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Entra nel vivo la sperimentazione del Gac “Costa di Toscana”, il gruppo di azione costiera che coinvolge i territori di Grosseto, Massa Carrara, Lucca, Pisa e Livorno, riunendo tutto il mondo della pesca e dell’acquacoltura. Sono 64 i partner del Gac fra soggetti pubblici e privati, Province, Comuni, sindacati, imprese e associazioni del settore.
I Gruppi di azione costiera nascono in tutta Italia e in Europa, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo sostenibile e armonico del comparto, attraverso una strategia integrata da attuare con le risorse del Fep, il Fondo europeo per la pesca. A partire dai primi mesi del 2012, grazie al coordinamento della Provincia di Grosseto che è il soggetto capofila, si è formato un ampio gruppo di portatori di interesse del settore della pesca e dell’acquacoltura toscana, che ha predisposto il piano di sviluppo locale del Gac e ha ottenuto dalla Regione un finanziamento di 1 milione e 278mila euro. La dotazione finanziaria complessiva verrà erogata attraverso l’emanazione di bandi regionali per un importo di 944 mila euro e attraverso azioni gestite direttamente dal Gac per le restanti 334 mila euro. A marzo sono usciti i bandi, adesso è in corso l’istruttoria delle 18 domande pervenute a livello regionale.
“Il Gac è la regia unica su cui fare affidamento per il futuro della pesca e dell’acquacoltura – spiega Leonardo Marras, presidente della Provincia di Grosseto e presidente dell’associazione temporanea di scopo del Gac –. Rispetto agli altri Gruppi di azione costiera italiani, la particolarità del Gac Costa di Toscana è quella di essere l’unico a livello regionale e di rappresentare quindi tutta la realtà della pesca e dell’acquacoltura. Il buon livello di aggregazione e di condivisione raggiunte rispetto ad altre Regioni in cui sono presenti un numero elevato di Gac è senza dubbio un’eccellenza tutta nostra. Ed è una grande opportunità per attuare una programmazione dal basso che supera i confini territoriali e garantisca un utilizzo coerente delle risorse. Il valore strategico del Gruppo di azione costiera è facilmente intuibile se pensiamo che la Regione Toscana ha elaborato i bandi sulla base del programma di sviluppo locale definito dal Gac. Gli obiettivi generali comuni che ci siamo dati sono da una parte la riorganizzazione dei porti con servizi adeguati alla pesca tradizionale e dall’altra lo sviluppo degli ambiziosi piani di espansione dell’acquacoltura con gli impianti a mare e possibilmente la dotazione di un polo di servizi per le analisi e il monitoraggio della qualità delle produzioni ittiche”.
“I benefici attesi per il comparto della pesca e dell’acquacoltura in Toscana – continua Marras – sono interessanti e anche per la provincia di Grosseto, considerando che negli 8 porti del territorio provinciale è concentrata un terzo della flotta peschereccia toscana e sul nostro territorio operano alcune delle realtà più dinamiche dell’acquacoltura intensiva ed estensiva a livello nazionale. Il futuro richiederà grande capacità di innovazione e scelte lungimiranti sul terreno della logistica della distribuzione e dell’adeguamento infrastrutturale dei porti. Il Gac consente di affrontare queste grandi sfide con la forza e la coesione necessarie per intercettare i finanziamenti comunitari. Se, come ci auguriamo, i risultati della sperimentazione dei Gac a livello regionale e nazionale daranno buoni risultati, nei prossimi anni questo modello di gorvenance potrà essere confermato e potenziato. Essere in grado di utilizzare al meglio i finanziamenti disponibili oggi, sarà fondamentale per candidare il Gac negli anni successivi a conquistare più risorse”.
Gac Costa di Toscana
Il Gac Costa di Toscana nasce nel mese di marzo 2012 con la sottoscrizione di un Protocollo d’intesa. I partner fondatori si sono poi costituiti in Associazione temporanea di scopo (Ats) Gac “Costa di Toscana” il 16 aprile 2012 avvalendosi della Provincia di Grosseto come soggetto mandatario, capofila amministrativo e finanziario, responsabile della gestione finanziaria.
Il comitato direttivo è l’organo decisionale del Gac, si compone di 15 membri di cui 6 provenienti dagli enti pubblici, 6 membri da soggetti economici rappresentativi del settore della pesca e della acquacoltura e i restanti 3 da altri soggetti rappresentativi della realtà sociale, economica ed ambientale.
L’obiettivo generale del Gac Costa di Toscana è sostenere le attività di pesca ed acquacoltura, aumentandone la competitività, la redditività e l’occupazione, attraverso la promozione del territorio e dei suoi prodotti; il rafforzamento fra le attività di pesca e il turismo; la formazione professionale; la valorizzazione delle produzioni attraverso lo sviluppo di nuove forme di commercializzazione.
Le attività di animazione e cooperazione nazionale e transnazionale del Gac Costa di Toscana vengono effettuate in collaborazione con il Centro di sviluppo ittico toscano Ce.S.I.T.
Il personale della Provincia di Grosseto impegnato nel Gac è a disposizione per informazioni allo 0564.484711, all’indirizzo e-mail progettogac@provincia.grosseto.it o sul sito internet www.gactoscana.it
I numeri del comparto della pesca e dell’acquacoltura in Toscana
Nella provincia di Grosseto risultano iscritte 195 imbarcazioni pari al 31,8% del totale regionale. La flotta della provincia di Grosseto, rispetto a quella regionale, è caratterizzata da barche di tonnellaggio maggiore e più elevata età media dei battelli.
In provincia è rilevante, rispetto al resto della toscana, il numero di imbarcazioni specializzate nell’utilizzo di attrezzi da traino (strascico). Particolarmente significativa risulta, inoltre, la presenza nella flotta grossetana di battelli che rientrano nella categoria della piccola pesca artigianale che utilizza prevalentemente Palangari fissi, seguiti da Reti da posta e da Ciancioli.
Nel contesto dell’acquacoltura italiana, la Toscana assume particolare rilievo nell’ambito dell’allevamento delle specie ittiche marine (spigole ed orate, dette specie eurialine). In particolare la Provincia di Grosseto con i due centri di Castiglione della Pescaia e Orbetello, costituisce uno dei principali poli produttivi di allevamenti in acque marine e salmastre, non solo a livello regionale ma anche nazionale. La filiera della produzione ittica ospita impianti di acquacoltura a terra, a mare e strutture di trasformazione di dimensioni medio grandi che danno occupazione nel complesso a circa 150 addetti.
Pesca e acquacoltura assieme, comprese le attività di servizio connesse, in provincia di Grosseto occupano circa 1000 persone e producono un fatturato che sfiora i 40 milioni di euro.