Fogli bianchi, senza valore e senza contenuto. Questo rischiano di essere le attività della Provincia, depauperata di personale e risorse finanziarie.
Con oltre 2mila fogli bianchi, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, presidente della Provincia di Grosseto, ha voluto coprire il selciato di piazza Dante: lo scopo, quello di rendere visibile l’impotenza dell’Ente nel tutelare i cittadini in settori chiave come la viabilità, l’edilizia scolastica e la protezione civile.
Lo ha fatto dopo aver consegnato nelle mani del Prefetto, Cinzia Torraco, una diffida al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ed a quello della Regione, Enrico Rossi, per intervenire prima che sia troppo tardi.
Erano presenti in piazza i consiglieri provinciali Luigi Bellumori, sindaco di Capalbio, Olga Ciaramella, Marco Biagioni e Claudio Pacella.
“La situazione è gravissima ed in pericolo c’è la sicurezza dei cittadini – spiega Vivarelli Colonna –: non sono in grado di garantire né la manutenzione ordinaria né quella straordinaria né gli interventi necessari ed urgenti di tutte le strutture, nella viabilità ed edilizia, né dei mezzi strumentali come spazzaneve, turbine, spalatori, mezzi meccanici. Il rischio prevedibile è l’interruzione di pubblici servizi con grave danno alla pubblica incolumità. Sarò più chiaro: di questo passo sarò obbligato per legge a chiudere strade e scuole ritenute dai funzionari addetti non più sicure”.
La situazione della Provincia
La Provincia di Grosseto si trova ad affrontare una situazione finanziaria gravissima, che non consente lo svolgimento delle proprie attività.
Confermate dal legislatore e dall’esito referendario nel ruolo di Enti territoriali costituzionali, le Province oggi svolgono funzioni fondamentali che hanno un impatto sulla vita della comunità ed incolumità delle persone.
La legge 56 del 2014 ha espressamente riconosciuto in capo alle Province: la costruzione e la gestione delle strade provinciali; la gestione dell’edilizia scolastica per le scuole secondarie superiori; la tutela e la valorizzazione dell’ambiente; la pianificazione territoriale; la stazione unica appaltante, la Polizia provinciale, la pianificazione territoriale, la valorizzazione e il controllo dell’ambiente.
A tali funzioni si sommano quelle già svolte o ulteriormente attribuite per delega od in modo convenzionato, tra cui: la polizia provinciale (caccia, pesca ed agricoltura e viabilità regionale); la protezione civile; il coordinamento dei servizi di area vasta; il supporto tecnico amministrativo ai Comuni, le strade regionali.
A fronte di tali competenze, però, oggi le Province si trovano a dover dichiarare la loro inadeguatezza, non certo per cattiva volontà, ma solo e soltanto per la carenza delle risorse finanziarie e di personale: in virtù dei provvedimenti di spending review e agli obblighi di riversamento allo Stato dei tributi propri previsti, le Province, anziché poter utilizzare le risorse derivanti da queste entrate proprie per le funzioni ad esse attribuite, sono obbligate in realtà a riversarne l’intero ammontare allo Stato. Soldi del contribuente cittadino della Provincia di Grosseto.
“Chiediamo formalmente a Stato e Regione di non prelevare alla Provincia di Grosseto queste risorse e di provvedere quanto prima a trasferirne altre, tutte quelle necessarie all’efficace funzionamento dell’Ente – conclude Vivarelli Colonna -. In caso contrario, per tutelare il ruolo istituzionale, i diritti di chi lavora e lo svolgimento degli obblighi di legge, nonché per tutelare l’incolumità e la sicurezza pubblica, provvederò ad agire in ogni competente e possibile sede. Questo è l’ultimo strumento che ho a disposizione per evitare danni più grandi alle persone”.
“Sto visitando tutte le scuole della provincia di Grosseto – spiega la consigliera provinciale Olga Ciaramella – e mi sto rendendo conto che sono necessari molti investimenti, almeno in 32 istituti, per un totale di 5 milioni e 800mila euro. Numerose aule sono state chiuse perchè hanno bisogno di interventi urgenti. E’ indispensabile tutelare la sicurezza non solo degli studenti, ma anche dei docenti e del personale impiegato nelle nostre scuole“.
“Ho percorso gli oltre 1800 chilometri di strade provinciali in Maremma – sottolinea Marco Biagioni, consigliere provinciale con delega alla viabilità e ai trasporti – e sono quasi tutte in condizioni disastrose, tanto che si fa prima ad elencare quelle che non necessitano di interventi. Servirebbero 40 milioni per evitare la chiusura di alcune strade provinciali e garantire l’incolumità degli automobilisti“.
“Dopo l’esito del referendum del 4 dicembre scorso – spiega il consigliere provinciale e sindaco di Capalbio, Luigi Bellumori –, le Province sono rimaste in vita ed il Governo è chiamato a rispettare la volontà dei cittadini. E’ necessario dare dignità ai dipendenti di questo Ente, che è un interlocutore principale del dialogo del territorio con lo Stato e la Regione. 81 Province sono scese in piazza per protestare contro la mancanza di finanziamenti e il Governo deve garantire queste risorse“.
“Ancora il Governo non ha preso atto dell’esito del referendum – sottolinea Claudio Pacella, consigliere provinciale con delega al bilancio e al personale -. La Provincia ha un bilancio in rosso di 8 milioni di euro e, senza finanziamenti da parte dello Stato, rischia di chiudere con un passivo di 38 milioni di euro. In questo Ente lavorano 258 dipendenti e bisogna assicurare loro lo stipendio da portare a casa per mantenere le famiglie. Al momento, riusciamo ancora a pagare i nostri dipendenti, ma in un prossimo futuro sarà molto difficile. Le Province devono tornare ad esercitare il loro ruolo di tutela del territorio“.