Al via la “società pubblica di progetto” tra le Regioni Toscana, Umbria e Marche per la realizzazione della E78 Fano-Grosseto.
I presidenti delle tre Regioni, Enrico Rossi, Gian Mario Spacca e Catiuscia Marini, hanno ufficializzato questa mattina a Perugia la nascita della società che sovrintenderà alla realizzazione dell’opera.
Il primo passo della nuova società sarà la presentazione all’Unione Europea del progetto della E78 che costituisce una parte del corridoio Balcani-Barcellona, nel quadro delle reti Ten-T. questo è oggi possibile grazie al lavoro svolto dalla Toscana in sede sia nazionale che europea.
A Roma il presidente toscano ha svolto un’iniziativa di presentazione nelle Commissioni trasporti della Camera e del Senato, ottenendo il sostegno al progetto del corridoio. Ma anche a Bruxelles il lavoro del presidente toscano, sia in Parlamento che in sede di Commissione, ha dato i suoi frutti con l’inserimento di questa infrastruttura Balcani-Centro Italia-Spagna tra le reti strategiche di interesse sovranazionale, di cui il tratto centrale Fano-Firenze-Grosseto-Livorno è considerato appunto il “land bridge”, il ponte di terra.
“Di questa opera – commenta il presidente Rossi – si parla dagli anni ’60 ed oggi si fa un serio passo avanti. Queste tre Regioni, che sono il centro dell’Italia, vogliano realizzare questa infrastruttura per rispondere ad una forte esigenza di collegamento. Collegare Grosseto con Fano rappresenta una vera rivoluzione per tutto il sistema produttivo, agricolo e turistico, così come raggiungere Ancona da Firenze passando per Arezzo. Basti pensare che attualmente per passare dal Tirreno all’Adriatico occorre transitare da Bologna impiegando più di tre ore di viaggio, mentre con la Due Mari saranno sufficienti due ore”.
“In questo modo – spiega ancora il presidente – oltre a velocizzare le relazioni, si mettono in rete i porti, un sistema economico con caratteristiche simili, fatto di piccole imprese, artigiano e turismo. Siamo riusciti a far inserire dall’Unione Europa questa infrastruttura nel comprehensive network e ciò ci dà la possibilità di accedere ai finanziamenti europei. A questo, si aggiunge il fatto che la legge di stabilità ha previsto che ci siano agevolazioni fiscali per le società che realizzano infrastrutture. Mi sembra che questa volta si sia davvero imboccata la strada giusta”.
Sempre stamani, Marini, Spacca e Rossi hanno presentato alla stampa il progetto depositato il 15 gennaio dall’impresa Strabag al Ministero. L’opera sarà completata con il ricorso al Contratto di disponibilità che consentirà la realizzazione dell’opera a carico del soggetto privato. Una volta terminata, l’infrastruttura sarà consegnata allo Stato, che la pagherà in 45 anni attraverso la fiscalità differita.
La E78 è stata inserita dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti tra le Grandi opere prioritarie a godere dei benefici fiscali previsti dalla recente normativa, che saranno formalizzati nelle prossime sedute del Cipe. E’ stata considerata nella rete transeuropea di trasporto Ten-T (aperto lo scorso 28 novembre nell’ambito del Multi Annual Call 2012/2013), che consente la possibilità di accedere ai fondi strutturali europei (Bei). La scadenza per la partecipazione al bando (previsto un budget complessivo di 250 milioni di euro), ad opera delle Regioni riunite nella società pubblica di progetto, è per il 26 marzo.
La realizzazione della E78 Fano-Grosseto è di fondamentale importanza per lo sviluppo della competitività dei territori di riferimento, grazie alla sua capacità di rafforzare il collegamento tra il versante adriatico e quello tirrenico, in connessione con arterie di rilevanza nazionale ed europea. L’intervento consentirà benefici anche per la logistica, rappresentando un ponte di terra tra la Spagna e i Balcani, che poggia su quattro pilastri: i porti di Ancona e Ravenna per il versante adriatico, Piombino, Livorno e Civitavecchia per quello tirrenico, e una spina dorsale per il sistema degli interporti, nell’ambito della realizzazione delle trasversali e dello sviluppo del sistema delle Piattaforme logistiche del Paese. Di fatto, un “nodo” strategico per lo sviluppo delle reti europee di trasporto e logistica.
E’ stato poi proposto di inserire l’infrastruttura tra gli interventi “core network”, ovvero la rete prioritaria comunitaria, per godere di ulteriori vantaggi finanziari. La società di progetto del modello pubblico-privato potrà così accedere a finanziamenti europei per un miglior equilibrio economico-finanziario dell’iniziativa.
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