Home Colline del Fiora Terme di Saturnia, il Pd: “Posti di lavoro a rischio, ma il sindaco snobba la situazione”

Terme di Saturnia, il Pd: “Posti di lavoro a rischio, ma il sindaco snobba la situazione”

di Redazione
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Il Partito Democratico di Manciano da settimane sta seguendo con preoccupazione il programma di riorganizzazione del personale dell’azienda più importante del territorio, Terme di Saturnia. Da sempre la struttura termale rappresenta il punto di riferimento per l’intera economia del comune e garantisce il più alto numero di posti di lavoro per l’intera comunità.

«Senza entrare nel merito dei servizi essenziali che l’azienda sembra voler esternalizzare, come Pd di Manciano ci siamo subito attivati per comprendere se questo comporta un reale rischio per i posti di lavoro», dichiara Hannah Lesch, segretaria del Pd di Manciano.

La legge regionale 38 del 2004 delega il tema delle concessioni termali totalmente ai Comuni. Infatti, la convenzione termale, stipulata dal commissario prefettizio nel 2012 per il rinnovo della concessione termale – che è la più importante d’Italia – individua la figura del sindaco come elemento di garanzia che deve vigilare sugli impegni presi per il territorio. Il piano industriale venticinquennale allegato alla concessione identifica il costo massimo degli appalti esterni e un determinato range occupazionale da garantire per poter in cambio usufruire di un bene pubblico come l’acqua termale e svolgere la propria attività imprenditoriale.

«Rilevata una sconcertante assenza del sindaco Morini emersa fin dall’inizio nella trattativa sindacale – continua Hannah Lesch, il Partito democratico di Manciano si è immediatamente attivato e ha fornito gli elementi necessari alle organizzazioni sindacali per cercare di tutelare i lavoratori del Comune di Manciano. Le necessità dell’azienda non devono certamente essere trascurate, ma è il Comune a dover condurre una trattativa per rivedere eventualmente gli accordi presi tra pubblico e privato nel 2012. Screditare per anni la convenzione termale accusando le forze politiche opposte di non essere stati in grado di agire nell’interesse collettivo e poi ad oggi trovarsi a ricoprire la carica più importante del Comune e non giocare il ruolo da protagonista per tutelare i propri concittadini è veramente incomprensibile».

«Ci auguriamo che il sindaco istituisca subito un tavolo di discussione con la società e gli organismi sindacali per riuscire a trovare una soluzione condivisa e trasparente nell’interesse di tutti. Trovare la giusta sinergia tra le esigenze del privato e l’interesse del territorio ha sempre caratterizzato la capacità politica dell’amministrazione – termina Hannah Lesch -. L’ultimo esempio è stato il comodato d’uso gratuito delle cascate del Mulino. Il silenzio e la totale assenza del Sindaco Morini, in carica da quasi due anni, ad oggi continua a generare soltanto grande preoccupazione sul futuro del nostro territorio, di cui la garanzia dell’occupazione è un elemento fondamentale».

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