Il centro antiviolenza di Follonica ha adesso una sua bacheca personale, in piazza XXIV Maggio, dove è stato esposto il cartello che mostra il 1522, il numero pubblico, gratuito e attivo 24 ore su 24, che accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking.
La novità è stata inaugurata dal sindaco Andrea Benini, dall’assessore alle pari opportunità Francesco Ciompi e dalla presidente del centro antiviolenza Olympia De Gouges, Sabrina Gaglianone.
Il 1522 è stato attivato nel 2006 dal Dipartimento per le pari opportunità con l’obiettivo di sviluppare un’ampia azione di sistema per l’emersione e il contrasto del fenomeno della violenza intra ed extra familiare a danno delle donne. Il numero è accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile. L’accoglienza è disponibile in italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo. Le operatrici telefoniche dedicate al servizio forniscono una prima risposta ai bisogni delle vittime di violenza di genere e stalking, offrendo informazioni utili e un orientamento verso i servizi socio-sanitari pubblici e privati presenti sul territorio nazionale ed inseriti nella mappatura ufficiale della Presidenza del Consiglio, Dipartimento pari opportunità. Il 1522, attraverso il supporto alle vittime, sostiene l’emersione della domanda di aiuto, con assoluta garanzia di anonimato. I casi di violenza che rivestono carattere di emergenza vengono accolti con una specifica procedura tecnico-operativa condivisa con le Forze dell’Ordine.
«Abbiamo ritenuto importante dare visibilità al 1522 sulla bacheca di piazza XXIV Maggio – dichiara l’assessore Francesco Ciompi –, il numero lì può essere visto da tutti. Abbiamo inoltre chiesto alle attività commerciali cittadine di esporre il numero nelle vetrine. Con la pandemia il problema della violenza di genere si è aggravato ulteriormente ed è quindi importante agire per sensibilizzare le donne a chiedere aiuto. Raccomandiamo di rivolgersi al centro antiviolenza non solo dopo aver subito una violenza, ma anche se c’è un minimo dubbio che un atteggiamento possa sfociare in episodi violenti».