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Festa della Guardia di Finanza: il bilancio delle operazioni condotte negli ultimi 18 mesi

di Roberto Lottini
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Celebrato anche a Grosseto, nel Salone d’Onore del Comando provinciale, il 248° anniversario della fondazione della Guardia di Finanza, con una cerimonia a carattere interno improntata a principi di sobrietà.

Nel corso dell’incontro il Comandante provinciale Cesare Antuofermo ha tenuto un breve discorso in cui sono state ringraziate le autorità intervenute alla cerimonia, illustrata l’attività operativa e il contesto socio-economico di riferimento e consegnati attestati di riconoscimento di ordine morale ai militari che si sono particolarmente distinti nello svolgimento delle attività di servizio più significative nei settori di rilevanza istituzionale.

È stata l’occasione per una visita del Prefetto di Grosseto, Paola Berardino, che ha incontrato tutti i Comandanti di reparto della Guardia di Finanza della Ppovincia di Grosseto, ai quali ha espresso il proprio vivissimo compiacimento per l’attività svolta, sia ordinaria che straordinaria.

Nel corso della cerimonia è stata data lettura dei messaggi augurali del Presidente della Repubblica, nonché dell’Ordine del Giorno speciale del Comandante generale della Guardia di Finanza, Generale C.A. Giuseppe Zafarana.

Impegno a “tutto campo” contro la criminalità a tutela di cittadini e imprese

Nel 2021 e nei primi cinque mesi del 2022 la Guardia di Finanza di Grosseto ha eseguito oltre 1.500 interventi ispettivi e circa 250 indagini delegate dalle magistrature in tutti gli ambiti della propria missione istituzionale, per contrastare gli illeciti economico-finanziari e le infiltrazioni della criminalità nell’economia: un impegno a “tutto campo” a tutela di famiglie e imprese, destinato ad intensificarsi ulteriormente per garantire la corretta destinazione delle risorse pubbliche e in particolare del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Contrasto delle frodi sui crediti d’imposta e dell’evasione fiscale

Mirati interventi fondati sull’incrocio selettivo delle banche dati fiscali e di polizia, sul controllo economico del territorio e sulle risultanze delle indagini di polizia giudiziaria e valutaria, nei confronti dei contribuenti ad elevata pericolosità fiscale e, in particolare, verso coloro che pongono in essere condotte fraudolente e illeciti a carattere internazionale: è questa, in sintesi, la strategia adottata dal Comando provinciale di Grosseto per arginare i più gravi e diffusi fenomeni di illegalità tributaria e tutelare l’economia sana dall’illecita concorrenza e degli evasori responsabili di gravi violazioni e frodi fiscali.

Le attività investigative e di analisi sui crediti d’imposta agevolativi in materia edilizia ed energetica hanno permesso di accertare frodi per oltre 800mila euro derivanti da indebite compensazioni e rimborsi di crediti inesistenti e/o non spettanti. In tale contesto, su disposizione del Gip presso il Tribunale di Grosseto, sono stati sequestrati beni e valori pari a complessivi 276mila euro.

Sono stati individuati 46 evasori totali, ossia esercenti attività di impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti all’amministrazione finanziaria, che hanno evaso imposte dirette ed Iva per oltre 34 milioni di euro. In materia di emersione del lavoro, sono stati individuati complessivamente oltre 1.100 lavoratori irregolari.

Scoperti 12 casi di evasione fiscale internazionale, principalmente riconducibili al cosiddetto fenomeno dell’esterovestizione della residenza fiscale di persone giuridiche (stabili organizzazioni occulte di società estere) e persone fisiche (cittadini esteri fiscalmente residenti in Italia ovvero italiani fittiziamente residenti all’estero). Gli interventi eseguiti hanno portato alla constatazione di materia imponibile ed Iva sottratti a tassazione per 16 milioni di euro, oltre all’individuazione di ulteriori 1,7 milioni di euro detenuti all’estero e non dichiarati in Italia.

I soggetti denunciati per reati tributari sono stati 35. Il valore dei beni sequestrati, quale profitto dell’evasione e delle frodi fiscali, è risultato di oltre 350mila euro. Avanzate proposte di sequestro per equivalente, rispetto ad imposte evase oggetto di reati fiscali, per 3,8 milioni.

Scoperte 7 finte associazioni senza scopo di lucro, di cui 5 associazioni sportive dilettantistiche, dichiarate quali enti non commerciali, ma in realtà utilizzate come vere e proprie attività commerciali/economiche. Dagli accertamenti svolti è emerso che le associazioni non hanno rispettato i requisiti previsti, perdendo la qualifica di ente associativo ed i relativi benefici fiscali, inquadrandosi quali società con tutti gli obblighi contabili conseguenti. In sostanza è stato fatto un uso distorto dello strumento associazionistico al solo fine di eludere il fisco e fare concorrenza sleale alle analoghe attività imprenditoriali che rispettano le norme; in un caso un falso circolo socio-culturale svolgeva attività di ristorazione. Le citate associazioni sono state riqualificate in soggetti esercenti “di fatto” attività d’impresa, con conseguente rideterminazione e recupero di materia imponibile sottratta a tassazione ed Iva per complessivi 580mila euro.

Lo sviluppo fiscale di una complessa attività di indagine delegata dalla Procura della Repubblica di Grosseto in materia di frodi alle accise e all’Iva perpetrate da un’organizzazione criminale internazionale operante nell’ambito dell’Unione Europea ed extra-Unione Europea, ha consentito di recuperare a tassazione una base imponibile di oltre 5,8 milioni di euro e Iva evasa e non versata per oltre 4 milioni di euro, nonché di denunciare 1 responsabile per reati tributari.

Nell’ambito di una campagna di controlli sulle locazioni di appartamenti ad uso turistico, denominata “Black House Rent”, eseguita su coordinamento del Comando provinciale e sviluppata sulla base di un’attività di analisi di informazioni e segnalazioni, sono stati individuati 28 proprietari di immobili percettori di affitti “in nero” per 350mila euro non dichiarati; queste attività sono ancora in corso e proseguiranno durante il periodo estivo su tutta la provincia, anche con la collaborazione ed in sinergia con diversi Comuni.

Altra operazione in materia di locazioni in nero avviata dal Comando provinciale di Grosseto, che sta dando peraltro i suoi frutti su tutto il territorio nazionale, è quella denominata “Black Boat Rent”, che riguarda gli affitti in nero di posti barca nei porti turistici di maggior pregio della provincia, in particolare dell’Argentario. Ad oggi, a seguito di oltre 50 controlli già conclusi, individuati oltre 850mila euro di elementi positivi di reddito. L’attività è ancora in corso nei confronti di ulteriori potenziali posizioni irregolari individuate.

Nell’ambito di una verifica in materia di tassazione di proventi illeciti, è stata constatata una base imponibile ed Iva evasa per 2,7 milioni di euro.

Tutela della spesa pubblica

Il Comando provinciale Grosseto ha dedicato particolare attenzione agli illeciti in materia di spesa pubblica e a tutte le condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica Amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni.

L’attenzione operativa del Corpo, rafforzata dall’interoperatività delle banche dati, si inserisce in un mondo interconnesso che vede nell’uso di internet e delle tecnologie informatiche uno spazio di azione non delimitato da frontiere fisiche e quindi aperto allo scambio commerciale online.

La Guardia di Finanza, attraverso l’utilizzo dello strumento della “Dorsale informatica” che mette a sistema 120 banche dati, seleziona target ed interventi mirati, evitando in tal modo controlli massivi. Tale strumento informatico, unito alla conoscenza del territorio, alle segnalazioni e agli input desumibili dalle “fonti aperte”, nonché alla tenacia e perspicacia investigativa dei militari del Corpo, è di straordinario supporto per l’attività a il contrasto degli illeciti economico-finanziari, soprattutto in relazione all’individuazione dei casi di gravi irregolarità nell’utilizzo dei fondi e dei finanziamenti messi a disposizione dall’Unione Europea nell’ambito del Pnrr.

L’impegno a tutela della corretta destinazione delle misure introdotte dalla legislazione emergenziale non ha riguardato solo i bonus fiscali, ma anche i contributi a fondo perduto e i finanziamenti bancari assistiti da garanzia, oggetto di 66 controlli che hanno portato alla denuncia di 11 persone per l’indebita richiesta o percezione di oltre 280 mila euro.

Complessivamente, gli interventi in materia di spesa pubblica sono stati 242, cui si aggiungono 36 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la magistratura ordinaria e 24 interventi eseguiti su delega della Corte dei conti. In corso anche indagini delegate dalla magistratura europea (Eppo).

È stata intensificata l’attività finalizzata ad individuare contributi finanziari pubblici percepiti indebitamente ovvero in assenza dei presupposti giuridici legittimanti la loro erogazione da parte degli Enti locali, dello Stato e dell’Unione Europea. In materia di fondi strutturali e spese dirette sono stati individuati e segnalati all’Autorità Giudiziaria 2 responsabili per una frode accertata di oltre 1,5 milioni euro. Nell’ambito della tutela e controllo della spesa previdenziale sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria 11 soggetti per aver indebitamente percepito 207mila euro di assegni sociali non spettanti.

Sul fronte degli strumenti finanziari messi a disposizione dell’Unione Europea per favorire la politica agricola e della pesca sono stati sottoposti a controllo oltre 11 milioni di contributi erogati. Le relative attività d’indagine hanno portato alla scoperta di somme indebitamente percepite o richieste per 360.000 euro, con 6 persone denunciate all’Autorità Giudiziaria.

A seguito dei controlli svolti in materia di prestazioni sociali agevolate, sono stati individuati 93 casi di irregolarità con la denuncia di 52 persone. In tale comparto l’attenzione si è concentrata sulla verifica della regolare erogazione di benefici e sostegni economici da parte degli Enti locali e sui fenomeni di illecita percezione del “reddito di cittadinanza” che hanno riguardato, in maniera selettiva, soggetti connotati da concreti elementi di rischio. Sono stati scoperti illeciti per oltre 400mila euro, con denuncia all’Autorità Giudiziaria di 48 persone.

Sono stati segnalati alla Magistratura contabile 45 soggetti per danni erariali accertati per oltre 3,3 milioni di euro, a carico di Enti locali.

Nell’ambito del piano anticorruzione, ammonta a 600mila euro il valore dei provvedimenti cautelari eseguiti in relazione a condotte corruttive e di peculato accertate dalla Guardia di Finanza a carico di 1 soggetto denunciato all’Autorità Giudiziaria per reati contro la Pubblica Amministrazione.

I controlli in materia di indebita esenzione dal pagamento dei ticket sanitari, hanno portato a 15 casi di violazioni amministrative.

Contrasto della criminalità organizzata ed economica-finanziaria

La Guardia di Finanza attua una strategia che mira a contrastare ogni forma di infiltrazione della criminalità economico-finanziaria e organizzata nel tessuto economico e sociale.

Sono 33 le indagini patrimoniali contro la criminalità comune ed economico-finanziaria volte a sottrarre le risorse finanziarie e patrimoniali dalle quali le consorterie criminali traggono sostento, che hanno riguardato società e loro prestanome, nonché soggetti connotati da pericolosità economico-fiscale, da cui sono scaturite proposte di sequestro che hanno consentito alla competente Autorità Giudiziaria di emettere provvedimenti di sequestro patrimoniale per 8,9 milioni.

Con riferimento all’applicazione della normativa di prevenzione antimafia, sono quasi 700 i soggetti sottoposti ad accertamenti funzionali al rilascio delle certificazioni prefettizie.

Sul fronte della tutela del mercato dei capitali, l’impegno profuso nel periodo si è concretizzato nel sequestro di valori fraudolentemente trasferiti per 182mila, a seguito di indagini in materia di riciclaggio e autoriciclaggio che hanno portato alla denuncia di 21 persone. Il valore del riciclaggio accertato è di 520mila euro.

Nell’ambito di un’indagine di polizia giudiziaria delegata sono state denunciate e rinviate a giudizio per usura 3 persone.

Sul fronte della prevenzione, analizzate 135 segnalazioni per operazioni sospette dal cui approfondimento sono emerse violazioni ed elevate sanzioni a carico di 9 persone per denaro contante e valori irregolarmente trasferiti per l’ammontare di 360mila euro.

Nel campo dei reati fallimentari sono stati denunciati 6 soggetti all’Autorità Giudiziaria in relazione a distrazioni patrimoniali per 350mila euro.

Sequestrati 212 chilogrammi di sostanze stupefacenti, per lo più hashish/marijuana. Arrestati 10 spacciatori e denunciati altri 78 soggetti per spaccio. Segnalate alla Prefettura 110 persone per possesso di modiche quantità per uso personale. Il supporto delle unità cinofile impiegate in oltre 350 interventi in provincia di Grosseto e nelle provincie limitrofe ha consentito di ricercare e scoprire sostanze stupefacenti in 140 occasioni.

Sul versante della contraffazione sono stati eseguito 57 interventi, sottoponendo a sequestro 17,4 milioni di prodotti industriali contraffatti o non sicuri o riportanti indicazioni non veritiere circa l’origine e la qualità. Denunciati 21 soggetti. Nell’ambito degli interventi a tutela del comparto agroalimentare, sequestrati prodotti ortofrutticoli, vitivinicoli e carne macellata per un valore complessivo di circa 12.500 euro. Denunciato 1 soggetto per i reati di frode nell’esercizio del commercio e macellazione clandestina.

Operazioni di soccorso e concorso nei servizi di ordine e sicurezza pubblica

Il controllo del territorio, del mare e dello spazio aereo sovrastante è assicurato da un dispositivo d’intervento unitario, che integra tra loro le componenti territoriali, investigative, aeronavali e speciali del Corpo. In questo contesto, assume particolare rilevanza l’attività svolta dalla Guardia di Finanza a mare in materia di lotta ai fenomeni di illegalità economico-finanziaria, cui si aggiunge il contrasto dei traffici illeciti.

La Guardia di Finanza di Grosseto ha assicurato in concorso con le altre Forze di Polizia, coordinate dalla locale Prefettura, l’attuazione delle misure di controllo del territorio, connesse anche all’emergenza sanitaria, impiegando 2139 pattuglie nell’ambito del servizio di pubblica utilità “117” e procedendo al controllo su strada di oltre 1.400 veicoli e 2.400 persone.

La collaborazione della componente terrestre e aeronavale del Corpo ha portato ad individuare violazioni di carattere tributario ed in materia di lavoro, con una materia imponibile recuperata a tassazione pari ad oltre 600mila euro e 23 lavoratori in nero per i quali è applicata nei confronti del datore di lavoro una maxi-sanzione e la proposta di sospensione dell’attività.

Sequestrati 2.300 litri di Gpl irregolarmente stoccati e sottratti al pagamento delle accise. Denunciato 1 soggetto.

Costante è stata l’attività di vigilanza doganale all’aeroporto civile di Grosseto, dove sono stati controllati 150 voli e 350 persone.

A partire dal 23 febbraio scorso, in conseguenza della crisi russo-ucraina e della conseguente escalation militare, la Guardia di Finanza ha avviato mirati accertamenti economico-patrimoniali sugli individui e sulle entità listate nei provvedimenti restrittivi emanati dall’Unione europea. Le verifiche hanno riguardato soggetti che hanno contribuito a compromettere o minacciare l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina.

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