“Entro domani invieremo tramite Pec una diffida ad adempiere all’F.C. Grosseto, in cui chiederemo il pagamento della fatture non saldate per la manutenzione e per il canone dello stadio. Se la nostra richiesta non sarà soddisfatta, la società biancorossa non potrà più utilizzare l’impianto e chiederemo anche i danni d’immagine per il comportamento scorretto tenuto dal presidente Pincione e dal suo staff nei confronti della società, dei tifosi e dei grossetani“.
Non usa mezzi termini Fabrizio Rossi, assessore comunale allo sport, per replicare al presidente del Grifone che aveva accusato il Comune di “non aver fatto niente per aiutare l’F.C. Grosseto“.
“Sono davvero allibito, perchè questa vicenda sta assumendo toni paradossali – spiega l’assessore -. Pincione ci accusa che non lo stiamo aiutando, sostiene che non farà tagliare neanche un ciuffo d’erba del prato dello stadio, che il Comune non ha fatto niente dal 2006 ad oggi e che lui non sta chiedendo soldi a nessuno, ma le cose non stanno assolutamente così“.
“Subito dopo la mia nomina ad assessore – continua Fabrizio Rossi –, ho incontrato immediatamente i dirigenti della società. Il 4 luglio ci siamo dati appuntamento nella sede del Grosseto. Pincione ha chiesto la concessione quinquennale dello stadio e, quando gli abbiamo risposto che avremmo dovuto modificare il regolamento comunale per estendere la convenzione, si è innervosito, si è alzato e se ne è andato. Il 5 luglio ci ha fatto una proposta, che non avremmo potuto accogliere perchè poneva delle condizioni inaccettabili, e il giorno successivo abbiamo fatto una controproposta, approvata dalla Giunta comunale“.
Rossi, poi, entra nei dettagli della proposta lanciata da Max Pincione: “Le sue richieste erano arroganti – sottolinea l’assessore –, pretendeva di utilizzare gli impianti sportivi gratuitamente o, al limite, previo pagamento di un canone simbolico. Lui non capisce, però, che lo stadio vale 12 milioni di euro e che il canone mensile per l’utilizzo, che Pincione non ha mai pagato, è di 1200 euro al mese, una cifra veramente irrisoria“.
“Inoltre, con la sua proposta, Pincione pretendeva note di credito dal Comune e chiedeva che l’Ente fosse il main sponsor della squadra, con un esborso da parte dell’amministrazione comunale di 90mila euro, prelevati dalle tasche dei cittadini – continua Rossi -. Come se non bastasse, ha chiesto anche il rimborso delle spese sostenute per la manutenzione del manto erboso e che il Comune facesse da tramite per trovare altri sponsor, cosa per la quale mi sono attivato personalmente“.
“Gli incontri sono poi continuati nel mio assessorato – prosegue Fabrizio Rossi -, sembrava che la situazione si fosse appianata e che a breve, il 13 luglio, avremmo firmato una bozza d’accordo. Abbiamo chiesto al Grosseto di saldare il canone relativo alla concessione della passata stagione e abbiamo annunciato alla società che il Roselle avrebbe giocato allo ‘Zecchini’ le gare del campionato d’Eccellenza. Inoltre, Pincione mi ha fatto contattare per trovare un notaio per cambiare la denominazione della società in vista di un possibile ripescaggio il Lega Pro e io in 24 ore ho soddisfatto la sua richiesta, poi, però, non ha neanche presentato la domanda per chiedere il ripescaggio“.
“Per quanto riguarda la manutenzione del manto erboso – sottolinea l’assessore –, la convenzione parla chiaro: deve occuparsene la società. Quindi, mi sembra assurdo che Pincione ci chieda di pagare la riparazione di un tagliaerba, che fra l’altro è già stato oggetto di manutenzione da parte del Comune lo scorso anno. Se la nuova società lo ha rotto, lo deve anche ripagare. Pincione sostiene che può comprare 4 Grosseto, poi fa storie per acquistare un trattorino per la manutenzione del campo“.
“Il presidente ci accusa di non aver fatto niente – aggiunge Rossi –, ma intanto avevamo già messo in preventivo le spese per l’adeguamento dell’impianto alla Lega Pro. Avremmo dovuto spendere oltre 3mila euro per i tornelli e 18mila euro per la sistemazione di telecamere e lampade. Ci saremmo dovuto incontrare di nuovo per formalizzare il tutto, ma poi non ho sentito più nessuno della società. Per quanto riguarda la richiesta di una convenzione pluriennale, abbiamo manifestato la nostra disponibilità, previa modifica del regolamento comunale e successiva approvazione del Consiglio comunale, ed in cambio abbiamo chiesto al Grosseto di stilare un business plan di 5 anni. A quel punto, Pincione ha fatto marcia indietro e ci ha chiesto una concessione annuale. Infine, non è vero che il Comune non ha fatto niente per lo stadio dal 2006 ad oggi: dal 2011 al 2014 sono stati spesi per la manutenzione 700mila euro“.
Rossi poi commenta la richiesta danni di 3 milioni di euro fatta dalla società biancorossa al Comune: “Pincione sostiene che il Comune ha disatteso le promesse fatte lo scorso anno – conclude l’assessore – e che per questo vuole un risarcimento, ma non c’è niente di scritto che dimostri quanto dichiara il presidente biancorosso“.
Sulla vicenda interviene anche il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna: “Quello di Pincione è un atteggiamento arrogante, presuntuoso e insultante nei confronti della città, dei giocatori e dei tifosi – dichiara il sindaco –. Noi vogliamo andare fino in fondo per dimostrare che il presidente biancorosso dice solamente falsità. Siamo stati disponibili con la società fin dalla campagna elettorale e abbiamo fatto di tutto, dal momento del nostro insediamento, per permettere al Grosseto di presentare domanda di ripescaggio in Lega Pro. Sono sgomento: le proposte fatte da Pincione sono inaccettabili, i grossetani non hanno l’anello al naso e non accettiamo che nessuno prenda in giro i cittadini e gli sportivi del capoluogo maremmano“.
1 commento
Mi pare la situazione ora sia molto chiara!finito tristemente il calcio in citta’a certi livelli!!!