Con l’avvio della Fase 2 dell’emergenza Coronavirus, la Toscana torna a potenziare il servizio di trasporto pubblico, sia su ferro che su gomma, dando attuazione alle disposizioni contenute nel Dpcm del 28 Aprile.
A partire da lunedì 4 maggio i servizi ferroviari, che erano stati ridotti al 30% nel periodo del lockdown, torneranno al 55% del servizio ordinario, questo comporterà il ritorno in programmazione di circa 100 treni in più rispetto ad oggi.
Per quanto riguarda il servizio su gomma, invece, dall’attuale programmazione – pari al 60% del servizio ordinario – si risalirà all’85%, garantendo l’offerta ordinaria con la sola esclusione dei servizi scolastici. Saranno, inoltre, confermate tutte le corse aggiunte nel periodo di emergenza a seguito del monitoraggio svolto e del costante confronto con l’utenza.
Saranno le aziende gestori del servizio a fornire informazioni di dettaglio e orari dei servizi. In questo senso, Trenitalia ha già predisposto un piano di comunicazione rivolto all’utenza, che sarà attuato nei prossimi giorni.
“Ci muoviamo in una situazione ad elevatissima complessità – spiega l’assessore Ceccarelli – perché le linee guida ministeriali confermano la necessità di tarare l’offerta sui mezzi pubblici tenendo conto del distanziamento sociale di un metro fra le persone. Questo riduce la drasticamente capienza dei treni e dei bus, rispetto alle condizioni ordinarie. Stiamo lavorando ad una nostra ordinanza, in stretta sintonia con la Conferenza delle Regioni e in costante confronto con il Ministero, per creare le condizioni migliori possibili per dare all’utenza la risposta più sicura e commisurata alle aspettative. Successivamente, seguendo l’andamento epidemiologico e le varie condizioni dei territori, la capacità dei mezzi potrà essere aumentata“.
“Sarà fondamentale – continua l’assessore – la massima collaborazione da parte degli utenti per garantire la sicurezza di tutti, anche se siamo i primi ad essere consapevoli che con le regole attuali la capienza dei mezzi, con particolare riferimento ai bus, si rivelerà inadeguata man mano che crescerà la domanda di servizio. Al momento è, in ogni caso, fondamentale che gli utenti siano dotati di apposite mascherine protettive e preferibilmente anche di guanti, tanto più laddove si verificassero condizioni di affollamento superiori a quelle consentite, come non è improbabile che si possa verificare”.
“Abbiamo chiesto alle aziende il massimo impegno possibile – aggiunge Ceccarelli – con l’impiego di tutto il personale disponibile per l’attività di supporto e di informazione ai cittadini e per i controlli volti a garantire il rispetto delle regole e la massima riduzione del rischio di contagio. Abbiamo inoltre scritto ai Comuni e alle Prefetture, affinchè si pongano in essere tutte le misure necessarie per l’informazione ai cittadini, per la prevenzione e per il rispetto delle regole fissate, attivando a questo scopo sia gli organi di polizia locale, ma mobilitando anche quelle che possono essere le risorse territoriali e del volontariato di protezione civile”.
L’ordinanza sulla Fase 2 del trasporto pubblico locale in Toscana, in preparazione, punterà anche a garantire la gratuità per il trasporto a bordo dei mezzi di biciclette o monopattini, con l’obiettivo di favorire il ricorso alla mobilità sostenibile, anche integrata con i mezzi pubblici. Resta attivo fino al mese di settembre anche il bonus che la Regione riconosce agli abbonanti dei treni per l’acquisto di bici pieghevoli.
“Questi provvedimenti – conclude Ceccarelli – sono in vista della prima fase della cosiddetta riapertura, in programma lunedì. Occorre però subito avviare un percorso di ampia, ma concreta riflessione sul tema di quello che dovrà essere un vero e proprio nuovo piano regolatore degli orari dei territori e delle città. E’ necessario intervenire sulla domanda di servizi, per evitare i cosiddetti picchi di utenza che, soprattutto nella futura fase tre con la ripartenza delle scuole, non sarebbero in nessun modo gestibili con il modello precedente all’emergenza virus. In questo senso, molte pubbliche amministrazioni proseguiranno a favorire e sostenere lo smart-working, ma è fondamentale che anche le aziende e poi le scuole ridefiniscano la propria organizzazione per consentire ai lavoratori e agli studenti di utilizzare il trasporto pubblico. In tal senso ho chiesto massima collaborazione anche a tutti i sindaci, in quanto istituzionie di riferimento per i territori. E chiederei che sia prevista in caso di insufficienza di mezzi di trasporto anche la possibilità di utilizzo dei mezzi Ncc, bus privati e taxi”.