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I giovani cittadini grossetani protagonisti a Palazzo Vecchio

di Redazione
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Oggi, a Palazzo Vecchio, a Firenze, si terrà l’evento finale del progetto “I giovani, Sentinelle della legalità ”.

I giovani cittadini grossetani saranno presenti all’appuntamento con i lavori svolti nel corso dell’anno scolastico.

La conferenza conclusiva di Firenze metterà a confronto gli studenti con le istituzioni regionali e nazionali a coronamento di un percorso di formazione supportato dal Ministero della Pubblica Istruzione.

Saranno presenti fra gli altri: Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione; Giuseppe Quattrocchi, direttore ufficio “Città sicura”; Federico Gelli, commissione affari sociali della Camera dei Deputati; Salvatore Calleri, presidente Fondazione Caponnetto; Elisabetta Caponnetto; l’Amministrazione comunale di Firenze e la Regione Toscana.

Nel corso dell’anno scolastico i ragazzi si sono confrontati con le Istituzioni locali incontrando il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi e gli assessori comunali e provinciali alla P.I.

I genitori hanno partecipato agli incontri favorendo un articolato confronto fra generazioni intorno alle problematiche sollevate dagli studenti ed alla valutazione delle soluzioni dagli stessi prospettate.

Gli interventi di alcuni genitori hanno ribadito l’importanza di un progetto come questo che riesce a far interloquire giovani, cittadini e amministratori sulla gestione e la valorizzazione della cosa pubblica, sottolineando la necessità che l’input legale parta direttamente dai ragazzi che con atteggiamenti di lealtà, solidarietà e rispetto delle regole devono dare il buon esempio.

Le scuole coinvolte in provincia di Grosseto sono l’Istituto Rosmini, il Polo Bianciardi e la scuola secondaria di primo grado Ungaretti.

Gli studenti, affiancati dalle insegnanti Katia Bartali, Maria Elena Simoncelli, Laura Ciampini e Sonia Boni e con il tutoraggio dei rappresentanti della Fondazione Caponnetto: Marina Biagiotti e Domenico Bilotta,  hanno lavorato sulle  tematiche da loro stessi scelte.

I temi trattati: legalità e immigrazione, la figura di Peppino Impastato, le problematiche ambientali e il ciclo dei rifiuti.

La collaborazione fra la Fondazione Caponnetto ed il giornale per ragazzi Dubidoo ha inoltre permesso uno scambio diretto fra gli studenti grossetani e i loro colleghi della terra dei fuochi.

Il confronto con gli studenti della terra dei fuochi ha aiutato i ragazzi grossetani a prendere coscienza del problema rifiuti ed a guardarsi intorno partendo dalla scuola per cercare di migliorare la situazione anche nella loro città.

Gli studenti del Rosmini hanno deciso di partire dalla quotidianità, si sono occupati del ciclo dei rifiuti sul territorio della provincia di Grosseto ed hanno incrociato la  loro esperienza con i colleghi della terra dei fuochi, recandosi alla scuola Don Salvatore Vitale di Giugliano  con la quale hanno costruito una sorta di gemellaggio e visitando quella parte della Campania dove lo smaltimento illegale dei rifiuti è quotidiano. Hanno realizzato un video con i ragazzi di Giugliano, che mostra il confronto delle esperienze e lo scambio di informazioni raccolte sul tema, e hanno successivamente partecipato ad un dibattito con gli esperti, tra i quali il dott. Del. Giudice e il dott. Lorenzo Diana.

Anche la scuola secondaria di primo grado Ungaretti guidata con professionalità e passione dalla professoressa Sonia Boni ha scelto di occuparsi del ciclo dei rifiuti attivando una corrispondenza con i ragazzi che abitano nella terra dei fuochi per capire meglio le problematiche connesse a quella situazione e far sentire meno soli compagni e compagne di quella scuola della Campania.

Il confronto con gli studenti della terra dei fuochi ha aiutato i ragazzi grossetani a prendere coscienza del problema rifiuti ed a guardarsi intorno partendo dalla scuola, rilevando ad esempi nella propria scuola una carenza di bidoni per la raccolta differenziata prontamente notificata al sindaco.

La professoressa Katia Bartali del Polo liceale Rosmini, illustra il motto con il quale i suoi studenti si sono avvicinati al lavoro da svolgere: “Ripuliamo il mondo dall’illegalità!”.

“È presente intorno a noi – dice la professoressa – una sporcizia generale: pensiamo alle baby squillo, alla problematica del bullismo, alla disattenzione ed alla mancata cura dell’ambiente” ed è dagli stessi ragazzi che viene la richiesta di affrontare argomenti quali legalità e ambiente, promuovere incontri con testimoni di mafia e persone che vivono in territori di mafia.

A tale proposito gli studenti hanno deciso di incontrare Angelo Corbo, Ispettore della Polizia di Stato e membro della scorta di Falcone sopravvissuto alla strage di Capaci.

L’incontro è stato emozionante.

Gli studenti del Polo Bianciardi guidati con sapienza dalla professoressa Laura Ciampini ricordano il percorso fatto in questi anni di collaborazione con la Fondazione e l’impegno profuso per arrivare all’intitolazione di uno spazio a Peppino Impastato.

Quest’anno invece il tema scelto è stato: legalità e immigrazione.

Gli studenti hanno raccontato la storia di Samira, una ragazza che ha perso la vita su un barcone insieme ad altre persone che come lei rincorrevano la speranza di una vita migliore.

Nell’ambito della festa della Toscana i ragazzi hanno approfondito le problematiche legate allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina e alla tratta di esseri umani, con il supporto della Fondazione Caponnetto, Amnesty, Unicef, Teatro studio, Emergency.

Il lavoro svolto racconta dei viaggi della speranza e della mafia: del barcone, dello scafista o dell’uomo di fiducia che, sulle coste da cui gli immigrati partono, riscuotono il denaro e controllano uomini, donne e bambini che sfidano le mille insidie di questi viaggi, al viaggio scomodo e senza certezze che costa, a chi parte, mille o millecinquecento euro che finiscono nelle mani dei clan. Tanto basta alla mafia per avere il controllo dei viaggi della speranza. Funziona così il traffico dei clandestini.

Il desiderio che muove i migranti è quello di venire in Europa per cercare un lavoro necessario a vivere, alla ricerca di una condizione di vita almeno decente, talvolta per vivere in libertà e in democrazia, con l’auspicio di riportare quella libertà e quella democrazia nel proprio Paese di origine.

Sui gommoni si imbarcano persone istruite, spesso laureate e che parlano molte lingue. Persone che talvolta rimangono senza nome, ma è compito della società civile raccontarne la storia, conservarne la memoria, che è poi un modo di salvaguardare la loro dignità.

Riprendendo il lavoro svolto in anni precedenti, i ragazzi e le ragazze del Bianciardi hanno approfondito la conoscenza di Peppino Impastato, animatore di Radio Aut a Cinisi e vittima della mafia, e dopo lo studio hanno realizzato un video che gli altri compagni hanno potuto vedere e apprezzare.

Gli studenti avevano proposto all’Amministrazione Comunale che un giardino della città fosse intitolato a Peppino Impastato e nel pomeriggio di lunedì 12 maggio 2014, l’obiettivo è stato raggiunto con l’intitolazione del parco di via Canada a Peppino Impastato alla presenza del sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi,  e di molti cittadini e cittadine grossetane.

Gli studenti del Polo Bianciardi hanno deciso di promuovere questa iniziativa confidando che spazi in città intitolati a vittime della mafia possano tenere viva la memoria del loro esempio e ricordare i valori di giustizia e libertà.

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