La Seconda Commissione consiliare si è riunita questa mattina per iniziare un percorso di valutazione dei progetti elaborati nell’ambito dell’iniziativa “Grosseto partecipa“.
“Si tratta di un atto di responsabilità e di estrema disponibilità da parte di questa amministrazione – sottolinea il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna -. Non esiste nessun obbligo morale, finanziario né tanto meno amministrativo di portare avanti il percorso avviato dalla precedente Giunta. Sarò più chiaro: nulla ci vincola a proseguire sulla strada di Grosseto Partecipa. Se e come proseguire sarà una scelta a nostra totale discrezione“.
Il progetto finalizzato non vincola le casse comunali né impone spese obbligate: i 27mila euro stanziati dalla Regione Toscana e i 10mila euro previsti dal Comune erano finalizzati unicamente al percorso partecipativo con il coinvolgimento dei cittadini, per arrivare a ipotizzare delle progettualità condivise.
Con una determina dirigenziale dello scorso maggio, l’amministrazione comunale di Grosseto, nell’ambito di tale progettualità, ha messo a disposizione 400mila euro del bilancio previsionale 2016 da investire nel settore del turismo e prende atto del verbale di gara (verbale dello scrutinio di Grosseto partecipa) della seduta pubblica del 19 novembre 2015. Con la stessa determina poi si approvava in via definitiva la graduatoria riferita al progetto “Grosseto partecipa”.
“Nella pratica si tratta solo di ipotesi perché i 400mila euro non sono stati impegnati e non esistono atti a tale riguardo – spiega Giacomo Cerboni, assessore al bilancio -. I 300mila euro di avanzo vincolato dell’imposta di soggiorno 2014 sono una somma non applicata, ma solo conservata per questa finalità dalla precedente amministrazione. In concreto poteva essere destinata anche prima dell’approvazione del bilancio di previsione 2016. È una somma quindi disponibile ma non vincolata“.
I 95mila dal bilancio di previsione 2016 – schema approvato dalla giunta Bonifazi il 3 giugno 2016 – sono somme non stanziate esplicitamente perché dovrebbero essere reperiti nel bilancio: lo stesso atto recita “con successiva determinazione dirigenziale si procederà alla puntuale individuazione delle risorse finanziarie“.
In pratica ciò che esiste, con una determina dirigenziale, è una presa d’atto degli esiti di una consultazione popolare. Tali esiti si sintetizzano in una graduatoria che però, non tenendo conto di parametri “tecnici”, si basa solo sul gradimento popolare delle idee alla base dei progetti.
“Apprezziamo l’impegno di quei cittadini che hanno lavorato alla creazione e alla stesura dei progetti – commenta Pasquale Virciglio, presidente della Seconda commissione –: quel che questa amministrazione si impegna a fare, benché non ve ne sia alcun obbligo, è analizzare le progettualità per valutare e approfondire i contenuti, l’adeguatezza, la sostenibilità e la effettiva fattibilità delle idee selezionate. Un impegno serio e concreto, che porteremo avanti su più fronti“.