“La Regione Toscana ha recentemente annunciato con toni sensazionalistici che, in vista della riapertura delle scuole, metterà a disposizione del sistema Tpl ben 3 milioni di euro.
Uno sforzo davvero encomiabile. Peccato che leggendo con più attenzione l’atto che dà il via libera a questa decisione si scopre che la realtà è ben altra – a dichiararlo è il presidente della Provincia e sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna -“.
“L’Amministrazione regionale mette sì a disposizione 3 milioni di euro, ma quello che ‘dimentica’ di dire ai cittadini è che i soldi non sono suoi, ma provengono dal Fondo nazionale del Tpl – prosegue Vivarelli Colonna – .
E non finisce qui. Ovviamente questi soldi non bastano: le sfide da affrontare per garantire un servizio di trasporto adeguato alle necessità degli studenti rispettando i protocolli anti-covid sono tante, lo sappiamo bene. E come pensa la Regione di risolvere la mancanza di fondi adeguati?
La risposta, per loro, è presto trovata: passare la patata bollente nelle mani degli enti locali, chiedendo loro unilateralmente, senza un nessun minimo stralcio di accordo o di concertazione, una compartecipazione economica sulla spesa aggiuntiva necessaria.
E se Province e Comuni, che stanno lavorando da mesi e impiegando fondi propri oltre che quelli statali per l’adeguamento delle scuole secondo i protocolli anti-covid, dovessero (comprensibilmente) non riuscire a reperire le risorse per la compartecipazione?
Anche qui la soluzione per la Regione è molto semplice: si chiede – anzi, si impone – agli enti locali di tagliare il servizio ordinario di trasporto in favore di quello legato all’orario scolastico”.
“Un espediente davvero molto furbo, che fa ricadere sulle Amministrazioni locali la responsabilità della riorganizzazione di un servizio che, in queste condizioni, non potrà mai essere adeguato alle esigenze di tutti e che andrà sicuramente a creare disagi per tutti i cittadini che usano quotidianamente i mezzi pubblici – conclude Vivarelli Colonna -.
A questo punto, smascherato l’inganno, restiamo ancora in attesa di sapere quali siano i fondi messi effettivamente a disposizione della Regione e non dallo Stato”.