Un investimento di 100mila euro per il miglioramento infrastrutturale delle dorsale Fiora, con la realizzazione di un nuovo tratto in località Cura Nuova, nel comune di Massa Marittima.
Qui AdF ha completamente rifatto l’attraversamento di un torrente, mettendo così in sicurezza la diramazione della dorsale Fiora che da Monteleoni va verso Follonica e Massa Marittima. Il corso d’acqua infatti stava variando il proprio alveo, mettendo a rischio la condotta: è stato variato il tracciato di questa parte di dorsale e costruito un traliccio in acciaio che passa sopra il torrente, così da proteggere la tubazione da eventuali ondate di piena.
Ora è arrivato il momento di collegare il nuovo tratto di dorsale e metterlo in funzione: è un lavoro che non può essere effettuato ad acqua aperta, pertanto martedì 29 novembre verrà chiuso il flusso idrico sul ramo della dorsale Fiora interessato.
I lavori inizieranno alle 7: grazie ai dati storici derivanti dagli interventi passati e alle simulazioni di quelli in programma, AdF metterà in campo tutte le azioni necessarie ad annullare o mitigare i possibili disservizi, inclusa l’alimentazione dei serbatoi attraverso risorse idriche locali. Sarà attivato l’approvvigionamento alternativo tramite sacche di acqua potabile per la località Cura Nuova, a Massa Marittima: le buste potranno essere ritirate il 29 novembre nel piazzale vicino all’azienda agricola La Cura. Inoltre, è stato predisposto un piano con autobotti in stazionamento, pronte a intervenire qualora se ne riscontri la necessità.
La possibile sospensione del flusso idrico interesserà le utenze e i serbatoi collegati alla dorsale Fiora nei comuni di Follonica, Gavorrano (ad eccezione delle località Giuncarico, Grilli, Caldana, Ravi e Bivio di Ravi), Massa Marittima, Monterotondo Marittimo e Scarlino.
I lavori dovrebbero concludersi, salvo imprevisti, alle 18, successivamente inizieranno le manovre di riapertura del flusso idrico, che hanno tempistiche lunghe: l’acqua all’interno della dorsale deve infatti essere reimmessa lentamente, per evitare che un’eccessiva pressione improvvisa danneggi le condotte.
Poiché la capacità di compenso dei serbatoi (e delle autoclavi delle singole utenze) varia a seconda della loro capacità di stoccaggio della risorsa, il ripristino del flusso idrico – che si stima torni regolare in tutto il territorio interessato nella tarda nottata – potrebbe presentare uno sfasamento temporale rispetto ai tempi indicati.