“Nelle settimane scorse alcuni dirigenti di Anas Spa hanno consegnato al Comune di Capalbio una planimetria di grandi dimensioni, più scenografica che utile, non essendo altro che un’elementare rappresentazione dello stato attuale dell’Aurelia, contenente l’indicazione dei principali incroci a raso, degli svincoli a livelli sfalsati e degli accessi esistenti, sostenendo che l’unica cosa che Anas potrebbe fare ad oggi, con le risorse disponibili, sarebbe quella di inserire in corrispondenza degli innesti più pericolosi, con l’unica eccezione degli incroci di Torba e Capalbio Scalo, che evidentemente per l’Ente non meritano alcun intervento di sorta, la segnaletica orizzontale e verticale, del costo invero di poche centinaia di euro, finalizzata ad impedire l’attraversamento della carreggiata. Proposta che è stata rigettata come inaccettabile oltre che come poco seria“.
A dichiararlo è il sindaco di Capalbio, Luigi Bellumori.
“Il fatto che l’intera Aurelia, e non il solo tratto capalbiese, sia letteralmente costellata di incroci a raso non significa che Anas sia legittimata a continuare ad ignorare le denunce dell’amministrazione comunale sui punti della tratta capalbiese in cui sono presenti vere e proprie trappole mortali, la cui esistenza non può continuare ad essere tollerata – sottolinea il sindaco -. Non si discute, infatti, della complessiva messa in sicurezza dell’Aurelia e/o di quello che sarà il destino dell’autostrada ‘Tirrenica’, a proposito della quale quest’amministrazione ha già espresso in ogni tempo la propria posizione in tutte le sedi competenti, ma della necessaria ed urgentissima realizzazione di interventi puntuali, dal costo contenuto, che sono in grado di ridurre sensibilmente il tasso di mortalità che nel tratto capalbiese è elevatissimo“.
“Il tratto in questione è infatti uno dei pochi dell’intera S. S. Aurelia ancora ad una corsia per ogni senso di marcia; in esso è presente, in particolare, un incrocio, all’altezza di Capalbio Scalo, che è periodicamente teatro di incidenti, spesso anche mortali, dovuti alla totale mancanza di spazio sulla carreggiata che consenta la svolta a sinistra in sicurezza – spiega Bellumori –; per non parlare del fatto che l’attraversamento dei veicoli, durante il periodo estivo centinaia, se non migliaia al giorno, avviene sostanzialmente alla cieca, essendo la visuale di chi si trova alla guida spesso totalmente oscurata dai veicoli che stazionano nel centro della carreggiata in attesa di immettersi sulla sinistra“.
“Al momento, rispetto ai noti sette punti critici individuati nel tavolo convocato dalla Prefettura di Grosseto, Anas Spa ha formulato la propria disponibilità a procedere con l’intervento n. 6 al Km. 125 + 500 con l’eliminazione dell’accesso a raso del centro G in direzione Sud e dell’accesso a raso in direzione nord dell’ippodromo e albergo la Torricella, mediante la sistemazione della viabilità comunale Quarto del Brizzi e la sistemazione e il miglioramento dell’attuale strada sterrata di accesso alle strutture ricettive. Inoltre, è prevista la realizzazione delle corsie di accelerazione e decelerazione dell’innesto della Strada comunale di Casal del Brizzi e con l’intervento n. 7 al Km. 124, ovvero il miglioramento della corsia di accelerazione dello svincolo Chiarone in direzione Nord – termina Bellumori -. Il Ministero delle infrastrutture, interessato più volte della questione, non ha manifestato alcuna intenzione di incontrare l’amministrazione per chiarire come intervenire su questi 12,5 chilometri di statale. Ci sono 5 parlamentari eletti nel territorio, di cui uno in area di Governo: sarà opportuno che si facciano sentire“.