Il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi interviene sulla questione Tares:
“L’amministrazione comunale comprende perfettamente le preoccupazioni e anche l’indignazione di tanti cittadini e attività produttive colpite dalla Tares. In particolare la situazione di bar, ristoranti, negozi di ortofrutta e fiorai che, per loro natura, producono più rifiuti. E’ il bersaglio che è sbagliato. In sede di costruzione delle tariffe abbiamo fatto il possibile, dovendo districarci tra famiglie e attività riunite sotto una coperta unica dove, allungando da una parte si caricava peso fiscale sull’altra; il tutto dovendo applicare necessariamente i rigidi tariffari ministeriali. Anzi, grazie ai correttivi che siamo riusciti faticosamente a introdurre in queste maglie, abbiamo persino e sensibilmente ridotto il prelievo.
Non è quindi per caso che, con l’assessore Tei, abbiamo inviato già nel maggio scorso una lettera al Presidente del Consiglio per fargli presente tutte le perplessità, le preoccupazioni e la non condivisione, rispetto ad un ‘balzello’ che non sarebbe stato compreso dai cittadini. Perché questa, lo ripetiamo ancora una volta in quanto non sembra essere abbastanza chiaro, è una tassa voluta dallo Stato che ha trasformato i comuni in veri e propri gabellieri, in esattori che vanno a prendersi gli insulti dai cittadini al posto di altri (come accaduto anche con l’Imu). E naturalmente qui si aprirebbe un capitolo a parte, depurato da facili alibi populisti, sulle effettive responsabilità che hanno portato l’Italia sull’orlo del fallimento mentre si parlava di ristoranti pieni e cittadini italiani ricchi e senza problemi e addirittura si abolivano Ici sulle case dei ricchi.
I fatti sono inconfutabili: una legge nazionale ha chiesto la copertura del 100% del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti nei comuni. Infatti all’interno della Tares ci sono 30 centesimi al mq che vanno proprio allo Stato e che non c’erano nella Tarsu. Senza dimenticare il 5% che va alla Provincia. Tutti però dobbiamo anche ricordare la situazione precedente all’introduzione del principio che è alla base della Tares, vale a dire quello che determina il pagamento in base a quanti rifiuti si producono. Prima, che in un appartamento ci fossero 6 o 2 persone, la tariffa era sempre la stessa perché legata solamente ai metri quadrati. Così come per i negozi. E poi non si può nemmeno dimenticare che, in questi anni, il Comune di Grosseto ha sempre fatto pagare meno rispetto agli altri comuni, puntando alla copertura del 78% del servizio. Si pagava meno sia rispetto a quelli che erano considerati moderni ed erano passati alla TIA, sia rispetto agli altri. Altri che magari oggi vantano incrementi minori mentre noi abbiamo dovuto per legge sobbarcarci un aumento dei costi da coprire del 22% in un anno. Ci sono casi di comuni dove già negli anni passati si pagava il triplo che a Grosseto e che oggi possono vantarsi di avere aumenti di minore entità. La realtà è che a Grosseto si pagava meno che altrove e solo adesso, purtroppo, si vede la differenza. Basti ricordare che la Legge aveva infine consentito di restare per quest’anno alla Tarsu ma solo ai comuni che già pagavano una quota prossima al 100% di copertura. Evidentemente non era il caso nostro.
E’ quindi importante ricordare ma, soprattutto, confrontare. Oggi a Grosseto, al netto della quota per Stato e Provincia, si pagano 16 euro al mq nei ristoranti (oltre 32 a Livorno, oltre 20 a Lucca, quasi 23 a Pisa, quasi 20 a Cecina), oltre 12 nei bar (oltre 16 a Pisa, oltre 14 a Cecina, quasi 12 a Lucca e oltre 27 a Livorno) e oltre 20 per fiorai e ortofrutta (oltre 26 a Pisa, quasi 20 a Cecina, quasi 18 a Lucca e oltre 38 a Livorno). E a Grosseto abbiamo il dovere di occuparci dei costi della bonifica delle Strillaie, perché in passato nessuno si era preoccupato di accantonare gradualmente la somma o parte della somma necessaria.
Ed è anche fondamentale non confondere le cose. La Tares non è una tariffa che copre anche i costi di manutenzione del verde, piuttosto che delle buche stradali, o ancora delle utenze energetiche. Quindi qualità di questi servizi e aumento della Tares non corrono semplicemente sullo stesso binario.
L’amministrazione comunale non è comunque immobile. Abbiamo approvato una rimodulazione dell’IMU passata dall’aliquota ordinaria dello 0,86% allo 0,76% per fondi commerciali e artigianali, anche cercando di favorire un abbassamento degli affitti. Riduzioni Tosap anche per le ristrutturazioni degli edifici in centro o per l’organizzazione di mercatini sempre in centro o a Marina.
E poi dal 2014 si cambia. Sempre sulla Tosap, abbiamo in animo di intervenire con un provvedimento di riduzione. Con l’arrivo di SEI nella gestione dei rifiuti, possiamo predisporre finalmente (dopo la lunga attesa per l’epletamento della gara unica) una riorganizzazione del servizio che consentuirà risparmi ingenti e che verranno immediatamente girati sulle attività produttive più colpite oggi dalla Tares.
Nei prossimi giorni incontreremo le associazioni di categoria per fare il punto sulla rivoluzione nominale del sistema delle tasse locali nuovamente introdotto dalla Finanziaria nazionale e in quella sede saremo in grado di chiarire meglio le proposte da mettere in campo”.