Negli ultimi anni il bullismo e il cyberbullismo sono diventati tra i problemi che maggiormente affliggono gli adolescenti di oggi. Le restrizioni, per limitare il contagio durante la pandemia, non hanno contribuito alla diminuzione di tale problematica, anzi l’hanno notevolmente amplificata.
In occasione delle giornate contro il bullismo e il cyberbullismo – 7 febbraio – e quella sulla sicurezza in rete – 9 febbraio – è stato realizzato un sondaggio su circa 6000 adolescenti italiani, dal quale è emerso che il 61% è stato vittima di bullismo o cyberbullismo, il 68% ha assistito ad episodi di questo tipo, mentre il 93% ha manifestato un profondo senso di solitudine, accanto ad una crescente ansia.
Per affrontare il problema e riflettere sulle possibili soluzioni, mercoledì 13 aprile sarà ospite della scuola secondaria di primo grado “Ungaretti” l’avvocato Gabriella Capone (nella foto), particolarmente vicina a tali problematiche e impegnata da anni, proprio nelle scuole, a diffondere le buone pratiche riguardo a questa sfida. L’obiettivo è il confronto per instaurare un dibattito costruttivo e mettere in guardia dalle conseguenze penali, causate da un uso improprio della rete e di tutto ciò che si nasconde al suo interno e può sfuggire al controllo di un minore, se non opportunamente seguito.
La dirigente scolastica Maria Natalia Iiriti ha favorito questo incontro, per affrontare con coraggio e lucidità questa sfida che i social media costituiscono per tutti, adolescenti e adulti.
“I social sono un’arma a doppio taglio, in quanto possono portare enormi benefici e progressi nella vita di tutti i giorni, se correttamente usati, mentre danneggiano in modo irreparabile la persona, se impiegati come ‘armi improprie’, per offendere, insultare, denigrare la dignità umana – dichiarano gli alunni delle classi II A e II D Ssig ‘Ungaretti’, con il contributo dei docenti Silvia Nannini, Marcello Campomori, Laura Bassetta, Giampiero Di Michele e il supporto della dirigente scolastica Maria Natalia Iiriti -. Molti ragazzi si nascondono dietro ai dispositivi digitali per fragilità, per paura di confrontarsi con gli altri e preferiscono riversare le loro frustrazioni e insicurezze, costruendosi un personaggio virtuale, una sorta di avatar, che rispecchia quello che l’individuo vorrebbe essere, con il solo intento di infliggere sofferenze gratuite. Bisognerebbe invitare i ragazzi a stare meno online e rimanere di più onlife, vivendo rapporti e relazioni sani e diretti, isolando i potenziali bulli, attraverso un dialogo costruttivo, anche con l’aiuto degli adulti“.
“Anche il Comune di Grosseto ha mostrato sensibilità verso questo tema: qualche mese fa, infatti, nell’ambito del progetto della Festa della Toscana, ha bandito il concorso dal titolo ‘I giovani educano i giovani’. Protagonisti sono i ragazzi, che, attraverso la realizzazione di brevi video originali, si assumono la responsabilità di comunicare alle nuove generazioni un uso più appropriato di internet, per renderle consapevoli sui rischi ad esso legato – terminano gli studenti -. La rete è un oceano di informazioni, non facciamoci travolgere dall’onda!“.