“L’F.C. Grosseto ormai comunica con noi solamente attraverso i giornali e ci attribuisce colpe non nostre per mascherare un insuccesso imprenditoriale e societario”.
Dopo le dichiarazioni del presidente biancorosso Max Pincione, che ha motivato la decisione di non presentare domanda di ripescaggio in Lega Pro anche a causa di un atteggiamento poco collaborativo da parte dell’amministrazione comunale, l’Ente replica con decisione a queste accuse.
A scendere in campo per spiegare come stanno veramente le cose è direttamente il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, affiancato dall’assessore comunale allo sport, Fabrizio Rossi.
“Le dichiarazioni di Pincione sono assolutamente false – sottolinea il sindaco –. Fin da subito, questa amministrazione comunale ha riversato tutte le energie per permettere alla società di presentare la domanda di ripescaggio in Lega Pro. Abbiamo pianificato investimenti e steso progetti per sistemare lo stadio ‘Zecchini’ affinchè possa avere telecamere e tornelli a norma per poter ospitare le gare di categoria superiore. Inoltre, l’assessore Rossi si è messo subito a disposizione dello staff del presidente Pincione“.
“Noi abbiamo intenzione di concedere al Grosseto una convenzione quinquennale per la gestione dello stadio – continua Vivarelli Colonna –, ma prima la società deve pagare i debiti pregressi con il Comune. Dopo 10 giorni dal nostro insediamento, abbiamo incontrato lo staff di Pincione, che ci ha fatto una proposta inaccettabile. Quindi, abbiamo fatto una controproposta che prevedeva il coinvolgimento di sponsor e banche nel caso in cui la società avesse presentato la domanda di ripescaggio, sicuri che l’avrebbero accettata, ma così non è stato. Noi abbiamo fatto veramente di tutto per accontentare il presidente biancorosso e ci dispiace che si sia creata questa situazione, soprattutto per i tifosi. Infine, non possono accusarci di aver dato lo stadio anche al Roselle perchè da questo punto di vista noi possiamo decidere come riteniamo più opportuno“.
A ricostruire tutta la vicenda che ha portato al duro comunicato di Max Pincione ci pensa l’assessore allo sport Fabrizio Rossi.
“Ragionando da tifoso, devo dire che sono davvero rammaricato per questa situazione – spiega Rossi – perchè la città merita una società di calcio che possa essere protagonista in un campionato professionistico. Io però sono un amministratore e devo pensare soprattutto al bene del capoluogo maremmano e a tutelare i beni del Comune, come lo stadio e il campo di allenamento. Non appena sono diventato assessore, ho chiamato subito Paolo Iapaolo, amministratore unico della società, per fissare un appuntamento, al termine del quale pensavo si potesse instaurare un proficuo rapporto di collaborazione. Il 7 luglio abbiamo comunicato al Grosseto che avremmo messo a norma lo stadio per la Lega Pro e che saremmo stati disponibili a concedere una convenzione quinquennale degli impianti sportivi. Però, la società non ha rispettato alcune clausole: nell’agosto 2015 ha stipulato una convenzione secondo la quale avrebbe dovuto pagare 15mila euro all’anno per l’utilizzo dello stadio e del campo di allenamento, ma il Grosseto non ha mai pagato questo canone e tale situazione impedisce di stipulare una nuova convenzione“.
“Inoltre – continua Rossi –, qualche giorno fa il Grosseto mi ha inviato una mail tramite Pec in cui ci chiedeva non più una convenzione quinquennale, ma semplicemente annuale. Io, nel frattempo, avevo già trovato un main sponsor per la squadra e un notaio per trasformare la ragione sociale dei biancorossi in vista del professionismo, ma questi sforzi si sono rivelati inutili. Anche la decisione di concedere al Roselle di giocare il campionato di Eccellenza allo ‘Zecchini’ non è discutibile, nessuno regolamento della Lega Pro ci vieta di prendere una simile decisione. Invito il presidente Pincione a pagare il canone quanto prima perchè non si può utilizzare gratuitamente uno stadio che vale milioni di euro“.
“Noi siamo stati trasparenti, chiari e collaborativi nei confronti della società biancorossa – conclude l’assessore allo sport –, ma ci siamo trovati di fronte ad un muro. Se Pincione e il suo staff hanno fallito dal punto di vista imprenditoriale e sportivo non è certo colpa nostra“.