La Regione Toscana ha convocato venerdì 26 luglio la seconda Conferenza dei servizi sul “procedimento di rinnovazione per l’installazione del termovalorizzatore e impianto di trattamento rifiuti liquidi in Comune di Scarlino” proposto da Scarlino Energia Spa.
In sede di riunione verrà discusso il parere dell’avvocatura della Regione Toscana, atto che i vertici delle due amministrazioni comunali di Scarlino e Follonica hanno richiesto nel corso della prima Conferenza a maggio, sostenendo che non ci sono gli estremi per accogliere l’istanza di Scarlino Energia e quindi per riaprire un procedimento d’autorizzazione dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato gli atti amministrativi del 2015 e del 2018, inerenti appunto all’inceneritore della piana scarlinese.
«Andiamo a Firenze profondamente convinti che le nostre ragioni contro l’impianto siano condivise dalla popolazione e quanto mai opportune – spiega il sindaco di Scarlino, Francesca Travison –. La storia dell’inceneritore è finita con la sentenza del Consiglio di Stato, adesso l’ente regionale deve fare un passo indietro rispetto al passato e confermare quanto dichiarato durante la scorsa campagna elettorale dal presidente della Toscana, Enrico Rossi. Il centrosinistra dimostri che l’annuncio del governatore non era un semplice slogan pre elezioni, ma la volontà della Regione Toscana: si chiuda per sempre un capitolo triste della storia del nostro territorio rifiutando la richiesta di apertura di un nuovo procedimento d’autorizzazione da parte dell’azienda proprietaria d’impianto, perché non sussistono elementi validi che lo permettano. Per una volta si ascolti la popolazione: ci auguriamo che il no all’inceneritore sia arrivato finalmente forte e chiaro a chi ha il potere di decidere sul nostro futuro».