“Anche oggi 2 agosto il lupo per l’ennesima volta si è fatto di nuovo vivo presso l’azienda di Enrico Bargagli alla Marsiliana, nel comune di Manciano, facendo la solita strage di pecore“.
A dichiararlo è Mirella Pastorelli, presidente del comitato Pastori d’Italia.
“Nonostante – commenta Mirella Pastorelli – i cani da guardia e le reti elettrosaldate, quest’ultime fatte mettere da Enrico, tra l’altro da sempre un allevatore oculato che tutela il proprio gregge osservando tutte le misure e le prevenzioni necessarie, a poco sono servite queste misure, in quanto la razzia subita dal predatore che ha fatto visita alla sua azienda è stata ingente con due pecore sbranate ed altre disperse”.
“Non è più possibile andare avanti in queste condizioni – dichiara la presidente -, servono misure serie per mettere fine ad un problema che da anni denunciamo, ma che nè la Regione Toscana, nè il Governo intendono risolvere. E giunta l’ora che il Governo affronti in modo serio la problematica che riguarda la zootecnia e la perdita di posti di lavoro, e che tratti in modo uguale ad altri comparti anche coloro che giornalmente vengono colpiti dal problema lupo e predazioni. E’ vero che c’è la pandemia, ma è anche vero che esiste un altro ‘virus’ di nome lupo che non si ferma davanti a nulla”.
“Pertanto – conclude Mirella Pastorelli -, come vengono risarciti, giustamente, coloro che hanno subito danni in seguito alla pandemia, allo stesso modo vengano risarciti, e non indennizzati, anche coloro che subiscono danni a causa di attacchi dei predatori. Basta assecondare gli animalisti di città, che non conoscono nulla del lavoro del pastore, e tanto meno di pastorizia e allevamento ovini. Occorre piuttosto ascoltare le proteste dei tanti allevatori che giornalmente portano avanti il loro lavoro tra mille difficoltà“.