Grosseto. La Flc Cgil Grosseto non lascia soli i docenti che attendono la stabilizzazione e interviene sulla polemica relativa al concorso bandito grazie ai fondi Pnrr nel 2024.
Un concorso che rischia di seppellire chi aveva passato la prova di uno dei concorsi 2020. Anno in cui ne erano stati indetti due, uno ordinario e uno straordinario. Solo una delle due graduatorie però è stata resa ad esaurimento, con possibilità quindi che negli anni futuri i “promossi” vengano chiamati. Quelli del concorso straordinario, invece, nonostante abbiano superato una prova altrettanto selettiva, rischiano di rimanere bloccati, se non dimenticati.
Questi ultimi anni abbiamo avuto la dimostrazione che il sistema di reclutamento messo in piedi dai vari Governi non è stato sempre funzionale. La responsabile dei precari della Flc Cgil Grosseto, Paola Audino, intende sottolineare che il problema, purtroppo, non è solo relativo a questo 2024.
L’unica cosa che aveva funzionato nell’ultimo periodo era il doppio canale di reclutamento. «Quello che permetteva le assunzioni dalla graduatoria dei concorsi, ma anche dalla prima fascia delle Gps del sostegno – precisa –, una possibilità che era stata data negli ultimi 3 anni (dal 2021) e che ha dimostrato essere funzionale. Questa è stata l’unica nota positiva per quanto riguarda le assunzioni nella scuola. Ha garantito agli alunni di avere un minimo di stabilità, con personale specializzato e formato sul sostegno».
Ora, con le norme vigenti, “grazie” al decreto milleproroghe non si dà invece più la possibilità di prendere il ruolo ai tanti inseganti di sostegno. «Che, faccio presente – prosegue Audino -, si sono specializzati grazie anche a un corso di formazione sostenuto nelle università dai costi non indifferenti, sempre a carico dei docenti. La possibilità la avrebbero solo tramite un altro concorso».
«Una delle pecche di questo concorso – precisa Audino – è anche che sul sostegno non ha consentito agli specializzandi di questo anno (Tfa VIII ciclo) di partecipare. Ci troviamo così in diversi luoghi più posti che possibili partecipanti».
Partecipare ed entrare a scuola grazie al concorso sembra oramai un terno al lotto: «Nei concorsi ordinario e straordinario 2020 i bocciati sono circa il 60-70% degli iscritti. Numeri che non si ripetono in questo ultimo targato Pnrr».
«Va sottolineato che le persone che hanno sostenuto il concorso 2020 sono in gran parte le stesse che hanno sostenuto quello a marchio Pnrr – dichiara Audino -. Il numero di persone che riescono a superare il concorso non dipende quindi dalla bravura del candidato, che è lo stesso, ma dalle maglie più o meno larghe del concorso stesso. Quando si vuole promuovere o bocciare, sembra che si riescano quindi a formulare quesiti ad hoc».
Quello Pnrr, utile al settore e destinatario dei fondi europei avrebbe però una formulazione differente rispetto alle selezioni passate. «Il concorso Pnrr è formulato in maniera tale che, anche se a superarlo fosse un numero maggiore di persone rispetto ai posti disponibili, queste non finirebbero in alcuna graduatoria – evidenzia Audino -, né acquisirebbero l’abilitazione come nei precedenti concorsi. Coloro che lo vincono, per essere assunti in ruolo durante l’anno di prova, se non hanno l’abilitazione devono sostenere un corso abilitante pagandoselo di tasca propria, 30 cfu per 2mila euro. Cosa che non avveniva nelle selezioni precedenti».
«Tornando all’altalena dei concorsi – conclude Audino – dalla Flc Cgil chiediamo infine di non dimenticare le graduatorie ancora non esaurite dei concorsi precedenti e procedere quindi con le assunzioni attingendo non solo dal concorso Pnrr, ma anche dalle altre graduatorie non esaurite».