Ieri, al Museo ebraico di Pitigliano (nella sala “Augusto Brozzi”), l’associazione “La piccola Gerusalemme”, in collaborazione con Michela Scomazzon Galdi (che ha lavorato sul territorio per 10 anni con il “PitiFest – Festival di cinema e cultura ebraica”, da lei ideato e diretto), ha presentato il romanzo “Mamma Miriam” (edito da Bompiani) di Masal Pas Bagdadi.
Michela Scomazzon Galdi, che si è occupata anche del coordinamento organizzativo e dell’ufficio stampa, ha presentato al pubblico Masal Pas Bagdadi, scrittrice e psicoterapeuta, arrivata a Pitigliano da Milano per presentare il suo romanzo “Mamma Miriam”.
Nel libro, ideale seguito dell’autobiografia di Masal Pas Bagdadi “A piedi scalzi nel kibbutz”, l’autrice realizza un diario di viaggio e di incontri centrato sulla figura di “Mamma Miriam”, simbolo ed essenza di ogni madre reale, desiderata o immaginata. Non a caso, per sottolineare il legame viscerale esistente tra madre e figli – e soprattutto tra madri e figlie – un proverbio yiddish afferma: “La figlia e la madre sono come l’unghia e la carne”.
Dopo la breve introduzione, è intervenuta Elena Servi, presidente de “La piccola Gerusalemme”, che ha presentato il romanzo, leggendone anche alcune pagine. Elena Servi ha in seguito conversato con la scrittrice, ponendole alcune domande, alle quali Masal Pas Bagdadi ha risposto con chiarezza e disponibilità.
E’ seguita la proiezione di una breve intervista, intitolata “Bambina in fuga”, effettuata nel 2002 dalla Rai con tematiche ebraiche “Sorgente di vita”, che il pubblico ha seguito – come l’intera presentazione – con emozione e commozione.
Tutti i presenti, tra i quali il sindaco di Pitigliano, Giovanni Gentili, l’assessore alla cultura, Ilaria Lauretti, il consigliere comunale Lorenzo Olivotto, sono rimasti favorevolmente colpiti dall’amore e dall’entusiasmo per la vita dimostrati da Masal Pas Bgdadi, che ha accennato, con gioia ed ironia, alcuni passi della “Hora”, un ballo di gruppo che appartiene al filone dei pionieri che fondarono lo Stato d’Israele. Questo genere fu importato dagli ebrei che abitavano in Romania ed ha avuto molto successo perché ben rappresentava lo spirito di gruppo.
Al termine, Masal Pas Bagdadi ha firmato numerose dediche sulle copie del romanzo acquistato dai presenti e l’associazione “La piccola Gerusalemme” ha deliziato i presenti con un piccolo buffet.