Home Notizie dagli Enti Riforma delle Province, Marras: “Non mi dimetto e fino all’ultimo mi impegnerò per il bene della Maremma”

Riforma delle Province, Marras: “Non mi dimetto e fino all’ultimo mi impegnerò per il bene della Maremma”

di Roberto Lottini
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In attesa di una riforma costituzionale che effettivamente abolisca le Province, il decreto Del Rio approvato mercoledì mattina in Senato in attesa del sì anche di Montecitorio, mira a ridurne poteri e funzioni, cancellando i consigli elettivi.

La riforma prevede che fino al 31 dicembre 2014 ci sarà una fase di accompagnamento: per 9 mesi le Giunte provinciali continueranno ancora a operare e dal primo gennaio 2015 la riforma entrerà ufficialmente in vigore, liberando di conseguenza gli enti delle funzioni più rilevanti.

I nuovi Consigli provinciali  saranno eletti e composti da sindaci e consiglieri comunali con un sistema elettorale basato sul numero di abitanti dei Comuni da loro rappresentati. Il decreto Del Rio prevede inoltre la cancellazione delle Giunte e l’elezione tra i sindaci del presidente.

Il decreto Del Rio è ancora poco chiaro – dichiara il presidente della Provincia di Grosseto, Leonardo Marras -, costituisce un ibrido e non si capisce, ad esempio, se si conclude un mandato e ne inizia un altro subito dopo. In linea di massima, mi sembra che certe norme del decreto non siano positive”.

Marras traccia poi un bilancio a grandi linee del suo mandato, che scadrà il prossimo 24 giugno: “In questi cinque anni io e la Giunta non ci siamo risparmiati ed abbiamo onorato il nostro incarico – continua il presidente della Provincia -. L’accelerazione data dal Governo alla riforma sulle Province e alla loro conseguente abolizione è comunque un segnale positivo, perché dimostra la coerenza dei programmi dell’esecutivo Renzi. In fondo, l’Italia ha bisogno di riforme per essere più semplice e funzionare meglio”.

In ogni caso – tende a precisare Marras –, fino alla mezzanotte precedente la scadenza del mio mandato, mi impegnerò nel mio ruolo con l’intensità di sempre”.

Il presidente della Provincia poi traccia il quadro che si andrà a delineare dopo il 24 giugno: “Tornerò a lavorare a tempo pieno alla Cna, ma assumerò con piena responsabilità anche l’impegno ad accompagnare la nascita del nuovo assetto della Provincia, occupandomene almeno un giorno a settimana – afferma Leonardo Marras -. Ovviamente non percepirò alcun stipendio per questo mio nuovo ruolo e chiederò alla Giunta di fare lo stesso, con la consapevolezza che acconsentiranno alla mia richiesta”.

Entro il 30 settembre  – spiega Marrasdovrò indire le elezioni del nuovo Consiglio provinciale, formato da dieci membri, che saranno sindaci o consiglieri comunali del territorio maremmano. Nascerà quindi un’assemblea composta dai sindaci dei 28 Comuni della provincia e che eleggerà il presidente provinciale. In ogni caso, il mio ruolo di ‘traghettatore’ non si protrarrà oltre il 31 dicembre 2014”.

Non ho affatto intenzione di dimettermi – sottolinea il presidente della Provinciasia perché ci sarebbe la necessità di nominare un commissario prefettizio e questo ruolo avrebbe un impatto gravoso a livello di costi, sia perché altrimenti svanirebbero alcuni servizi di cui i cittadini maremmani hanno urgente bisogno. Insieme ai 28 sindaci della provincia valuteremo come affrontare questa fase di transizione, perché fra qualche mese l’ente sarà tra le loro mani, e analizzeremo quali potrebbero essere i modelli migliori di organizzazione”.

Certamente, con la Giunta provinciale lavoreremo fino in fondo per portare a termine alcune questioni impellenti del nostro territorio – dichiara Marras : mi riferisco alla rimozione della Concordia, alla nascita dei poli tecnologici di Alberese e Santa Rita, allo sviluppo dei centri per l’impiego, ai bandi per le opere pubbliche e ai programmi comunitari, per i quali abbiamo ricevuto sei milioni di finanziamenti”.

Abbiamo visto quanto male Schettino ha fatto alla Maremma – conclude ironicamente Marrase io, a differenza sua, voglio rimanere al comando della nave fino in fondo e non abbandonarla fino al termine del viaggio”.

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