Grosseto. “Pensavamo di non dover scrivere di nuovo, e invece eccoci ancora qui”.
Inizia così la lettera di tutti i docenti e di tutti i genitori degli alunni del Liceo musicale di Grosseto, che scrivono a sostegno dei ragazzi esclusi dalla futura classe prima del Liceo musicale.
“Siamo i docenti e i genitori degli alunni del Liceo musicale e Coreutico di Grosseto, una realtà che esiste da 12 anni e che da quando è nata offre ai ragazzi della nostra provincia (e non solo) la possibilità di dare vita a un sogno, quello di diventare musicisti o ballerini, facendo al contempo un corso di studi liceale che permetterà loro di seguire qualsiasi indirizzo universitario essi vogliano – continua la lettera -. Siamo l’unico Liceo di questo tipo in tutta la provincia di Grosseto: chi vuol fare questi studi o viene da noi, oppure va fuori provincia (Livorno, Siena, Viterbo, ecc.), quindi noi garantiamo con la nostra presenza sul territorio un diritto costituzionale, il diritto allo studio prima di tutto, ma anche e soprattutto quello a seguire le proprie inclinazioni e a trasformarle se possibile in una professione”.
“Scriviamo questa lettera per sostenere gli alunni a cui è stata negata la possibilità di accedere al Liceo musicale e coreutico l’anno prossimo, e che quindi adesso si trovano ad affrontare un momento molto difficile: dopo che si è superato un esame attitudinale, è naturale essere affranti, se arriva una comunicazione di esclusione – sottolinea la lettera -. Il 22 febbraio le famiglie degli alunni coinvolti erano state convocate per l’annuncio dell’esclusione di otto ragazzi del coreutico e di tre/quattro su ventisette del musicale; il 28 febbraio è arrivata la comunicazione della formazione ufficiale di una sola prima del musicale di ventiquattro ragazzi; il 6 marzo è giunta una nuova mail in cui la dirigente annunciava che la classe avrebbe avuto solo venti studenti, per la presenza di due alunni con una lieve disabilità. Con gli otto esclusi dal coreutico e i sette esclusi dal musicale si sarebbe potuta creare una classe articolata musicale/coreutico di quindici alunni. Invece, quei quindici ragazzi hanno visto morire il proprio sogno”.
“Ricordiamo che il diritto allo studio è condizione imprescindibile, così come sancito dalla nostra Costituzione all’art. 33, ed obbligatoria dai 6 ai 16 anni (come stabilito dalla L.296/2006 che ha incluso il biennio superiore nell’obbligatorietà della scuola); il Ministero dell’Istruzione garantisce il diritto allo studio (L.107/2015 c,181 l.f) in quanto l’istruzione ‘rende concreta l’uguaglianza tra le persone, permette a ciascuno di fare scelte consapevoli e di costruire un’esistenza dignitosa’, principio di uguaglianza fondamento dei principi della Costituzione – prosegue la lettera -. All’art.3 della stessa: ‘espressione dell’uguaglianza è la predisposizione dello Stato di misure volte a fornire a tutti uguali possibilità’. Il nostro Liceo è nato nel 2012 e, anno dopo anno, è cresciuto sempre di più, tanto che sono state introdotte alcune seconde sezioni. Noi docenti siamo felici di questo, perché nella nostra scuola i ragazzi stanno bene e fanno una cosa che non si fa nelle altre scuole, fanno musica, o fanno danza, cioè esprimono la loro sensibilità, la loro emotività e la loro gioia. La cultura musicale/coreutica dovrebbe essere disponibile per tutti e i nostri ragazzi sono dei privilegiati in questo, perché sono seguiti da un gruppo di insegnanti che li sostiene sempre e che li aiuta a crescere”.
“I genitori degli esclusi, appoggiati anche dai genitori dei ragazzi ammessi, hanno intrapreso un percorso di lotta e in questi giorni passati abbiamo visto molti articoli di giornale che hanno informato di cosa stava accadendo. Noi docenti, insieme ai genitori di tutti i ragazzi che frequentano il Liceo musicale e coreutico, vogliamo esprimere la nostra solidarietà e il nostro appoggio a queste famiglie – termina la lettera -, ma soprattutto a quei bambini (si tratta di ragazzini di 13 anni!) che hanno visto sfumare un sogno e che non riescono a farsi una ragione di come mai il mondo degli adulti, che dovrebbe garantire loro il futuro, si sia rivelato così iniquo e meschino”.