale, quando con l’intesa sottoscritta in data 30.12.2021, e in particolare con la dichiarazione congiunta n. 2, era stato previsto l’immediato avvio della contrattazione riferita all’anno 2022, con progressioni economiche orizzontali sviluppate sull’annualità 2021 e 2022, così da valorizzare il ‘massimo’ risultato per tutto il personale dipendente. Per tutto quanto sopra, si chiedeva alla Provincia di voler comunicare i risultati ottenuti dai dipendenti interessati e di rivedere la scelta dell’Ente di riconoscere la Peo soltanto al 75% dei dipendenti provinciali in netto contrasto con l’accordo siglato nel 2021“.
“Purtroppo, la lettera di cui trattasi, indirizzata al presidente ed al segretario della Provincia di Grosseto, non ha ottenuto alcuna risposta, ma soltanto un assordante silenzio. Questo fatto costituisce, a nostro parere, un preoccupante elemento di misurazione della considerazione che la Provincia ha nei suoi dipendenti e delle loro istanze, dato che non vengono neppure reputati degni di una benchè minima risposta – termina il comunicato -. Altro aspetto da segnalare è quello amministrativo, dato che non si è ritenuto neppure di rispettare i modi ed i termini della Legge 241/90, la quale impone alle amministrazioni pubbliche una risposta nei termini di 30 giorni. Siamo sinceramente delusi da questo comportamento e ci auguriamo che la Provincia possa/debba doverosamente rispondere ai propri dipendenti, sia per rispetto degli stessi, che in ottemperanza alla Legge”.