Home Costa d'argento I sindaci al Ministero per dire “No” alla Tirrenica: “Progetto dannoso per il territorio”

I sindaci al Ministero per dire “No” alla Tirrenica: “Progetto dannoso per il territorio”

di Redazione
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Al Ministero dei trasporti per esporre i motivi di contrarietà al tracciato autostradale.

Questa mattina, il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, in veste anche di presidente della Provincia, ha partecipato alla conferenza dei servizi sulla realizzazione del tracciato autostradale tirrenico così come progettato da Sat.

Siamo fortemente contrari a questa opera così come è stata presentata oggi – commenta Vivarelli Colonna -. Abbiamo prodotto tutta una serie di motivazioni tecniche che dimostrano quanto il progetto possa essere dannoso per il nostro territorio: 8 euro di pedaggio da Grosseto a Orbetello, complanari non sufficienti e pericolose, un traffico in pesante aumento sulla città e tutta un’altra serie di criticità anche ambientali ci convincono sempre più della bontà della nostra posizione. Non è, la nostra, una scelta ideologica né tantomeno populista: un’autostrada così malamente pensata sottrae una arteria esistente a 4 corsie sostituendola con un’opera che non ha ricadute positive sul territorio. La Maremma sarebbe più isolata, lenta, marginale. Noi vogliamo difendere i nostri concittadini. Ribadiamo il no a questo progetto. Vogliano la messa in sicurezza dell’Aurelia e la revoca a Sat della concessione, il cui operato pone pesanti dubbi perfino sulla competenza di questa azienda“.

“Premesso il parere contrario del Comune di Capalbio sul progetto presentato da Sat  in data primio dicembre 2016,  al cui contenuto puntuale faccio  rinvio alle 149 pagine che ho consegnato nel corso della prima seduta della conferenza dei servizi, risulta opportuno rilevare come il tracciato del completamento della Tirrenica, che s’intende ambiziosamente progettare a sud di Grosseto, riguardi un’area complessa e delicata dal punto di vista ambientale, paesaggistico, idraulico, storico-archeologico, socio-economico e della mobilità – spiega il sindaco di Capalbio, Luigi Bellumori -. L’idea di ammodernamento delle infrastrutture viarie attraverso la trasformazione della Statale Aurelia in autostrada così come presentata nel progetto non risponde alle esigenze del territorio e della mobilità locale. Non risponde neppure alle indicazioni che la Regione Toscana aveva formulato con propri atti di Giunta n. 241 e 916 del 2013. A tale proposito, siamo in attesa di conoscere i flussi di traffico sia  per determinare la sostenibilità dell’opera dal punto di vista finanziario e per valutare in che percentuale il traffico veicolare di natura locale incide sull’utilizzo dell’autostrada negli spostamenti da e per il capoluogo grossetano“.

“Il sottrarre l’unica arteria importante al traffico locale diventa un’operazione disastrosa se non accompagnata da un’idonea viabilità complanare, sussidiaria, di ricucitura e secondaria che in taluni casi nel progetto presentato è ridotta a viottoli di campagna – continua il sindaco di Capalbio -. L’autostrada, come pensata, non permette spostamenti di tipo locale e, oltre ad essere l’onere del pedaggio a carico delle comunità attraversate (sembrerebbe dopo 5 anni dal collaudo dell’infrastruttura) lo sarebbe da subito per tutte le altre. Da Capalbio, oltre 10,00 euro andata / ritorno per il capoluogo (poco meno per la restante parte del sud della Maremma): un carico non indifferente per famiglie ed imprese“.

“Auspichiamo che il presidente Proietti, insieme alla Regione Toscana, possano essere garanti dei procedimenti e degli attenzionamenti richiesti dai territori che richiedono come Capalbio una viabilità ammodernata, ma non al ribasso. Altrove taluni interventi sono stati pensati, progettati e realizzati bene senza una gestazione di decenni ed in piena condivisione con i territori. Una viabilità principale ed accessoria degna di questo nome e rappresentata in progetti in maniera autorevole, non in maniera abborracciata come quella presentata in atti. Non può essere permesso che si danneggi irrimediabilmente un territorio ed un’economia, perché Sat non ha la capacità finanziaria di  sostenere l’opera con annessi e connessi – conclude Bellumori -. E se i conti tornavano poco prima della crisi, della diminuzione dei flussi di traffico, della riduzione delle convenaces statali e regionali e della riduzione dei benefit fiscali, ora tornano ancora meno con l’eliminazione delle barriere di esazione da Grosseto Nord a San Pietro in Palazzi e con l’accordo di ulteriori dimensionamenti ed ottimizzazioni (ulteriori risparmi e minori investimenti sulla viabilità)  sottoscritto, tra gli altri, con il Ministero e la Regione Toscana nel maggio 2015“.

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