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“Adolescenti allo specchio”: i risultati finali del progetto

di Redazione
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Oggi si è tenuto, al Salone di rappresentanza della Prefettura di Grosseto, un incontro, presieduto dal Prefetto Anna Maria Manzone, per presentare i risultati del progetto “Adolescenti allo specchio”.

Il progetto, avviato nell’anno scolastico 2013-2014, mira a realizzare un intervento di prevenzione sanitaria a favore degli adolescenti e a scoraggiare un eventuale uso di sostanze stupefacenti, sensibilizzando gli studenti sulle problematiche relative alle diverse forme di dipendenza patologica.

A tale manifestazione, che ha visto come relatori l’assistente sociale della Prefettura di Grosseto, Gabriella De Donato, e il docente dell’Istituto Professionale I.S.I.S. Leopoldo II di Lorena, Simone Giusti, ideatori del progetto, hanno partecipato gli alunni del IV e V anno della Scuola superiore e gli alunni della III media della Pascoli, sezioni A-B-C.

Erano inoltre presenti il vicario del Dirigente scolastico dell’Istituto Leopoldo II di Lorena, Manuela Carli, il Dirigente scolastico della scuola secondaria di primo grado statale “G. Pascoli”, Fiorella Bartolini e alcuni docenti dei due istituti scolastici.

Il progetto “Adolescenti allo specchio” si è svolto in due fasi: nella fase iniziale sono state affrontate le problematiche tipiche dell’adolescenza e le caratteristiche delle varie forme di dipendenza patologica (dipendenza da gioco d’azzardo, dipendenza dai mezzi di comunicazione, dipendenza da internet, dipendenza relazionale, dipendenza da bevande alcoliche e da sostanze stupefacenti); nella fase successiva sono stati coinvolti gli alunni della classe IV dell’Istituto Leopoldo II di Lorena. Gli studenti hanno elaborato appositi questionari, tendenti a far emergere i fattori di rischio propri della fase adolescenziale e che possono favorire o anticipare il disagio giovanile e portare a forme patologiche di dipendenza. I questionari sono stati poi somministrati agli studenti delle terze classi della scuola media “Giovanni Pascoli”.

L’iniziativa ha consentito alla platea di riflettere sui disagi propri dell’età evolutiva vissuti dagli adolescenti e ha rilanciato prospettive alternative ai modelli negativi delle dipendenze patologiche.

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