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Il Consiglio comunale di Grosseto ha approvato oggi le tariffe relative alla Tassa sui rifiuti (Tari) dopo che il gestore (Ato Toscana Sud) ha presentato il Pef (Piano economico e finanziario), anche quest’ultimo approvato nella seduta consiliare odierna.
Nel giugno scorso, lo stesso Consiglio aveva già approvato il numero di rate con tre scadenze; i primi avvisi di pagamento erano stati inviati questa estate, da pagare con bollettino postale o bonifico o sulla base dell’F24 inviato dal Comune.
“Abbiamo compiuto uno sforzo non indifferente – ha commentato il vicesindaco e assessore al Bilancio, Paolo Borghi – per individuare, tra le maglie della normativa nazionale, il modo di andare a pesare il meno possibile sui cittadini e in particolare sulle attività, anche sfruttando il Regolamento che abbiamo approvato nei mesi scorsi. Per il resto i Comuni, come noto, non possono più stabilire i costi del servizio che vengono ormai fissati quasi completamente dall’Ato Toscana Sud”.
Le tariffe
In pratica, le utenze domestiche pagheranno in base al numero di componenti familiari una quota fissa per metri quadri da 1,98 a 2,83 euro e una quota variabile annua da complessivi 62,29 a oltre 292 euro. Le utenze non domestiche (distinte in 30 categorie diverse di attività) pagheranno una quota fissa per metro quadro da 1,15 fino ad un massimo di 15,32 euro e una quota variabile annua per metro quadro da 69 centesimi a oltre 9 euro.
Per quanto riguarda invece le utenze soggette a tariffa giornaliera, la misura tariffaria è determinata in base alla corrispondente tariffa annuale del tributo, rapportata a giorno e maggiorata del 100%.
Nei mesi scorsi è già stato pagato un primo acconto che scadeva il 31 luglio. Il prossimo scade proprio oggi (per chi non ha usufruito della possibilità di pagarli entrambi a luglio, equivalenti al 70% della Tares 2013), mentre il saldo, che può tenere conto adesso dell’avvenuta definitiva approvazione delle tariffe, dovrà essere pagato entro il prossimo 31 dicembre.
La Tari
La Tari è stabilita per legge dello Stato ed è disciplinata in base al Regolamento comunale della Iuc approvato nel maggio scorso sempre dal Consiglio comunale. Tale regolamento riprende lo schema della vecchia Tares per i rifiuti e che per legge deve quindi coprire integralmente i costi di raccolta e smaltimento, comprendendo il tributo provinciale. Previste esenzioni per luoghi ed aree scoperte anche comuni, utenze domestiche e non domestiche e altre fattispecie che non producano rifiuti. Come già nel 2013 con la Tares, la Tari viene calcolata sulla base della superficie calpestabile applicando ad essa una tariffa composta da una quota fissa (componenti essenziali, investimenti e ammortamenti) e una variabile (quantità rifiuti conferiti). Si tiene inoltre conto della capacità di produrre rifiuti in base alla categoria di attività commerciale per le utenze non domestiche e del numero degli occupanti per quelle domestiche.
Previste anche riduzioni per abitazioni e locali a carattere stagionale, per edifici rurali e per abitazioni ad uso temporaneo e per le utenze che fanno la raccolta differenziata o che portano rifiuti ingombranti alla piattaforma comunale di via Zaffiro; anche per utenze non domestiche che dimostrino di aver avviato il riciclo tramite soggetto autorizzato dei rifiuti speciali assimilati agli urbani.
Altre riduzioni nella quota variabile sono previste per famiglie con portatori di handicap (40%), per famiglie con Isee non superiore a 8mila euro che presentano specifiche condizioni di disagio sociale (35%), soggetti in cassa integrazione o disoccupati. Ma anche esenzioni di un anno o riduzioni per attività produttive aperte da giovani (100% primo anno, 50% il secondo e 20% il terzo), per le onlus (40%) e altre facilitazioni per famiglie numerose e per artigiani.