Nonostante siano bastate poco più di 24 ore dal ritrovamento del cadavere di Irina Meyntser, il caso a cui si sono trovati a lavorare i Carabinieri di Grosseto ed Orbetello è stato definito “molto complesso”.
Complesso perché le modalità con cui è stato compiuto il delitto della colf russa sono ancora ignote e perché il cadavere ritrovato giovedì sera non solo era in avanzato stato di decomposizione, ma era anche privo degli indumenti che potevano agevolare le indagini: infatti, sono stati determinanti i rilievi del Ris di Roma per risalire all’identità della vittima.
Da subito le indagini si sono dirette al convivente della donna e le intercettazioni telefoniche, ambientali ed alcuni video lo hanno incastrato perché incongruenti con ciò che aveva detto al momento della scomparsa di Irina e ciò che ha detto al momento del suo ritrovamento. Non a caso la Procura della Repubblica di Grosseto ha disposto il fermo immediato.
Al momento altri elementi sono in corso di acquisizione e di verifica da parte degli inquirenti. Anche l’abitazione e le auto infatti sono state poste sotto sequestro.
Quel che è certo è che chi ha ucciso la signora Irina non sperava nel rinvenimento del cadavere in quella zona tanto impervia di Porto Ercole e magari poco frequentata finita l’estate.
Ma chi era Irina Meyntser? Irina era una donna russa di 47 anni, che lavorava come colf presso diverse famiglie, anche se la sua non era un’attività continuativa. Da circa 4 anni aveva una relazione stabile e conviveva con Sergio Bertini, coetaneo ed unico indagato per il suo omicidio.
Irina era molto amate dalle connazionali, infatti sono state proprio loro a recarsi in caserma a raccontare ai militari che la relazione tra i due si era deteriorata e ormai da qualche mese la loro relazione era diventata burrascosa.
Secondo le prime indiscrezioni, alla base dell’ennesimo femminicidio, compiuto probabilmente tra le mura domestiche, potrebbe esserci una causa passionale. Una relazione finita in tragedia?
Nessuna conferma ufficiale, anche perché Bertini si è avvalso della facoltà di non rispondere al momento.
Sembrerebbe che l’omicidio sia stato compiuto domenica 13 ottobre e l’avanzato stato di decomposizione del cadavere non permette di fare nessuna ipotesi, lunedì intanto è previsto l’esame autoptico.