“Mio malgrado, sono costretto nuovamente ad intervenire sulle fantasiose considerazioni del Pd, che, per bocca di due esponenti, è riuscito a fare scivoloni a non finire, facendo disinformazione, attaccando il sottoscritto e gli uffici comunali“.
A dichiararlo è l’assessore all’urbanistica del Comune di Grosseto, Fabrizio Rossi.
“L’agronomo Pd vede paesaggi rurali sparire (?!), scordandosi di guardare che dall’altra parte della strada c’è un intero quartiere edificato dal consorzio Coop – spiega Rossi -. Acli, palestre, piscine, campi da padel, beach tennis e rugby, oltre a svariati interventi edilizi autorizzati dall’amministrazione precedente, quella a lui più gradita, e forse non riesce a vedere che siamo a ridosso della ferrovia: direi non proprio un bel paesaggio rurale, tipico delle colline fuori Grosseto, ma in un perimetro definito urbanizzato dal piano strutturale, già identificato come verde privato vincolato e non territorio aperto (tipico dei paesaggi rurali). Altresì, per bocca di tale altro esperto in urbanistica che, si avventura in considerazioni, in cifre e numeri che evidentemente conosce addirittura prima degli uffici che dovrebbero calcolarli e prima ancora di coloro che devono presentare i piani attuativi e i relativi conteggi, cioè i privati ai quali spettano i pagamenti dei relativi oneri”.
“Conti va oltre i proponenti la variante e vorrebbe fare al posto loro i conteggi che solo in caso di rilascio del permesso a costruire devono essere formulati, come prevede il d.p.r. 380/2001 all’art. 16 – sottolinea l’assessore -. Peccato che ancora siamo in una fase istruttoria della variante e non al rilascio del permesso a costruire, che ex lege, avviene molto tempo dopo l’approvazione della variante, ad opera del consiglio comunale. Dopo aver candidamente dato degli incompetenti ai tecnici comunali, con affermazioni lesive della professionalità degli uffici, attribuisce al sottoscritto affermazioni che in nessun comunicato stampa sono state proferite. Sostiene che io dovrei fornire chissà quali conteggi, palesando una sua inadeguatezza imbarazzante: confonde la variante con il piano attuativo che si presenta dopo l’approvazione delle varianti, non prima di esse (ha mai sentito parlare della legge regionale 65/2014?), chiede all’assessore di fare un lavoro che non gli è proprio e che non deve essere fatto in questa fase di istruttoria di una variante”.
“Evidentemente, in crisi di visibilità e istericamente accanito contro questa amministrazione, si addentra maldestramente e inopinatamente in materie che non conosce e che non può esattamente conoscere in assenza di piani attuativi depositati dai proponenti, a meno che non abbia doti di chiaroveggenza, facendosi paladino della disinformazione più becera e ai limiti della querela per diffamazione – continua Rossi -. Ma veniamo per ordine. Con riferimento a quanto dichiarato dall’architetto Conti in merito al presunto incasso nullo per l’amministrazione comunale, per l’ipotizzata nuova area di trasformazione, in via Sordi, non si può non rilevare che la prevista scheda urbanistica è stata costruita secondo le regole generali del vigente regolamento urbanistico approvato nel 2013; pertanto come può sostenere che il Comune non incassa nulla? In altri interventi urbanistici in fase di realizzazione con numerosi piani attuativi, anche nel passato quando governava il suo partito, il Comune non incassava niente? Perché fare certe affermazioni è molto grave, oltre che gravemente essere non veritiere le sue affermazioni”.
“Si comprende da queste sue considerazioni che non ha minimamente contezza di come funzioni una amministrazione comunale e che non solo non sa fare i conteggi, ma non è dato comprendere quali schede urbanistiche abbia in mano – spiega l’assessore -. Ha cambiato linea più volte nelle sue esternazioni sulla stampa, ma continua a collezionare errori e ad avere miraggi, come quando sostiene che dovrà essere effettuato un sottopasso della ferrovia nuovo ad esclusivo appannaggio dei nuovi residenti dell’area?! Ma quali schede urbanistiche legge? Non certo quelle del comune di Grosseto. L’esponente Pd riporta proprie valutazioni sul plusvalore dell’area che, ad oggi, è in fase di determinazione da parte dell’ufficio comunale competente. Ipotesi del tutto destituite di fondamento, proprio perché è solo con i piani attuativi che si comprende con esattezza quali valori entrano in campo. Forse è informato dai proponenti stessi che non manca di accusare ad ogni uscita sulla stampa come speculatori? Ha documenti diversi dall’amministrazione? O forse è così ossessionato che se li sogna la notte?“
“Ma veniamo puntualmente alle sue sgangherate insinuazioni e omissioni, che vanno più nella disinformazione che non nella chiarezza, da lui richiamata – continua Rossi -. Il professionista riporta una serie di conteggi, abbattendoli del 50%, comprendendovi anche il contributo di sostenibilità che, al contrario, non può essere ridotto. Un errore grossolano per chi è del mestiere. Il professionista omette di riportare la cessione all’amministrazione comunale del 30% dell’area, in aggiunta alle aree da cedere per soddisfare gli standard urbanistici, che evidentemente di per se corrisponde ad un valore del 30% del plusvalore dell’area complessiva. Fu proprio una precisa richiesta degli operatori del settore a ridurre al 30% la soglia, quando il regolamento parlava addirittura del 50%. Vorrebbe forse tornare indietro al 2013? Che ne pensa il suo partito su questo? Il professionista omette di riportare che come extra onere è richiesto un intervento di razionalizzazione del collegamento tra via Mastroianni e via Aurelia Antica. Il professionista omette che come extra onere sarà realizzato un centro polifunzionale ciclo turistico a servizio del nuovo tracciato ciclabile, che collega il capoluogo al nuovo ponte ciclo pedonale, sul fiume Ombrone. Mi pare un’opera piuttosto strategica dopo che anche l’amministrazione precedente, del suo partito, ha investito milioni di euro dei contribuenti per realizzare il ponte sull’Ombrone, oltre a rappresentare una visione strategica di indirizzo per una città più vicina al mare e al turismo della costa“.
“Altresì il professionista omette di riportare nel proprio intervento, che in aggiunta al 30% di aree da cedere oltreché agli standard previsti dal DM 1444/68, è richiesta la cessione delle aree necessarie per la realizzazione di una nuova rotatoria su via Alberto Sordi – continua Rossi -. Il professionista omette di precisare che sarà ceduta al Comune il 5% di Sul residenziale per la realizzazione di edilizia pubblica. Infine, il professionista omette di precisare che vengono richiesti, coerentemente con il Regolamento urbanistico vigente, 24 mq/ab di standard urbanistici, quindi mq. 6/ab in aggiunta al minimo di legge“.
“Sull’Imu, altro scivolone del Conti sui conti – sottolinea l’assessore -. L’Imu su un verde privato vincolato è infinitamente inferiore rispetto ad un terreno con una previsione sopra, quindi con introiti cospicui per l’ente in caso di variante adottata. Fino a quando non saranno cedute le unità abitative ai privati non potrà essere fatta l’esenzione dall’Imu sulla prima casa e fino a quel momento l’Imu sarà corrisposta come se fosse un terreno valorizzato. Solo dopo molti anni subentra l’eventuale esenzione per la prima casa, ma non sulle seconde. Dovrebbe saperlo, essendo architetto, ma anche queste considerazioni devono essergli sfuggite“.
“Ma altresì sono costretto a rilevare che nella spasmodica corsa alla disinformazione ha attribuito al sottoscritto affermazioni mai pronunciate: io ho sostenuto che gli ‘investimenti’ sull’area sono circa 50 milioni, investimenti che faranno lavorare aziende, artigiani e operai grossetani, e non il valore dell’area che Conti, lui e non io, ha stabilito di 50 milioni di euro – continua Rossi -. Se non sembra a Conti che vi sia un interesse pubblico, un interesse comune nel contribuire a smuovere investimenti così importanti per il nostro territorio (insieme ai tanti altri) nel settore dell’edilizia in profonda crisi, creare occupazioni per le aziende e maestranze locali e far incrementare il patrimonio comunale di aree che, a sua volta possono essere valorizzate, è un problema suo e non del Comune di Grosseto. E non confonda il contributo straordinario, richiamato dalla norma, con l’interesse generale della nostra comunità; gli uffici del nostro ente sanno leggere le norme e non fanno disinformazione“.
“Ciò detto, ringrazio “l’ufficio tecnico del Pd’, della loro disponibilità nel voler dispensare consigli, peraltro non richiesti, ma considerata la conclamata inadeguatezza di costoro nell’amministrare la città e, dopo questa disinformazione galoppante che leggo abitualmente, non credo che potrò affidare loro alcun incarico, anche qualora avessi avuto il potere di farlo – termina Rossi –. Ci teniamo volentieri i nostri tecnici comunali e il nostro ufficio pianificazione che, nonostante le vostre affermazioni lesive sulla loro capacità e professionalità, è certamente meglio attrezzato della vostra sgangherata truppa che ha fermato per anni lo sviluppo della nostra città“.
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Bisogna riconoscere all’ Assessore all’Urbanistica Fabrizio Rossi il coraggio e l’onestà intellettuale di affrontare in modo serrato e articolato e in pubblico il dibattito critico personalizzato aperto dalle opposizioni nei suoi confronti come rappresentante significativo dell’Amministrazione Comunale.