“Ormai la storia del fratino si sta contornando di elementi imbarazzanti; siamo contenti che ci sia questa corsa da parte della Regione e del Wwf a smorzare la portata di un provvedimento che fin da subito ci ha lasciati sbigottiti“.
A dichiararlo è Ivan Poccia, consigliere del Comune di Orbetello con delega al demanio, al diportismo e alla mobilità sostenibile.
“Ma torniamo al 2017, quando in piena assegnazione del bando di gara viene recapitato agli uffici una prima prescrizione da parte della Regione di redarre un piano di incidenza per la tutela del fratino – spiega Poccia –; a seguito di questo piano la Regione acquisisce dei pareri da parte del Wwf, che assume integralmente in un atto, che ci viene presentato praticamente a fine stagione in cui si vietano in maniera categorica le vagliature, il posizionamento dei bidoni sulle spiagge, l’accesso di mezzi meccanici e altre prescrizioni varie da adottare in maniera perentoria e permanente; infatti in nessun punto del documento si parla di raccomandazioni temporanee, ma solo di divieti. Fin da subito con il sindaco abbiamo compreso la portata irragionevole del provvedimento, che di fatto metteva in pericolo l’intero settore balneare, ma non solo: anche tutto l’indotto turistico“.
“Sono stato contattato dagli operatori, preoccupatissimi dalle conseguenze dell’applicazione integrale del provvedimento, considerando che ci sono operatori che per il tipo di concessione stagionale rischiano di non poter aprire, soprattutto in Feniglia, ed è per questo che il sindaco ha convocato un incontro con gli enti per trovare una soluzione condivisa che tuteli il nostro splendido paesaggio, ma che non penalizzi la nostra fonte di reddito principale che è il turismo – continua Poccia -. Ho lavorato sulle nostre spiagge per anni e ne conosco le sue problematiche, dall’erosione alla delicatezza del suo habitat, e posso garantire che se noi ci attenessimo a quanto prescritto nel giro di pochi giorni avremmo le spiagge letteralmente invase di rifiuti, noi chiediamo solo un po’ di buon senso“.
“Quelle prescrizioni, almeno per orbetello, sono inapplicabili; chi vorrebbe venire in vacanza su una spiaggia sporca o anche solo invasa da legni con il pericolo che qualcuno si faccia male – termina Poccia –? Ecco, vorrei che qualcuno che in questi giorni si affretta a smentire quanto scritto sugli atti ufficiali rispondesse ai cittadini e a chi lavora con il turismo con passione e sacrificio e garantisce posti di lavoro“.