“Barzelletta simpatica. ‘L’abbattimento delle ex terme di Roselle? Merito di Renzi’. Più che clima da campagna elettorale sembra un clima da Carnevale, dove ogni scherzo vale, oppure il campionato del mondo di chi la spara più grossa nella speranza vana che ci sia un ricco premio al traguardo, magari un bel prosciutto“.
A dichiararlo, sulla sua pagina Facebook, è il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, che replica all’ex assessore comunale e candidata del Pd alla Camera dei deputati, Antonella Goretti, sull’abbattimento delle terme di Roselle.
“Certo che di fantasia disneyiana Antonella Goretti ne ha messa davvero tanta, con una tesi che purtroppo sfiora il ridicolo, se non addirittura il fantascientifico. Forse rosica, ed è anche comprensibile, nel rendersi conto di tutti i cantieri e progetti che la mia amministrazione ha messo in piedi in così breve tempo – spiega il sindaco -. Goretti, che, mi pare ricordare vagamente, abbia avuto addirittura esperienza da assessore nell’amministrazione comunale, dovrebbe sapere come funzionano alcuni meccanismi: dovrebbe sapere, cioè, quanto impegno venga messo dai tecnici nella progettualità e, nella fattispecie, nel bando delle periferie, quanta bravura ci sia stata dalla mia amministrazione nell’assemblare tali progettualità. Un impegno che, proprio per l’alta qualità e la profonda competenza, si è conquistato il maxi-finanziamento statale a colpi di idee e pianificazione. Merito esclusivo e assoluto della mia amministrazione. Se c’è quindi un merito da parte del Governo di Renzi è quindi quello di aver riconosciuto l’eccellenza del progetto presentato dalla nostra squadra che quindi si è meritata, tra l’altro giustamente, il consenso bipartisan“.
“Capisco l’urgenza di visibilità della Goretti, che io soprannomino Sue, come la donna invisibile dei Fantastici Quattro, il cui operato al sociale i grossetani stentano a ricordare; Goretti, che è passata dal centrodestra al centrosinistra, come una pallina da ping pong, per velleità di protagonismo – continua Vivarelli Colonna -. Velleità che ora il Pd ha usato illusoriamente per lanciarla da gregaria verso una corsa al macello nell’attuale campagna elettorale. Capisco anche la frustrazione della Goretti che, forse rendendosi conto di essere stata usata dal Pd perché evidentemente di meglio non si trovava, nei mesi del suo incarico amministrativo non è riuscita a fare nel sociale quello che noi abbiamo realizzato in un anno, aumentando i posti negli asili, mantenendo l’impegno pro capite nei servizi, aumentando sensibilmente il nostro impegno nel contributo per gli affitti. Lo abbiamo fatto utilizzando sempre le nostre risorse e non certo quelle del suo amico Renzi, che il 5 marzo siederà sui banchi dell’opposizione tutto ingessato per la legnata elettorale che avrà subito“.
“E allora chiedo a Goretti di non sprecare la sua preziosa fantasia e di usarla piuttosto per immaginare come, tra qualche mese, sarà l’area delle ex terme di Roselle. Il simbolo del degrado della sua amministrazione precedente diventerà simbolo della rinascita della nostra città, rinascita che è merito, questo Goretti lo riconoscerà, del centrodestra. Ebbene sì, ci piacciono le cose concrete: la ruspa che butta giù un vecchio muro è l’atto pratico, quello evidente, se vogliamo sensazionale. Un pugno all’incuria e una carezza a ciò che sarà grazie ai nostri progetti e alla nostra idea di città che cambia: dietro un enorme lavoro, fatto di ascolto, progettazione, pianificazione. Tra l’altro ricordiamoci che già in campagna elettorale, destando ilarità e risa di scherno, sostenni che avrei abbattuto l’ecomostro di Roselle, confermando questa mia intenzione a Striscia la Notizia e indirizzando il lavoro del Comune affinché questo fosse fatto in un anno – termina Vivarelli Colonna -. Da un anno e mezzo siamo al governo e tante cose sono cambiate e in tempi record. Il 4 marzo, proprio come dice Goretti, i cittadini non faranno difficoltà ad accorgersene relegandola al giusto ruolo marginale che merita per le capacità amministrative che ha dimostrato di non possedere durante il suo mandato“.