Ci sarà anche la presidente nazionale dei Cobas Scuola, Anna Grazia Stammati, alla presentazione della nuova sede della sezione grossetana, giovedì 18 febbraio alle 17. Ai margini del rinfresco, che allieterà i numerosi partecipanti che hanno assicurato la loro presenza, Anna Grazia Stammati terrà un incontro per illustrare le prospettive della lotta contro l’applicazione della legge 107 (Buona Scuola) in provincia di Grosseto e per la costituzione del comitato locale per il referendum abrogativo dei punti più controversi della stessa legge: poteri dei presidi, comitati di valutazione, alternanza scuola-lavoro e school bonus sono i quattro punti al centro della raccolta firme che inizierà tra breve anche in Maremma.I Cobas della Scuola colgono l’occasione per ricordare che il Comitato nazionale promotore del referendum abrogativo di parti della legge 107/2015 si è costituito a Napoli lo scorso 7 febbraio. Ne fanno parte, i Cobas della Scuola e altri sindacati (Flc-Cgil, Gilda degli insegnanti, Unicobas e Cub Scuola) e realtà associative (Associazione nazionale per la scuola della Repubblica, Unione degli Studenti, Link Coordinamento Universitario, Rete della Conoscenza, Partigiani della scuola pubblica, Comitato nazionale per il sostegno alla LIP per una buona scuola per la Repubblica, ecc.). Erano inoltre rappresentate le seguenti forze politiche: Altra Europa per Tsipras, Azione Civile, M5S, Partito della Rifondazione Comunista, ecc..
Il primo quesito riguarderà i poteri dei dirigenti: sono illegittimi e non trovano riferimenti nemmeno nelle leggi della pubblica amministrazione. Il secondo: il comitato di valutazione, che assegna poteri discrezionali ai presidi relativi allo stipendio che non hanno pari nemmeno nel settore privato. Il terzo punto riguarda l’obbligatorietà dell’alternanza scuola-lavoro: com’è formulato nella “Cattiva Scuola” significa consegnare i ragazzi nelle mani delle imprese senza avere alcuna garanzia di un processo di formazione adeguato. Infine c’è lo School Bonus: l’idea che i privati debbano intervenire nelle scuole e possano avere delle defiscalizzazioni è contraddittoria dal momento che poi gli istituti non hanno risorse.
I Cobas della Scuola auspicano che quanto prima anche a Grosseto si costituisca il Comitato provinciale promotore e che a questo progetto vogliano concorrere altre realtà associative e sindacali di ispirazione democratica, aderendo entro l’inizio della raccolta delle firme al Comitato stesso. Fanno anche appello ai soggetti che si stanno attivando in analoghe iniziative nel campo della difesa dell’ambiente, dei diritti e della dignità del lavoro, contro le privatizzazioni e per la tutela dei beni comuni a organizzare tutti insieme entro la metà di marzo un’occasione di pubblico confronto per il lancio di una campagna condivisa.
I Cobas della Scuola ricordano, infine, a tutti i cittadini italiani che la scuola pubblica è un organo costituzionale che merita – nella difesa dell’interesse generale – la massima tutela da provvedimenti di deriva autoritaria. E pertanto chiedono a tutti la piena partecipazione: i referendum sociali si collocano in una vera e propria battaglia per la libertà e la democrazia nel Paese.