“Compensare il nuovo taglio al fondo di solidarietà comunale con la revisione delle esenzioni Imu sui terreni agricoli montani – commenta Romina Sani, sindaco di Cinigiano e assessore con delega all’agricoltura dell’Unione dei Comuni montani Amiata grossetana – è una follia che mette in grave difficoltà i Comuni coinvolti. Attuando tali decisioni le amministrazioni comunali rischiano di trasformarsi in nemici dei cittadini, è dunque necessario far sentire la nostra voce e ribadire la nostra contrarietà“.
“I Comuni come Cinigiano, Roccalbegna e Seggiano – spiega Romina Sani –, che hanno altimetria inferiore a 600 metri, vengono considerati, secondo gli indici del decreto, non montani o parzialmente montani, per cui non esenti dal pagamento della tassa e subiscono pertanto una riduzione dei trasferimenti statali rispettivamente di 208mila, 101mila e 45mila euro. Risulta una norma profondamente iniqua per le pubbliche amministrazioni, perché ad assestamenti chiusi, va a stravolgere la finanza locale. Credo che il criterio dell’altimetria, peraltro non riferita al territorio comunale, ma solo al capoluogo, sia insufficiente per individuare i Comuni esenti da Imu; è necessario riferirsi anche ad altri fattori, riconosciuti a livello europeo, come la densità di popolazione e il deficit infrastrutturale. E’ impensabile, poi, approvare un decreto così rilevante per la popolazione, perché introduce una nuova tassazione con un preavviso minimo“.
“Poche ore fa è arrivata la notizia del rinvio del termine per il pagamento dell’Imu sui terreni ex montani a giugno prossimo – conclude Romina Sani –, la accogliamo con piacere e con l’auspicio che il Governo sfrutti questi mesi di proroga per rivedere i criteri di individuazione, ma, soprattutto, la politica tributaria con ricadute a livello locale. Solo così saremo in grado di non penalizzare ulteriormente i contribuenti già fortemente spremuti“.