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Un avviso pubblico per coprogettare il sistema diffuso di accoglienza dei migranti nella zona Amiata Grossetana, Colline Metallifere e Grossetana. Lo ha pubblicato oggi il Coeso Società della Salute dando seguito a un percorso che si pone tra i primi in Italia, dopo l’esperienza del Comune di Bologna: quello di gestire l’accoglienza dei richiedenti asilo coinvolgendo Comuni e istituzioni e progettando insieme agli enti del terzo settore azioni e servizi da attivare.
“E’ stato un lavoro impegnativo – commenta Fabrizio Boldrini, direttore del Coeso Società della Salute –, che però ci consente di dare avvio a una nuova modalità di gestione degli stranieri richiedenti asilo presenti sul territorio dei Comuni aderenti“.
Sono dodici, infatti, i Comuni della zona socio sanitaria che hanno deciso di partecipare al progetto e avviare così una sperimentazione che darà risultati evidenti entro le fine dell’anno.
“Con questo progetto, che abbiamo redatto anche in accordo con l’Anci nazionale, si mira a superare l’accoglienza dei migranti con i Cas, centri di accoglienza straordinaria – spiega Boldrini –, e dare avvio effettivamente a quella che viene definita accoglienza integrata“.
Criteri stringenti di distribuzione dei richiedenti asilo, infatti, faranno sì che i diversi Comuni ospitino in base alle loro effettive capacità di integrazione: “Alcuni dei Comuni che attualmente ospitano numerosi Cas – precisa il presidente del Coeso Società della Salute, Giacomo Termine – vedranno diminuire progressivamente il numero di richiedenti asilo“. Inoltre, le nuove strutture Sprar potranno essere appartamenti, centri di piccole e medie dimensioni “… che ospiteranno da un minimo di cinque a un massimo di trenta persone“. Non più grandi centri, ma situazioni abitative diverse.
Come si partecipa all’avviso
Gli enti del Terzo settore (cooperative, associazioni e imprese sociali) potranno manifestare il proprio interesse a partecipare alla coprogettazione che è articolata per gruppi di attività e territori: da un lato i servizi di accoglienza “ordinaria” e quindi ospitalità, orientamento e accompagnamento ai servizi del territorio, all’inserimento sociale, lavorativo e abitativo, dall’altro attività di carattere trasversale – ovvero realizzati da un solo soggetto e quindi omogenei per tutti – che vanno dalla mediazione linguistica e culturale, alla tutela della salute (anche, in casi particolari, ricorrendo a un etnopsichiatra e un antropologo), all’orientamento, formazione e riqualificazione professionale.
Gli enti del Terzo settore saranno valutati secondo criteri indicati nel bando e quelli accreditati parteciperanno alla coprogettazione per calibrare proprio sulle capacità del territorio i diversi progetti da realizzare.
Cosa cambia rispetto alla gestione attuale
Per i comuni che hanno deciso di partecipare – e che sono quelli di Follonica, Scarlino, Castiglione della Pescaia, Massa Marittima, Monterotondo Marittimo, Montieri, Roccastrada, Gavoranno, Civitella Paganico, Santa Fiora, Scansano e Cinigiano – sarà rivalutata la distribuzione dei richiedenti asilo sul territorio e saranno studiate attività ad hoc per favorire una vera integrazione.
“L’obiettivo è ridurre le disuguaglianze, favorire il controllo e l’intervento degli enti che rappresentano i cittadini e migliorare la sicurezza per le persone, migranti e non. Inoltre, cooperative e associazioni selezionate dovranno rendicontare nel dettaglio le cifre investite. In sostanza – aggiunge il presidente Termine – è un sistema che non lascia possibilità di speculazione, anzi le somme destinate ai gestori dei servizi saranno investite nel lavoro“.
Sono decine, infatti, i posti di lavoro che per tre anni saranno collegati a questo sistema. “E nei criteri di valutazione delle candidature – conclude Fabrizio Boldrini – si premia l’esperienza e il curriculum maturato“.
Per informazioni sul bando è possibile rivolgersi al responsabile socio-educativo del Coeso Società della Salute Massimiliano Marcucci, (tel. 0564.439224, e-mail grosseto.coeso.ord@coesoareagr.it).