Sabato 5 ottobre, alle 17.30, alla biblioteca di storia dell’arte di Montemerano, è in programma una conversazione di Massimo Cardosa sul tema “Riccardo Mancinelli – Pittore e archeologo dilettante nella Maremma di fine ‘800″.
Riccardo Mancinelli nacque a Orvieto nel 1854. Svolse i suoi studi artistici a Roma, dove fu allievo del pittore italo-tedesco Ludwig Seitz, appartenente al movimento artistico dei Nazareni, e dove ebbe alcune commissioni, fra cui nel 1888 quella per alcuni affreschi in due cappelle nella chiesa di Sant’Ivo dei Bretoni.
E’ di poco successivo il suo primo contatto con il mondo delle antichità, chiamato da Adolfo Cozza, come lui orvietano, a collaborare come pittore, ai lavori di ricostruzione del tempietto di Alatri, in via di realizzazione nel giardino del nascente Museo di Villa Giulia. Dopo essersi impratichito nel restauro lavorando a stretto contatto con il personale di Villa Giulia, nel 1894 partì per la Maremma dove, nell’arco di circa 10 anni, esplorò numerose aree archeologiche nelle località di Poggio Buco, Pitigliano, Sovana e Saturnia.
Le sue ricerche fruttarono una notevole quantità di materiale archeologico, prevalentemente di epoca etrusca, che, messo subito sul mercato, solo in parte poté essere acquistato dal Museo archeologico di Firenze, mentre molti pezzi presero la via dell’estero: reperti di Saturnia e Poggio Buco sono così oggi conservati nei musei di Berlino, Copenhagen e Berkeley (California), mentre di molti altri, in parte anche documentati fotograficamente, si sono completamente perse le tracce.
Nel 1904 Mancinelli lasciò la Maremma e, per quanto risulta dai documenti conservati, non si occupò mai più di archeologia, tornando al suo originario amore per la pittura. Da quel momento se ne perdono le tracce. Nel 1925 Antonio Minto, in un suo importante contributo dedicato a Saturnia, pubblicato sui Monumenti antichi dell’Accademia dei Lincei, sembra parlarne come se ormai fosse deceduto e in un altro articolo del 1931 si ricorda esplicitamente “il compianto Riccardo Mancinelli”. Tuttora non sono ancora noti luogo e data della sua morte.
Gli archeologi contemporanei si sono spesso scagliati contro questo personaggio, accusato di effettuare solo “scavi di rapina”. In realtà il “pittore Riccardo Mancinelli” (così spesso si firmava), seppure con l’intento di trarne guadagno, come esplicitamente da lui stesso dichiarato, effettuò i suoi scavi con grande passione e perizia, documentandoli molto meglio di tanti archeologi professionisti della sua epoca. Solo la perdita dei suoi appunti di lavoro, che lui custodiva molto gelosamente e vendeva con i materiali archeologici dei suoi scavi, ci impedisce oggi di avere un quadro più completo e preciso delle aree archeologiche di questo territorio che dopo di lui non furono mai più esplorate con la stessa intensità e lo stesso impegno.
Massimo Cardosa, archeologo, docente di Valorizzazione dei beni archeologici all’Accademia di belle arti di Brera, ha curato numerosi scavi archeologici, allestimenti museali e mostre.. Attualmente è inoltre direttore dei Musei di Manciano e Saturnia.