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Da 478 a 276 dipendenti, di cui 34 assegnati ai Centri per l’impiego, da 11 a 6 aree di livello dirigenziale: sono i numeri della nuova Provincia.
Domani, infatti, si completerà la prima fase del riordino delle funzioni dell’Ente, previsto dalla legge Delrio dell’8 aprile.
Dal 1° gennaio 2016, quindi, 146 dipendenti della Provincia prenderanno servizio presso la Regione Toscana per lo svolgimento delle seguenti funzioni: formazione professionale e orientamento; agricoltura; difesa del suolo e demanio idrico; ambiente, gestione rifiuti, tutela della acque, Aia e Aua, energia, Via, qualità dell’aria; osservatorio sociale; caccia e pesca in mare e acque interne; antincendio boschivo; strade regionali; parchi e aree protette
Sempre nel primo giorno del nuovo anno, 10 dipendenti, di cui 8 operai forestali, prenderanno servizio presso l’Unione Colline Metallifere per lo svolgimento delle funzioni di forestazione e 9 dipendenti prenderanno servizio presso il Comune di Grosseto per lo svolgimento delle funzioni in materia di turismo e di tenuta degli albi del terzo settore.
La Provincia passerà quindi da 478 dipendenti in servizio alla data dell’8 aprile 2014 agli attuali 276. Di questi, 34 sono assegnati ai Centri per l’impiego, la cui competenza passa alla Regione che, per un periodo transitorio, si avvarrà delle strutture provinciali rimborsando l’intero costo del personale e dei servizi.
Le funzioni
I dipendenti rimasti saranno occupati nelle funzioni fondamentali che la legge Delrio lascia nelle competenze provinciali: pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, nonché tutela e valorizzazione dell’ambiente, per gli aspetti di competenza; pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, in coerenza con la programmazione regionale, nonché costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale ad esse inerente; programmazione provinciale della rete scolastica, nel rispetto della programmazione regionale; raccolta ed elaborazione di dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali; gestione dell’edilizia scolastica; controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale.
Conseguentemente alla riforma, la Provincia di Grosseto ha ritenuto opportuno procedere alla definizione di un nuovo assetto degli uffici e dei servizi e all’adozione di una nuova macrostruttura che, sulla base del personale e delle risorse disponibili, consenta la realizzazione di un assetto funzionale alle funzioni proprie provinciali, che rimangono di fondamentale importanza per il territorio; un migliore impiego e una più efficace valorizzazione delle professionalità presenti nell’ente; una semplificazione organizzativa con strutture strettamente declinate sulle funzioni fondamentali; la valorizzazione dei ruoli di responsabilità a tutti i livelli, tenuto conto della forte riduzione della dotazione organica di personale anche con qualifica dirigenziale.
Le aree
La nuova struttura organizzativa prevede quindi 6 aree di livello dirigenziale, correlate alle funzioni proprie attribuite alla legge Delrio: area “Pianificazione e gestione del territorio”; area “Viabilità e trasporti”; area “Edilizia, patrimonio e servizi alle persone”; area “Centri per l’impiego”; area “Polizia provinciale”; inter-area “Servizi finanziari e risorse umane di supporto£ e strettamente correlata a tutte le altre.
“Appena un anno fa, i dipendenti della Provincia avevano occupato Palazzo Aldobrandeschi per protestare contro la cancellazione giuridica di questo Ente – spiega il presidente della Provincia, Emilio Bonifazi -. Con la Legge di stabilità 2015, lo Stato ha imposto prelievi forzosi alla Provincia, che hanno messo in ginocchio il bilancio dell’istituzione stessa. Fortunatamente, nell’ottobre scorso abbiamo chiuso il bilancio in equilibrio, ma abbiamo seriamente rischiato di non rispettare il Patto di stabilità”.
“Dal primo gennaio – continua Bonifazi – la Provincia diventerà un Ente di area vasta con diverse funzioni. Si tratta di competenze importanti, come la viabilità e la manutenzione delle strade, l’edilizia scolastica, la programmazione della rete scolastica e le pari opportunità”.
“Gli oltre 240 dipendenti della Provincia saranno organizzati in una macrostruttura – prosegue il presidente –, ma i cittadini possono stare tranquilli: verranno garantiti i servizi di sempre, con le consuete modalità. Tutto questo grazie al senso di responsabilità e all’impegno dei dipendenti provinciali. Da una parte, quindi, la Provincia dimagrisce, dall’altra, rimane un’istituzione di supporto per gli abitanti del territorio e i Comuni. Con la chiusura del bilancio 2015, abbiamo garantito il mantenimento dei servizi e tutelato le risorse umane a disposizione dell’Ente. Il bilancio ha utilizzato gran parte dell’avanzo di amministrazione e, proprio per questo, nel 2016 non avremo problemi a livello economico. Quindi, continueremo ad investire sulle scuole, la viabilità e il personale”.
“Purtroppo, però – sottolinea Bonifazi -, non siamo in grado di organizzare una programmazione a lungo termine. Dobbiamo infatti avere certezze a livello legislativo sulle risorse economiche ed umane che avremo a disposizione nei prossimi anni. A causa di questa situazione, abbiamo messo in vendita edifici di proprietà della Provincia per avere risorse da investire sulla viabilità e sull’edilizia scolastica”.
“L’attuale dirigenza – conclude il presidente della Provincia – non verrà comunque meno agli impegni presi e nel 2016, che si prospetta un anno di transizione per questo Ente, garantiremo gli stessi servizi di sempre e vogliamo continuare a supportare i Comuni maremmani”.
“Con questa riorganizzazione per il cittadino cambierà poco o niente – spiega Fabio Fabbri, dirigente del settore ‘Agricoltura, caccia e pesca’, che passerà sotto il controllo della Regione –, ma la governance regionale causerà probabilmente una minore attenzione su un settore che è comunque fondamentale per l’economia maremmana. Si passerà infatti da un piano di sviluppo locale ad un altro regionale e il settore della Provincia di Grosseto avrà quindi un’autonomia decisionale limitata. In ogni caso siamo preparati a questo cambiamento e dovremo essere bravi ad itnercettare comunque i finanziamenti dell’Unione europea. Gli uffici rimarranno in via Pietro Micca, a cui saranno accorpati anche quelli che si occupano di caccia e pesca”.
“L’ufficio che si occupa della difesa del suolo torna in Regione dopo che, dal 2001, era passato di competenza alla Provincia – dichiara il dirigente Renzo Ricciardi –. L’ufficio di Grosseto si trasferirà da via Martiri d’Istia a via Cavour. Ringrazio il personale che ha saputo garantire i servizi ai cittadini anche in una lunga fase di trasformazione di questo Ente. I dipendenti hanno sofferto molto questa situazione, ma il loro impegno e la loro abnegazione non sono affatto diminuiti”.
“Dal primo gennaio i Centri per l’impiego saranno di competenza della Regione – spiega Laura Pippi, ex dirigente finanziario della Provincia e nuovo dirigente dei Centri per l’impiego -. A livello finanziario mancano delle certezze su come affrontare il futuro, anche se per il 2016 saremo in grado di mantenere i servizi erogati finora”.
“Stiamo giocando una partita importante – evidenzia la dirigente Silvia Petri – per garantire la continuità dei servizi offerti fino ad ora ai Comuni maremmani. Proprio per questo, diventano fondamentali questa fase di riorganizzazione e la capacità di adattamento del personale alla nuova situazione lavorativa”.
Nella foto, da sinistra: Renzo Ricciardi, Silvia Petri, Emilio Bonifazi e Laura Pippi