Che il 2012 sia stato un anno complesso per l’economia nazionale è ormai risaputo. Nel territorio grossetano però, ad aggravare la situazione hanno influito alcuni eventi catastrofici come l’incendio della pineta di Marina, il naufragio della Concordia all’Isola del Giglio e l’alluvione a metà novembre a sud della Provincia.
Al di là degli aspetti economici e produttivi, tali eventi hanno influenzato il clima di opinione di imprese e famiglie.
Il numero di imprese che vede invariato il proprio fatturato rimane all’incirca lo stesso, ma diminuisce il numero delle attività in crescita, nonostante il dato sia il peggiore dal 2006. Tuttavia la dinamica complessiva delle imprese grossetane non si rivela particolarmente grave: si assiste ad una diminuzione del fatturato pari al 4,2% e della produzione del 5%.
A livello settoriale, secondo i dati forniti dall’Istituto Tagliacarne di Roma, i trasporti sono l’unico settore che vede crescere consistentemente il proprio volume di affari (+7,2%); con ogni evidenza, ciò è dovuto al trasferimento di turisti giornalieri per vedere il relitto al Giglio.
Gli altri settori mostrano tutti gli indici di fatturato in flessione.
Tra i settori strettamente produttivi, nel 2012, l’agricoltura evidenzia una flessione del 3% dei fatturati delle imprese, le costruzioni del 2,1% ed il manifatturiero del 7,7%.
Nei servizi, il 2012 è stato poco favorevole per il commercio (-5,6%), il turismo (-6,7%) ed i servizi alle persone (-4,5%).
Il secondo semestre 2012, anche a causa della nota ciclicità annuale, si rivela più favorevole, almeno prima dei fenomeni alluvionali. Le flessioni del fatturato riscontrate nell’ambito di agricoltura (-1,1%), del manifatturiero (-4,2%) e delle costruzioni (-1,7%) si rivelano meno intense di quelle osservate per l’intero anno. Nel manifatturiero, si distinguono favorevolmente i comparti del tessile, abbigliamento, calzaturiero (+1,9%) e del legno – mobilio (+1%). Tra i servizi, il turismo registra un incremento del +4,5%, il commercio del +0,4% ed i trasporti del +3,8%.
Un aspetto interessante che caratterizza l’evoluzione degli ultimi anni della provincia di Grosseto riguarda le favorevoli dinamiche del commercio estero. A tal proposito, anche nel 2012, perlomeno nei primi tre trimestri, si registra un incremento del 7,6% delle esportazioni provinciali, a fronte del +3,5% nazionale. Molto favorevoli le performance sul mercato statunitense (+40%). Dall’indagine, poi, si comprende come a realizzare attività sui mercati internazionali sono il 2,2% delle imprese agricole ed il 5,6% delle imprese manifatturiere.
Per quanto riguarda l’occupazione, la situazione si presenta sostanzialmente stazionaria, sia se consideriamo il secondo semestre che l’intero anno. A livello qualitativo, il 93,9%
delle dichiarazioni degli imprenditori sull’occupazione fissa attesta invarianza per il 2012, quota che scende all’89,7% nel caso delle costruzioni (saldo: -10,3%). Sempre considerano l’intera annualità, la quota di invarianza si riduce all’80,5% per l’occupazione flessibile, ma le dichiarazioni indicanti riduzione si attestano al 15,7%.
Nell’ambito dei settori, si rilevano le difficoltà delle costruzioni (saldo: -30%), del commercio (-25,8%) e del turismo (-21,4%). Per quanto concerne le dinamiche qualitative del secondo semestre, sempre nel quadro di una generale stazionarietà, l’occupazione fissa relativa al 2012 è giudicata stabile dal 92,7% delle imprese (saldo: -2,3%), mentre con riferimento a quella flessibile tale percentuale si attesta al 74,1% (saldo: -5,6%). Particolari difficoltà si rilevano nell’ambito delle costruzioni e dell’artigianato.
“Le rilevazioni effettuate dall’Osservatorio congiunturale per il 2012 sono state le più difficili degli ultimi anni. – dichiara Giovanni Lamioni, presidente della Camera di Commercio -. Il periodo di crisi generalizzata e sempre più accentuata ha spinto ad aumentare il campione delle imprese intervistate del 10%. Si è trattato di un anno complicato per tutto il nostro Paese, basti pensare che da sei semestri consecutivi si registra un calo nei consumi.
Per quanto riguarda la provincia di Grosseto, il 2012 è stato l’anno peggiore dal 2006 fino ad ora, con una fase di recessione preoccupante. Anche il turismo, da sempre uno dei settori che sostiene l’economia maremmana, è in flessione. Sono calate del 7% le presenze di visitatori italiani sul nostro territorio, compensate in parte da un maggiore afflusso di turisti stranieri, che ha registrato un incremento del 5%. “
“Il 2013 si preannuncia quanto mai incerto, – continua Lamioni – tanto che molti imprenditori intervistati dall’Osservatorio hanno preferito non fare previsioni e sbilanciarsi sull’andamento futuro delle loro aziende. Purtroppo, la situazione di grande instabilità politica e sociale italiana si riflette anche sul nostro territorio.
Nonostante questo, è indispensabile continuare a promuovere il brand Maremma, in quanto la nostra zona ha tutte le carte in regola, molte potenzialità non sfruttate e tanti margini di miglioramento a livello economico per incoraggiare gli investimenti da parte degli imprenditori nazionali.
A questo proposito, è fondamentale implementare le vie di comunicazione: c’è assoluto bisogno di un aeroporto efficiente, di un’autostrada, che però non deve avere un tracciato scelto da altre istituzioni e pagato dagli abitanti della provincia, e di lasciare inalterati i collegamenti ferroviari.”
“Dal 1995 al 2005, Grosseto è stata la provincia italiana che si è sviluppata di più dal punto di vista economico e, anche per questo, – conclude il presidente della Camera di Commercio – sono convinto che il nostro territorio ha tutte le capacità di rialzarsi da questa crisi. La Maremma sta soffrendo, ma grazie allo sforzo comune di tutti e al grande spirito di sacrificio che caratterizza i suoi abitanti, saprà tornare ad esprimere i valori passati.”