Si conclude oggi il progetto regionale di monitoraggio per le infezioni da Covid “Scuole sicure”, realizzato in 150 istituti superiori della Toscana.
L’esperienza di testing, promossa da Ars, è partita in tutta la regione lo scorso 15 gennaio e in provincia di Grosseto il primo dei 12 istituti coinvolti è stato il Liceo classico Carducci-Ricasoli.
“Attraverso l’esecuzione di tamponi antigenici a 5 studenti alla settimana delle classi, dalla prima alla quinta di una o più sezioni, è stato possibile ottenere un quadro completo di come circola il virus tra i giovani delle fasce di età considerate e indagare l’andamento del contagio da Covid in ambito scolastico, raggiungendo in tal modo l’obiettivo del progetto – spiega Maurizio Spagnesi, direttore del Dipartimento prevenzione della Asl Toscana sud est -. La ripetizione del test su un campione di studenti è stato utile ad accertare eventuali casi positivi o focolai che avrebbero potuto diffondere il virus tra gli altri alunni e nella comunità di riferimento e per i quali l’Igiene pubblica ha attivato la relativa procedura di determinazione della catena epidemiologica dei contatti stretti e successive azioni di controllo e isolamento”.
Il monitoraggio è stato ripetuto ogni settimana, dal 15 gennaio fino al 10 giugno, grazie a un team dedicato di operatori sanitari della Asl, composto da un medico scolastico, due assistenti sanitari e un infermiere, che di scuola in scuola hanno effettuato lo screening. I tamponi totali effettuati sono 1.488, con la rilevazione di 1 caso positivo.
“La partecipazione al progetto dei ragazzi è stata forte, in alcune scuole abbiamo raggiunto il 90% di adesione – spiega Sara Villari, medico igienista, referente del progetto nel grossetano –. Ringrazio tutti i dirigenti scolastici per la loro fattiva collaborazione, le famiglie e gli studenti che si sono fidati e affidati a noi e i colleghi (medici scolastici, assistenti sanitari, tecnici della prevenzione) che hanno permesso la buona riuscita del progetto. Grazie anche alla collaborazione degli infermieri del territorio, senza i quali avremmo avuto maggiori difficoltà a proseguire lo screening all’interno delle scuole in orario scolastico”.
“L’Azienda si è impegnata anche in questa iniziativa volta a potenziare il sistema di identificazione precoce dei casi positivi nelle scuole e quindi al contenimento della diffusione dei contagi da Covid 19 – aggiunge Antonio D’Urso, direttore generale della Asl Toscana sud est –. Al termine dello studio, possiamo constatare che nel contesto scolastico il rischio di contagio è tendenzialmente lo stesso di altri ambiti collettivi. Fondamentale è stata l’intesa con i dirigenti scolatici dei vari istituti e con l’Ufficio scolastico provinciale di Grosseto, che ringrazio per la disponibilità. Come più volte dimostrato, la collaborazione tra Asl, istituzioni, forze dell’ordine e associazioni si è rivelata lo strumento vincente contro il Covid, nell’individuazione dei casi e da gennaio anche nella campagna vaccinale in piena attuazione”.
“E’ importante mettere in rilievo la collaborazione che si è creata tra diverse istituzioni, Regione, Asl, scuole e tra queste ultime e gli studenti e le loro famiglie – sottolinea Michele Mazzola, dirigente dell’Ufficio scolastico della provincia di Grosseto –. La risposta e la collaborazione che si è registrata nel Grossetano è stata importante ed ha consentito che il progetto non solo venisse implementato, ma raggiungesse gli obiettivi prefissati. Questo anno ha messo a dura prova anche le scuole che hanno dimostrato una alta capacità di interagire con tutti i soggetti esterni e con le famiglie per garantire la didattica in presenza e, quando non è stato possibile, in particolare modo nel caso degli studenti del secondo grado, la didattica a distanza. La speranza è che il prossimo anno scolastico possa svolgersi in un contesto più sereno”.