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Il Comune di Grosseto, attraverso l’assessorato all’urbanistica, sta lavorando alla variante al regolamento urbanistico per fare ordine e dare un nuovo assetto rispetto al tema dei cosiddetti orti sociali e coltura amatoriale.
“In questa fase di definizione di tutta una serie di proposte e di codificazione ulteriore delle norme – dice l’assessore Giancarlo Tei – chiediamo anche un contributo a quanti vorranno formulare idee e dare suggerimenti, purchè non stravolgano l’impianto della nostra proposta, mirati a migliorare una situazione che l’amministrazione intende sistemare una volta per tutte, nel rispetto delle leggi e a tutela del paesaggio”.
Nella fase di redazione della variante tre sono gli argomenti sui quali l’ente ha focalizzato l’attenzione: la coltura amatoriale, il recupero delle aree degradate e gli orti sociali.
Coltura amatoriale
Verrà riscritto l’articolo 132 del regolamento urbanistico in cui sarà prevista la possibilità per chi possiede un fondo di almeno 5mila metri quadrati di realizzare annessi agricoli, in legno, per una superficie variabile dai 30 ai 50 metri quadrati, inclusi i servizi igienici. Il tutto dovrà essere corredato da una relazione agronomica e con l’impegno a rimuovere l’annesso in caso di cessazione dell’attività di coltura amatoriale; restano escluse alcune aree, come ad esempio le aree a rischio idrogeologico, la fascia costiera, l’area del Parco, quelle di pregio paesaggistico.
Recupero aree degradate
In questo caso la proposta è quella di rivedere l’articolo 142 bis del regolamento urbanistico ed è finalizzata al recupero delle aree compromesse, per le quali è prevista la possibilità di realizzare delle rimesse per gli attrezzi. Le aree verranno censite e il tutto dovrà essere corredato, in questo caso, da un progetto unitario che ridia ordine alle zone interessate, anche con una precisa regolamentazione delle sistema fognario, idrico e della viabilità. Per queste aree, dai mille ai 2mila metri quadrati, sarà possibile realizzare rimesse di 12 metri quadrati inclusi i servizi igienici, mentre per quelle oltre i 2mila metri quadrati le rimesse per gli attrezzi potranno essere di 20 metri quadrati inclusi i servizi igienici.
Orti sociali
Sarà prevista la possibilità di realizzare degli “orti sociali” nelle aree a verde pubblico per superfici fino a un massimo di 300 metri quadrati, dotate di una struttura condominiale per la rimessa delle attrezzature e senza recinzioni interne. Le aree, che avranno come destinatari privilegiati gli anziani, ma anche altre categorie, potranno essere individuate su iniziativa comunale. Il tutto attraverso un bando o una manifestazione d’interesse pubblico.
“Obiettivo di questa variante è quello di dare finalmente un assetto ordinato a una questione da troppo tempo lasciata irrisolta – ha concluso l’assessore Tei – e che invece ha bisogno di offrire delle soluzioni, di dare risposte a chi ha degli interessi specifici e di migliorare da un punto di vista paesaggistico e ambientale zone del territorio che hanno oggettivamente bisogno di un intervento di riqualificazione. Oltre che di maggiore chiarezza e punti di riferimento certi anche a livello normativo”.