Home Grosseto “L’Inno svelato”: al Polo Bianciardi la storia dell’Inno d’Italia

“L’Inno svelato”: al Polo Bianciardi la storia dell’Inno d’Italia

Michele D'Andrea racconta il valore e il significato del nostro canto nazionale

di Redazione
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Grosseto. Un viaggio nelle radici della nostra identità nazionale attraverso la storia dell’Inno d’Italia. Questa mattina, alla presenza della massime autorità cittadine, il Polo Bianciardi di Grosseto ha ospitato lo spettacolo “L’Inno svelato – Chiacchierata assai briosa su Il Canto degli Italiani”, con protagonista lo storico Michele D’Andrea, ex dirigente della Presidenza della Repubblica.

L’evento, organizzato dal Lions Club Grosseto Host, dall’Associazione nazionale Arma di Cavalleria e dal Rotary Club di Grosseto, ha offerto agli studenti un’opportunità unica per approfondire la storia e il valore simbolico del nostro inno nazionale.

Attraverso aneddoti e curiosità, D’Andrea ha ripercorso le vicende di Goffredo Mameli e della nascita del nostro canto nazionale, mostrando come l’Inno di Mameli sia stato non solo un’espressione di patriottismo, ma anche uno specchio dell’evoluzione storica e culturale dell’Italia. Non sono mancati riferimenti ad altri canti del Risorgimento e un confronto con gli inni nazionali di altri Paesi, svelando retroscena sorprendenti e spesso inaspettati.

“Conoscere la storia è fondamentale per comprendere chi siamo oggi e rafforzare il nostro senso di appartenenza alla comunità nazionale. L’Inno di Mameli è parte della nostra identità e racconta il cammino dell’Italia verso l’unità. Abbiamo voluto offrire agli studenti e alle studentesse questa occasione per riscoprire le loro radici e il valore della memoria storica“, dichiarano gli organizzatori.

Michele D’Andrea, esperto di storia e di musica del Risorgimento, cerimoniale e araldica, ha dedicato la sua carriera alla valorizzazione del patrimonio culturale italiano. Oltre ad aver curato la grafica dello stendardo presidenziale e degli stemmi delle Forze Armate e della Polizia di Stato, è docente di cerimoniale e membro del Museo nazionale del Risorgimento di Torino.

Un appuntamento che ha ribadito l’importanza di conoscere e custodire le proprie radici per costruire il futuro con consapevolezza.

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