“Meno slogan e più certezze”.
E’ l’invito che lancia al Governo ed alla Regione il sindaco di Magliano in Toscana, Diego Cinelli.
“Nelle scorse settimane avevo proposto di trasformare i sindaci in una sorta di commissari per la gestione dell’emergenza – afferma il primo cittadino -. Con il passare del tempo, e senza avere le certezze dovute, ne sono ancor più convinto”.
Cinelli teme infatti che, con il passare della fase di emergenza sanitaria, si apra quella di emergenza sociale e che questa sarà molto grave.
“A parte i tempi che corrono tra gli annunci e la pubblicazione degli atti ufficiali – afferma Cinelli –, forse a Palazzo Chigi non hanno la stessa percezione della gravità di quanto sta avvenendo che abbiamo noi sindaci. Qui la gente sale le scale del Comune per chiederci informazioni che noi, senza certezze, non possiamo dare ed anche laddove lo possiamo fare non sono spesso quelle che la gente si attende”.
Da qui l’attacco contro quanto viene riferito spesso in tv a reti unificate dall’esecutivo. “Chi ci governa dovrebbe smettere di parlare per slogan e lasciare noi sindaci in balia dei problemi reali – afferma Cinelli -. C’è una crisi sociale in atto che andrà ad aggravarsi sempre di più. Dalle casse integrazioni ancora non riscosse, alla gente che sta perdendo o perderà il lavoro, per giungere alle imprese che non riescono a vendere i loro prodotti, mi riferisco, ad esempio, a tante case vitivinicole delle nostre zone con le cantine ancora piene o le aziende dell’agroalimentare che hanno perso tantissimo fatturato per la chiusura di molti esercizi commerciali”.
Cinelli poi guarda anche all’occupazione delle realtà turistiche. “Va bene l’emergenza sanitaria e noi siamo stati tra i più rigidi ad applicare le norme, tanto che Magliano è ancora un Comune in cui non si sono registrati casi di Coronavirus – afferma poi il primo cittadino –, ma il Premier Conte si rende conto che le riaperture con norme stringenti metteranno in ginocchio molti ristoranti e bar e che chi riuscirà ad andare avanti ridurrà notevolmente il personale? Così come avverrà per altre attività commerciali. Ci troveremo così con attività che davano lavoro a cinque persone che lo daranno, se va bene, a due e così via. Cosa diremo a chi non avrà un’occupazione dopo che i sussidi saranno finiti? E queste persone non andranno a Roma, ma verranno dai sindaci che non potranno risolvere i loro problemi. Così come non si rendono conto che un Comune turistico come il nostro, se si avrà ristoranti, bar, strutture recettive soggette a limitazioni si troverà in ginocchio. Che cosa ci viene a fare il turista qui se tutto ciò che cerca non sarà fruibile come avveniva in precedenza?”
Cinelli ne ha anche per la Regione. “Siamo a fine settimana – afferma – e ancora non sappiamo chi e come potrà riaprire o che cosa si potrà fare. La Regione non ci dice nulla perché aspetta il Governo. Nel frattempo, però, il Governatore Rossi ha già detto che lui non allenterà troppo le maglie delle restrizioni e che forse agirà con aperture scaglionate, quando il consiglio regionale ha approvato un atto per chiedere di riaprire tutto. Io che cosa rispondo alle parrucchiere e alle estetiste di Magliano che non sanno che cosa potranno o non potranno fare o organizzarsi a partire da lunedì?”.