Home Grosseto Referendum, nasce il comitato per il “No”: “Riforma illegittima che limita la libertà dei cittadini”

Referendum, nasce il comitato per il “No”: “Riforma illegittima che limita la libertà dei cittadini”

di Roberto Lottini
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Su iniziativa di Fratelli d’Italia, nasce a Grosseto il comitato per il “No” al referendum costituzionale del 4 dicembre.

“Si tratta di un comitato trasversale, perchè al suo interno raggruppa al momento non soltanto il nostro partito, ma anche altri schieramenti politici, come il Mat e i Popolari per l’Italia, e un sindacato, l’Ugl, ed è comunque aperto a tutte quelle forze o associazioni che vorranno aderire – spiega Fabrizio Rossi, assessore comunale coordinatore regionale dei comitati per il “No” di Fratelli d’Italia -. Il referendum riguarda tutti gli italiani e da qui nasce l’idea di creare un comitato che aggreghi realtà diverse della nostra società“.

“La riforma costituzionale al centro del referendum parte esclusivamente dal Governo, tanto che si chiama Ddl Boschi – sottolinea Rossi, e punta a stravolgere ben 47 articoli della nostra Costituzione. E’ paradossale che questa riforma sia promossa da un Governo con a capo un Premier non eletto dal popolo ed un Parlamento eletto da una legge dichiarata anticostituzionale. Si tratta di una riforma illegittima proprio perchè è stata proposta da un Parlamento illegittimo“.

Sono diverse le ragioni fondamentali per cui votare ‘No’ – continua l’esponente di Fratelli d’Italia. La riforma è pessima, alimenta confusione negli elettori e peggiora la nostra Costituzione. L’articolo 70 sul bicameralismo rischia di essere completamente snaturato. L’unica riforma possibile sarebbe quella di tipo presidenziale. Inoltre, se al referendum vincerà il ‘Sì’, l’Italia cederà un pizzico di sovranità all’Unione Europea, che potrà promulgare liberamente leggi valide anche nel nostro Paese, influenzando in negativo ancora di più la nostra economia. Infine, la riforma parla della nascita di un Senato federale, ma si tratta di un’assurdità, dato che l’Italia non è uno Stato federale“.

“Il nostro movimento è a favore della massima libertà decisionale ai cittadini – sottolinea Roberto Ghini, segretario regionale del Mat -. Se vincerà il ‘Sì’ gli elettori perderanno la sovranità e si allontaneranno ancor di più dalla politica. Inoltre, i senatori saranno eletti dai leader dei partiti e non potranno più tutelare gli interessi dei singoli territori“.

“Abbiamo aderito a questo coordinamento del comitato per il ‘No’ perchè affronta una questione che riguarda tutti gli italiani – spiega Amedeo Gabbrielli dei Popolari per l’Italia -. La nostra Costituzione è stata approvata all’unanimità e ci ha offerto democrazia e libertà, mentre la riforma è pericolosa e accentra il potere“.

La riforma accentuerà ancora di più il passaggio da un partito all’altro dei parlamentari durante una legislatura – aggiunge Gianfranco Franceschini, segretario territoriale dell’Ugl -. A quel punto che fiducia dovremmo ancora avere nella politica? I senatori saranno semplici rappresentanti del territorio e i nostri sindaci saranno costretti ad andare a Roma, con una limitazione nello svolgimento dell’amministrazione del Comune in cui sono stati eletti. L’unico articolo della Costituzione che dovrebbe essere tutelato è il primo, quello sul diritto al lavoro, perchè l’Italia è in ginocchio a causa della disoccupazione. Il quesito referendario è formulato male e rischia di ingannare gli elettori. L’Ugl, i suoi lavoratori e i suoi pensionati voteranno sicuramente ‘No’“.

Oggi pomeriggio, Fabrizio Rossi e l’assessore comunale Simona Petrucci saranno presenti al gazebo di piazza Dante,a Grosseto per incontrare i cittadini e ribadire il loro “No” la referendum.

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