Percorso tattile, audioguide e QR-code. La Cattedrale di San Lorenzo, patrimonio artistico, storico, architettonico, culturale ed affettivo di Grosseto, oltre che principale luogo di culto della Diocesi di Grosseto, diventa sempre più “accessibile”.
Oggi pomeriggio, nel Duomo, è stato infatti presentato al pubblico il percorso tattile “L’arte invisibile”, il cui obiettivo è proprio quello di rendere la Cattedrale un luogo di culto sempre più alla portata di coloro che convivono con diverse forme di disabilità motoria o sensoriale.
Il progetto ha preso forma grazie alla preziosa consulenza della sezione di Grosseto dell’Unione italiana ciechi ed ipovedenti e punta a stimolare i non vedenti e gli ipovedenti a frequentare gli spazi della città ed a conoscere il nostro patrimonio storico-artistico andando oltre le barriere che sembrerebbero imposte dalla menomazione visiva.
All’interno della Cattedrale è stato allestito un vero e proprio percorso tattile per avvicinare l’arte ai non vedenti ed aiutarli a percepire la bellezza che si manifesta in ogni opera frutto dell’arte e dell’ingegno umano. Il percorso si sviluppa in tre tappe, lungo la navata sinistra: in una prima tavola tattile è possibile conoscere la pianta del Duomo; in una seconda il Fonte battesimale e, infine, nella terza, l’immagine della Madonna delle Grazie.
Le tavole sono state realizzate da due artigiani grossetani, padre e figlio, Giuseppe e Marco Anselmi, che collaborano da anni con la sezione grossetana dell’Unione ciechi nella realizzazione di questo tipo di supporti.
Le persone non vedenti, oltre a “toccare”, potranno anche ascoltare grazie alle cinque audioguide disponibili in Cattedrale, che raccontano, in italiano ed in inglese, tutto ciò che è utile conoscere del Duomo come opera architettonica, così come del Fonte battesimale e della Madonna delle Grazie.
Per impreziosire ulteriormente la fruibilità e l’accessibilità ad uno dei principali monumenti culturali di Grosseto, in ogni tavola tattile sono stati inseriti anche i QR-Code, codici a barre bidimensionali nella cui memoria sono conservate una serie di informazioni sulla Cattedrale, sulla Madonna delle Grazie di Matteo di Giovanni e sul Fonte battesimale di Antonio Ghini, opere di notevole valore artistico che testimoniano il Rinascimento in Maremma. Basta avvicinare il proprio smartphone al QR-Code per “scaricare” i testi ed avere, così, modo di approfondire la conoscenza di questo importante monumento cittadino.
Il progetto “L’arte invisibile” rappresenta in qualche modo la seconda tappa del più ampio percorso di accessibilità al Duomo, avviato con l’inaugurazione della rampa, grazie alla quale persone diversamente abili costrette in sedia a rotelle o con difficoltà di deambulazione hanno la possibilità di accedere alla chiesa direttamente dall’ingresso principale. Ora il Duomo si arricchisce di mezzi ulteriori per essere goduto anche nei suoi aspetti artistici ed architettonici da persone non vedenti o ipovedenti, contribuendo ad abbattere ulteriormente le barriere non solo architettoniche e sensoriali, ma anche culturali che si frappongono tra spazi civici, che per loro natura dovrebbero essere per tutti, e persone con diverse abilità.
“Il progetto, tra i primi in Italia all’interno di un edificio di culto – spiegano Sabrina Morandi, responsabile dell’Ufficio diocesano progettazione, ed Olivia Bruschettini, responsabile dell’Ufficio diocesano dei beni culturali ecclesiastici – non si esaurisce nell’installazione di tavole tattili, audioguide e QR-Code, ma si completa con i percorsi pratico-formativi con cui avvicineremo all’arte i non vedenti attraverso la stimolazione dei sensi ed il coinvolgimento emozionale, ‘toccando’ l’arte e lasciandosi toccare da essa”.
“I partecipanti, coinvolti dalla sezione grossetana dell’Unione italiana ciechi ed ipovedenti – concludono Sabrina Morandi ed Olivia Bruschettini –, saranno aiutati a sviluppare la eprcezione tattile e la capacità di riconoscimento dei diversi materiali attraverso il tatto e l’udito, a conoscerne le tipologie artistiche e simboliche e le loro tecniche di lavorazione”.
Nei percorsi nella Cattedrale, i partecipanti potranno infatti toccare, oltre ai supporti tattili appositamente realizzati, vari elementi come la facciata, i portoni, il Fonte battesimale, le colonne ed altri elementi interni, accompagnati dalle storiche dell’arte Olivia Bruschettini, Patrizia Scapin ed Elisabetta Bini, che li condurranno in un percorso sensoriale che viene sperimentato per la prima volta a Grosseto.
“La Diocesi di Grosseto è particolarmente felice di questo progetto che vede la Cattedrale nuovamente al centro di un percorso di integrazione e civiltà – commenta monsignor Franco Cencioni, direttore dell’Ufficio diocesano dei beni culturali -. Se la fede è per tutti e se l’arte sacra per secoli ha rappresentato una delle principali e più popolari forme di educazione alla bellezza che viene da Dio e di formazione delle coscienze, anche oggi deve continuare a stimolare la ricerca del bello, del buono e di ciò che ci rende persone. Avvicinare alla disabilità gli strumenti che la scienza, la ricerca e la tecnologia offrono significa davvero recuperare il senso profondo della dignità di ogni creatura e di ricostruire spazi di civiltà”.
Insieme al vescovo Rodolfo Cetoloni, ha accolto l’invito ad essere presente a questa importante presentazione la giornalista Fiamma Satta. Autrice e conduttrice di fortunati programmi su Radio2, dal 1993 Fiamma Satta convive con la sclerosi multipla e dal 2009, ogni martedì, cura su La Gazzetta dello Sport la rubrica “Diversamente aff-abile, diario di un’invalida leggermente arrabbiata”, da cui ha preso forma l’omonimo blog. Nel 2012, ha pubblicato il libro “Diario diversamente affabile” (Add edizioni).
La giornalista romana, che già aveva avuto modo di apprezzare e far conoscere sul suo blog la realizzazione della rampa del Duomo di Grosseto, è stata la “madrina” della presentazione del progetto, finanziato dal Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e curato dall’associazione di volontariato “Madre Teresa”, presieduta da Alessandro Baccetti, in collaborazione con l’Ufficio diocesano dei beni culturali e con l’Ufficio diocesano di progettazione.