Il Coordinamento dei Genitori Democratici in tutti questi anni ha costituito un osservatorio attento ai mutamenti sociali e culturali che hanno accompagnato le famiglie italiane. La pandemia da Coronavirus ha inciso profondamente su questo ordine.
«Nonostante la lunga esperienza all’interno delle istituzioni scolastiche – spiega Daniela Castiglione del Coordinamento dei Genitori Democratici della Maremma – mai avremmo immaginato di dover affrontare una situazione come quella che oggi sta vivendo la nostra scuola; una situazione che desta apprensione per le conseguenze che sta determinando sul piano della coesione sociale e delle condizioni di vita delle giovani generazioni. Alcune funzioni basilari della scuola sono state messe a dura prova, come l’inclusione, la garanzia di contesti educativi adeguati alle diverse età e la qualità stessa dell’istruzione».
In questo senso la didattica a distanza promossa dal MIUR, pur se necessaria nell’emergenza, non può dunque rappresentare un sostituto della didattica di prossimità poiché in territori come la Maremma non è arrivata a tutti allo stesso modo, ha richiesto la forte presenza dei genitori, ed ha finito per accentuare le difficoltà di chi viveva già un disagio, come nel caso dei bambini e dei ragazzi con disabilità.
«Gli studiosi concordano e ricordano che la scuola è anche relazione, socializzazione, emozioni, rituali – prosegue la coordinatrice del CGD Maremma – tutti elementi che, insieme alla didattica, concorrono alla crescita dei nostri giovani. La scuola italiana si è distinta nel mondo per le sue politiche di inclusione, ma la didattica a distanza invece tende ad amplificare le disparità, come nel caso della disabilità e del divario tecnologico. Non tutto il lavoro di gruppo può essere surrogato dalle piattaforme informatiche ed inoltre non tutti possiedono gli strumenti tecnologici adeguati, visto che molte famiglie non hanno personal computer e accesso veloce alla rete internet».
E’ indubbio che l’inizio del prossimo anno scolastico dovrà essere assicurato in presenza, garantendo, sin dal primo giorno di scuola, anche la copertura di tutti i posti vacanti ed il potenziamento degli organici degli insegnanti, degli insegnanti di sostegno, del personale ATA e dei dirigenti scolastici.
«Qualora a settembre si rendessero necessarie misure di distanziamento – conclude Daniela Castiglione – occorrerà ripensare gli spazi educativi. Lo si potrà fare attraverso la costruzione di reti, attivate dalle scuole e sostenute dalle istituzioni a partire dai Comuni, pensando anche ad alleanze educative sul territorio valorizzando l’esperienza del Volontariato e del Terzo Settore, preziosi esempi di solidarietà e cittadinanza che si sono distinti anche nell’emergenza Coronavirus. Riteniamo infine condivisibile la scelta di svolgere gli esami di Stato con un colloquio in presenza, utile a riconoscere un valore, anche simbolico, ad un passaggio importante ed un giusto riconoscimento al titolo di studio conseguito. Alle ragazze ed ai ragazzi che in questi giorni otterranno il Diploma, malgrado le avversità di un anno scolastico non vissuto appieno, va l’augurio di un avvenire radioso e ricco di soddisfazioni».