“Stiamo rivedendo quel patto territoriale degli anni ’90 che ha visto gli enti locali fare massa critica attraverso la partecipazione a società che avevano l’obiettivo di portare sviluppo. Lo abbiamo fatto insieme a quel mondo imprenditoriale che, come parte autorevole della classe dirigente locale, ha guidato e guida queste società. Ecco quella fase è finita a livello nazionale come locale, il Comune deve tornare alla sua missione. Quelle stesse società possono e devono farcela con la forza di imprenditori capaci e con il sostegno del sistema bancario, perché compito di un’amministrazione comunale è quello di accompagnare la crescita economica, erogare servizi pubblici di qualità ai cittadini e sostenere quelli di loro che non ce la fanno.
A stabilire che la collaborazione di un territorio parte dal dovere di ogni soggetto nel fare al meglio il proprio lavoro è il buon senso, oltre che gli orientamenti normativi nazionali. Insomma, tutto ciò che non è strettamente necessario rispetto alle finalità istituzionali non può più rientrare nelle partecipazioni societarie del Comune, che ha invece bisogno di tutte le risorse disponibili per quelle attività che sono, appunto, strettamente legate alle proprie vere finalità, dal welfare, passando per la pianificazione e la tutela del territorio e un più equo carico fiscale locale, fino alla promozione della cultura”.
Con queste parole il sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi, ha voluto spiegare la decisione di sottoporre al voto del Consiglio comunale la dismissione totale delle partecipazioni di altre 3 società: Seam, che gestisce lo scalo civile dell’aeroporto), Grosseto Sviluppo Grosseto Fiere .
“Tre società che potrebbero anche rafforzarsi unendosi, come abbiamo fatto noi con Sistema, utilizzando anche il patrimonio di Grosseto Sviluppo” ha auspicato il sindaco.
Per quanto riguarda Seam, il Comune è disposto a cedere le sue partecipazioni, che ammontano al 25,25%.
“Il nostro scalo civile rientra tra quelli declassati ed esclusi da finanziamenti statali – ha spiegato Bonifazi –, per non parlare degli evidenti ed insuperabili ostacoli ad una sua effettiva ‘esplosione’ compatibile con la presenza e il ruolo che riveste uno dei più grandi aeroporti militari europei”.
Lo scalo civile resta di interesse regionale ma, ha proseguito il sindaco: “è chiaro che sarebbe importante che potessero accedere nella compagine azionaria soggetti che, per altro, già si sono detti disponibili, e che siano capaci di mettere in campo progetti e idee innovative, commisurate alle effettive potenzialità dello scalo, come è il caso del settore degli aero-taxi”.
Il Comune di Grosseto ha svolto la funzione di contribuire a realizzare questa infrastruttura e, se necessario, si attiverà nel futuro per individuare risorse regionali o nazionali per potenziarla.
Nel caso di Grosseto Fiere, il Comune detiene invece il 15,97% delle quote azionarie e in questi anni ha investito milioni di euro per la realizzazione del centro fieristico, affidandosi alla guida di presidenti e vicepresidenti sempre espressione del mondo imprenditoriale cittadino così come nel caso di Seam.
“Tante ragioni, non ultima la crisi economica, hanno portato ad ottenere risultati negativi di esercizio nonostante l’impegno e la competenza di chi ne ha comunque fatto un punto di riferimento importante – ha dichiarato Bonifazi -. Adesso è chiara la necessità di un’azione di rilancio che, forte dell’esperienza maturata e del livello infrastrutturale di Grosseto Fiere, passi da soggetti in grado di investire ulteriori risorse e di trovare le forme più efficaci di gestione”.
Per il Polo universitario le quote del Comune rappresentano il 5,35% del totale, a cui si aggiunge l’utilizzo gratuito dei locali ed un investimento annuo cresciuto a 200mila euro fino al 2016 che l’Amministrazione ha confermato.
“Dobbiamo considerare che – ha spiegato Bonifazi – il rilancio in corso della presenza universitaria in città, nonostante la crisi della Fondazione Monte dei Paschi, resta una delle nostre priorità perché la formazione, l’apprendimento universitario e la cultura creatasi in questi anni insieme a Camera di Commercio, Provincia e Asl 9 rimane un patrimonio da non disperdere”.
La vendita dello 0,45% detenuto dal Comune in Grosseto Sviluppo è già stata votata dal Consiglio comunale, insieme a quella delle quote di Far Maremma (4,4%), Marina San Rocco (3%) e Fidi Toscana (0,004%), per un totale di 150mila euro di valore. Sono già in liquidazione anche i Mattatoi di Maremma ed è stata liquidata Fiorareti.
“Grosseto Sviluppo non è più in grado da diversi anni di realizzare gli obiettivi per cui era nata ma dispone di un patrimonio importante che può e deve essere messo al servizio del sistema economico complessivo – ha sostenuto Bonifazi -. Infine, si sta chiudendo la liquidazione dell’azienda ‘Il Terzo’. Grazie all’acquirente leader nel settore del vivaismo nazionale ed europeo abbiamo mantenuto un’importante azienda sul territorio senza perdite per il Comune di Grosseto”.
“Diverso è il discorso di continuare ad utilizzare tutti gli strumenti utili per rendere efficiente il sistema dei servizi pubblici – ha continuato il sindaco -. Ed è per questa ragione che l’amministrazione ha nel corso del 2013 creato ‘Sistema’, che è la nuova società unica comunale nata dalla fusione di Investia, Grosseto Parcheggi e San Lorenzo Servizi. Sta già garantendo e garantirà una serie di risparmi, a partire dalla sede: il Consiglio Comunale ha assegnato infatti alla società l’immobile ex Foro Boario, che verrà ristrutturato con un investimento di 750mila euro, a sua volta ammortizzato dal risparmio di 200mila euro annuali per gli affitti. Intanto l’integrazione tra le tre società ha portato già ad un risparmio di 70mila euro alla voce compensi”.
“Un discorso a parte meritano le Farmacie comunali – ha concluso Bonifazi -, sulle quali l’amministrazione proporrà al Consiglio comunale in tempi brevi un’apposita proposta sempre sul versante dell’alienazione delle quote di maggioranza detenute dal Comune”.