Lorenzo Mascagni annuncia la sua discesa in campo in vista delle elezioni amministrative di Grosseto.
Avvocato grossetano di 44 anni, consigliere comunale del Pd, Mascagni ha ufficializzato la sua decisione oggi pomeriggio, nel corso di un incontro aperto ai cittadini, che si è tenuto al parco intitolato a Renato Pollini, in via Ximenes.
“A prima vista, questo parco può sembrare un luogo insolito per iniziare il percorso che ci porterà alle primarie di coalizione – ha spiegato Mascagni –, ma rappresenta un posto carico di significato per la nostra città. Qui, si possono incontrare il passato e il futuro di Grosseto; il parco è intitolato ad uno dei sindaci più benvoluti della storia di Grosseto; questo è un posto di aggregazione, anche di persone provenienti da culture diverse dalla nostra, e rappresenta bene la complessità della società attuale. E io desidero immergermi nei problemi della nostra città per provare a dare delle soluzioni”.
Mascagni ha poi spiegato i motivi che lo hanno indotto a gettarsi nella mischia in previsione della tornata elettorale: “Ho posto come principale condizione alla mia candidatura quella di unire il mio partito perchè un sindaco deve essere innanzitutto capace di unire la città che governa, di rappresentare tutti i suoi abitanti, oltre che di unire il partito di cui è membro. Ho ricevuto ampia disponibilità da parte del Pd e, quindi, ho deciso di candidarmi“.
“Inoltre, le istituzioni e la politica sono ai minimi storici nelle classifiche di gradimento dei cittadini – ha continuato il candidato – e io desidero che le persone tornino ad avere fiducia. Nei giorni scorsi ho incontrato molta gente che mi ha espresso il bisogno di essere rappresentata da una persona di fiducia e io voglio recuperare questo rapporto con i cittadini comuni”.
Quindi, Mascagni ha accennato brevemente alle primarie di coalizione del centrosinistra che decideranno il candidato a sindaco: “Le primarie sono una grande opportunità – ha spiegato -, una risorsa che va sfruttata con serenità. E’ necessario stringere un patto di lealtà fra i vari candidati affinchè il vincitore venga supportato nella corsa a sindaco da chi perderà questo appuntamento. Considero Paolo Borghi un amico, anche perchè per me la politica non è una guerra, nè nei confronti degli avversari, nè verso i compagni del mio stesso schieramento. Inoltre, ho intenzione di confrontarmi con gli alleati, sia con il Psi che con la Sinistra, e rispetterò i loro orientamenti“.
Il consigliere comunale ha poi parlato dei principali punti che caratterizzeranno il suo percorso, contraddistinto da un hashtag significativo: #incammino.
“Ancora è presto per parlare di programma elettorale – ha sottolineato Mascagni –, anche se ho intenzione di costruirlo confrontandomi con gli alleati, con il mio partito e con i cittadini. La prima azione di governo sarà comunque quella di far riscoprire ai grossetani il senso di appartenere ad una comunità. C’è la necessità di costruire qualcosa di bello insieme, senza individualismi. Per quanto riguarda la sicurezza, bisogna sottolineare che si tratta di un aspetto che riguarda tutti gli abitanti, nessuno escluso. La politica deve essere in grado di trovare azioni per garantirà la tranquillità dei cittadini: una di queste potrebbe essere la rigenerazione e la riqualificazione degli spazi pubblici. Infine, è necessario tornare a valorizzare il protagonismo dei cittadini. I Comuni hanno sempre meno soldi; quindi, oltre a dettare regole e controllare, deve affidarsi maggiormente al senso civico dei suoi abitanti“.
Mascagni ha concluso la sua presentazione citando don Luigi Sturzo, fondatore della Democrazia Cristiana: “Il credente deve scendere in campo non per portare la bandiera della Chiesa, ma per servire la comunità. E io, da credente, porterò i miei valori per tutelare il pluralismo che attraversa la nostra società e per trovare una visione comune nell’amministrazione della città“.
1 commento
Davvero una bella figura questa del candidato”ufficiale” alle primarie PD, il grossetano Avv.Lorenzo Mascagni, per la scelta finale del candidato Sindaco di Grosseto. Una figura forse un po’ troppo spostata verso l’ala cattolico-integralista di quel grande partito risultato dalla interfusione degli eredi del vecchio PC-PDS-DS con gli eredi della Sinistra Democristiana Zaccagniniana ma tant’e’ evidentemente si e’ ritenuto necessario data la situazione da parte della Dirigenza Politica Regionale e locale tirar fuori una candidatura da contrapporre bilanciandola all’autocandidatosi laico-pragmatico ortodosso anche lui grossetano doc Paolo Borghi figlio e nipote di vecchi socialisti.E ora? Speriamo che la battaglia tra questi due significativi personaggi del PD locale assuma contorni esclusivamente politico-programmatici e non degeneri nel personalismo, per il bene futuro dei candidati del loro partito e sopratutto della Comunita’ Grossetana.