Home Grosseto Scuola del Pollino, Raggruppamento Politico Autonomo: «Trasformare la struttura in un “asilo di famiglia”»

Scuola del Pollino, Raggruppamento Politico Autonomo: «Trasformare la struttura in un “asilo di famiglia”»

di Redazione
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Desidero esprimermi in merito alla questione dell’asilo del Pollino e lo faccio perorando un progetto del Raggruppamento Politico Autonomo”.

A dichiararlo è Roberta Priami del Raggruppamento Politico Autonomo.

“Nell’era dei tagli e delle ottimizzazioni, un’amministrazione non può limitarsi a sopprimere dei servizi senza pensare di sostituirli con soluzioni senz’altro più economiche, ma ugualmente fruibili. Ricordo anche la soppressione del pulmino che portava i bimbi di Barbaruta in città, decretata lo scorso anno senza soluzione alternativa alcuna – spiega Roberta Priami -. Bene, la soluzione, almeno per quel che riguarda i due casi in questione, c’è. Basterebbe che l’assessore incaricato si documentasse un po’ e scoprirebbe che un progetto, partito dai Paesi scandinavi alcuni decenni fa, è stato attivato anche in Italia, soprattutto nel nord. Il progetto si chiama Tagesmutter, letteralmente ‘mamma di giorno’, e contempla la possibilità di dar vita ad asili di famiglia, ovvero piccole realtà private che possono ospitare fino a 6 /8 bambini”.

“La persona interessata ad avviare questa attività lo può fare in un’area della propria abitazione, seguendo le relative norme legislative e sanitarie ed avendo i necessari requisiti; anzi, per la messa a punto dei locali dedicati esiste la possibilità di chiedere finanziamenti allo Stato (secondo la Legge Turco) o alla Regione che li attinge dai Fondi nazionali della comunità europea per l’infanzia e l’adolescenza – continua Roberta Priami -. Questo per sottolineare che, promuovendo un’iniziativa di questo tipo, sia nelle campagne che in città, si sopperisce ai tagli, consentendo alle famiglie di avere comunque il servizio di scuola d’infanzia senza contare che coloro che scelgono di cimentarsi si costruiscono un lavoro e quindi un reddito”.

“L’idea è stata proposta dal Raggruppamento Politico Autonomo, tramite la mia ««persona, a luglio scorso, direttamente all’assessore Chiara Veltroni – conclude Roberta Priami, che probabilmente non ne ha recepito le peculiarità e le potenzialità, visto che, nonostante la sua promessa di pronunciarsi in merito, non ha dato alcuna risposta”.

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