“La scelta operata dall’assemblea degli iscritti del Pd di Manciano di candidare a sindaco Giulio Detti per le prossime elezioni amministrative apre una stagione nuova nella politica del centrosinistra mancianese”.
A dichiararlo è Antonio Camillo, vicesindaco e assessore del Comune di Manciano.
“L’ amministrazione attuale, guidata dal sindaco Marco Galli, in cui ricopro la carica di vicesindaco, è stata penalizzata da una coalizione che si è rivelata dopo poco tempo composta da anime troppo diverse tra loro; ne sono testimonianza le numerose dimissioni dal ruolo di assessore e di consigliere che abbiamo subito in questi cinque anni – spiega Camillo –. Nonostante questo e nonostante le due alluvioni che hanno ferito profondamente la nostra comunità e portato il lutto nelle nostre case, grazie alla solidità del sindaco Galli e al senso di responsabilità nei confronti dei cittadini del sottoscritto e degli assessori Detti e Pratesi, abbiamo realizzato gran parte degli obiettivi di mandato, tenendo fede a quella visione che crede che lo sviluppo del nostro territorio passi attraverso la tutela dell’ambiente e del paesaggio, la valorizzazione e il sostegno all’agricoltura specializzata nella produzione di alimenti di qualità legati alla tradizione, la promozione di un turismo ‘dolce’ che attrae visitatori amanti della natura, della buona cucina e della cultura che si respira qui da noi”.
“Partiamo da questi valori fondamentali, per costruire una lista in cui Giulio ed io mettiamo a disposizione la competenza e l’esperienza acquisita in questi anni, avvalendoci della forza nuova di donne e uomini della società civile uniti da un unico denominatore: essere persone che vivono la politica come servizio verso la comunità e che hanno espresso questo sentimento nella loro vita quotidiana – termina Camillo -. Una lista civica che parte dalla condivisione di valori fondamentali e che segna una svolta nel modo di fare politica a Manciano troppo legato fino ad oggi a personalismi e clientelismi che poco hanno a che fare con il bene comune”.