Arriva il prossimo lunedì 16 giugno la prima scadenza relativa ai pagamenti da effettuare per l’Imu e per la Tasi in base alle aliquote stabilite dal Consiglio comunale nelle scorse settimane.
Per le aliquote della Tari si dovrà attendere la fine del mese. Tutte queste realtà vanno a comporre la Iuc (Imposta unica comunale) stabilita dallo Stato.
Per quanto riguarda l’Imu, (Imposta municipale unica), che si configura per seconde case, ville, locali e terreni agricoli e fabbricabili, questa viene calcolata con il sistema degli anni scorsi: rivalutando la diversa classificazione catastale e prevedendo una serie di esenzioni (come quelle degli edifici pubblici, luoghi di culto, case costruite e invendute, locali per usi culturali, sociali e assistenziali ecc.), riduzioni sui terreni agricoli e detrazioni. Dovrà essere versata in autoliquidazione in due rate: la prima, appunto, il 16 giugno prossimo e la seconda entro il 16 dicembre. Possibile pagare anche in un’unica soluzione a giugno e in tre rate per gli enti non commerciali attraverso il modello F24.
Le aliquote partono dal 6 per mille per le case di lusso (ville e castelli), anche se abitazioni principali, poi si prevede l’8,6 per mille sui terreni e il 6,1 per mille per le seconde case regolarmente affittate o concesse in comodato d’uso gratuito, ma anche per gli immobili non produttivi di reddito fondiario, per quelli ad uso artigianale o per negozi con sede fissa e superficie non superiore ai 300 mq o ancora per attività di somministrazione di alimenti e bevande.
L’aliquota è invece al 10,6 per mille per le case sfitte e per le aree fabbricabili, ma anche per altre fattispecie (centri commerciali, industrie, banche e altro ancora). In questi ultimi casi il 7,6 per mille è riservato allo Stato come nel 2013.
Per quanto riguarda la Tasi relativa ai cosiddetti servizi indivisibili, questa spetta in parte ai proprietari di immobili e in parte agli stessi locatari (il 10%) sulla base imponibile dell’Imu. Può essere differenziata in base alla tipologia e alla destinazione degli immobili e sono esenti quelli pubblici e altre categorie catastali come per l’Imu. Sempre come per l’Imu, si paga in due rate annue in autoliquidazione, con le stesse scadenze, ma anche in tre rate per gli enti non commerciali. Si applicherà un’aliquota del 2,5 per mille per le abitazioni a titolo principale, per quelle appartenenti alle cooperative edilizie, per alloggi sociali, per casa coniugale dopo un’avvenuta separazione, ma anche per le seconde case regolarmente affittate o date in comodato, per gli immobili non produttivi di reddito fondiario, per locali ad uso di artigiani o per negozi con sede fissa e superficie non superiore ai 300 mq o ancora per attività di somministrazione di alimenti e bevande. L’aliquota scende all’ 1 per mille per fabbricati rurali ad uso strumentale e a zero per quelli realizzati e ancora invenduti e per gli immobili che pagano già un’aliquota Imu al 10,6 per mille.
Entro la prossima settimana sarà disponibile sul sito del Comune un software di facile utilizzo che calcolerà i costi a carico di ogni contribuente.