Grazie all’interessamento del professor Massimo Cardosa, direttore dei Musei Civici del nostro comune e archeologo, la biblioteca comunale “Antonio Morvidi” di Manciano si è arricchita di circa cento pubblicazioni di Preistoria e protostoria donate dall’Istituto italiano di Preistoria e protostoria, con sede a Firenze, massimo organo nazionale per gli studi del periodo più antico della storia umana.
“Quando, lo scorso autunno, l’istituto ha manifestato la volontà di donare le sue pubblicazioni a una biblioteca pubblica – spiega la bibliotecaria della biblioteca Antonio Morvidi di Manciano, Francesca Lotti -, il professor Cardosa si è subito attivato perché la prescelta fosse la biblioteca di Manciano. La nostra candidatura ha avuto esito positivo anche perché, da alcuni anni, grazie a un accordo con il Comune e con il Museo di Preistoria e protostoria della Valle del fiume Fiora, è stata organizzata nella nostra biblioteca una nutrita sezione di Preistoria e archeologia, che raccoglie tutti i volumi sul tema fino a quel momento sparsi in diverse sezioni, oltre ad alcuni volumi donati dal Ministero e da studiosi al Museo stesso, e rappresenta un importante strumento a supporto delle attività dei Musei Civici, oltre a conservare anche il prezioso lascito di archeologia orientale dell’illustre orientalista mancianese Franco Pintore. Una donazione davvero preziosa per tutta la comunità. Oggi – continua Lotti – i volumi donati sono entrati finalmente in biblioteca, dopo essere stati trasportati da Firenze a Manciano con un mezzo del Comune e sono in attesa di essere catalogati e cartellinati ma sono già visionabili a scaffale. Si tratta di un notevole arricchimento del patrimonio collettivo dei cittadini del nostro comune e di un ulteriore e prezioso strumento per incentivare la conoscenza e la passione per la preistoria in un territorio come il nostro che si distingue per la ricchezza e la varietà dei reperti archeologici che ha restituito e che sono conservati, oltre che in quello di Manciano, anche in altri importanti musei del nostro Paese (tra cui il museo archeologico di Firenze). Un aspetto che testimonia la ricchezza paesaggistica, storica e culturale che è fondamentale tutelare e promuovere per la crescita del nostro territorio. Ringrazio ancora il professor Cardosa – conclude Lotti – senza il quale non ci sarebbe stata la donazione. Dobbiamo a lui, infatti, questo grande risultato”.