Home Grosseto Max Pincione, annuncio shock: “Senza convenzione ritirerò la squadra o giocheremo fuori Grosseto”

Max Pincione, annuncio shock: “Senza convenzione ritirerò la squadra o giocheremo fuori Grosseto”

di Roberto Lottini
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Se il Comune non ci concederà la convenzione dello stadio e non effettuerà la manutenzione dello ‘Zecchini’ la squadra disputerà il campionato di serie D lontano da Grosseto o, nel caso in cui la Lega Nazionale Dilettanti non accettasse questa eventualità, ritirerò la formazione biancorossa dal torneo“.

E’ lapidario Max Pincione in questa sua dichiarazione che scrive un’altra pagina della querelle estiva tra Comune e F.C. Grosseto.

“Il 5 agosto il Comune ci ha inviato tramite Pec una diffida in cui chiede il pagamento di due fatture da complessive 8820 euro relative al versamento del canone dello stadio per la stagione scorsa – spiega Pincione, collegato in videoconferenza dal suo ufficio di New York -. Se non salderemo questa cifra entro il 20 agosto, il Comune ci ha fatto sapere che non sarà rinnovata la convenzione dello stadio. Inoltre, ci viene chiesto anche di provvedere alla manutenzione dello stadio e al taglio dell’erba del campo, un intervento che non possiamo effettuare perchè ancora non c’è stato consegnato il tagliaerba che si era rotto e che era in riparazione“.

“Tre giorni fa siamo stati informati che il tagliaerba era stato riparato, ma non ci è stato consegnato dal Comune, che, senza alcuna spiegazione, lo ha portato negli uffici dell’economato e non sappiamo quando potremo riaverlo – aggiunge il presidente biancorosso -. A causa di questa situazione, il terreno di gioco ha l’erba alta come se fosse un campo di grano ed è necessaria una manutenzione straordinaria, che deve essere svolta dal Comune stesso. Se un mese fa non ci avessero tolto il tagliaerba, avremmo provveduto noi stessi a tagliare il prato“.

Dopo aver analizzato la situazione, Pincione annuncia un provvedimento shock per i tifosi biancorossi: “La squadra continuerà il ritiro a Genga anche dopo il 17 agosto, data inizialmente fissata per il ritorno a Grosseto – sottolinea il presidente biancorosso -. Rientrerà nel capoluogo maremmano solo quando il Comune provvederà a concederci una convenzione quinquennale e a fare la manutenzione dello stadio. Quattro mesi fa abbiamo inviato una diffida all’amministrazione comunale per interventi straordinari allo ‘Zecchini’, ma nessuno ci ha ancora risposto. Anzi, ci accusano di essere morosi, ma non è vero. Se non abbiamo presentato la domanda di ripescaggio in Lega Pro è solo per colpa del Comune, che non ha rispettato le promesse fatte“.

“Il Comune deve darci la convenzione quinquennale e svolgere la manutenzione dell stadio, il cui costo ammonta a circa 10mila euro, – ripete Pincione, altrimenti la squadra giocherà da un’altra parte o la ritirerò dal campionato. In questi giorni contatteremo la Lega Nazionale Dilettanti, la informeremo su questa situazione e chiederemo se esista la possibilità di disputare le gare in un altro stadio. In ogni caso, chiederò un risarcimento danni al Comune perchè siamo costretti a prolungare il ritiro precampionato a Genga e pretendo che l’Ente ci risarcisca anche nel caso in cui fossimo costretti ad andare a giocare in un altro luogo“.

Il Comune ci ha detto che la convenzione quinquennale deve essere prima approvata dal Consiglio comunale – conclude Pincione -. Non è vero: abbiamo letto il regolamento comunale e al suo interno non è prevista questa necessità. La politica deve rimanere fuori dal calcio.  Abbiamo costruito una squadra per vincere il campionato, ma sembra che l’amministrazione voglia boicottare i nostri progetti“.

1 commento

andrea ludovico 16 Agosto 2016 | 14:29 - 14:29

Non mi sembra che il Presidente sappia tutelare i propri investimenti, anzichè valorizzare la sua società la sta disturggendo inimicandola ai tifosi, alle istituzioni e agli imprenditori. Può anche ritirare la squadra dalla serie D ma, a fronte del milione e seicentomila euro che ha già speso, cosa gli resterebbe in mano dopo? Si butta tutto alle ortiche per ottomila euro? Questa situazione mi ricorda il film di Toto’ quando voleva vendere la Fontana di Trevi al turista italoamericano Sig. Caciocavallo: egregio Presidente i maremmani non sono neppure lontani parenti del Sig. Caciocavallo. Forse è ancora in tempo a recuperare il rapporto con il territorio (non nascondo che comunque sarà dura) ma deve cambiare, e di molto, atteggiamento nei confronti di tutti, tifosi e istituzioni.

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